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7 Dicembre 2025
7:00

Yas Marina è il circuito dove si decide il Mondiale di F1 2025: le caratteristiche del GP di Abu Dhabi

Il circuito di Yas Marina è composto da due lunghi rettilinei e da 16 curve. Inaugurato nel 2009, è famoso per chiudere e in alcuni casi decidere il Mondiale di F1 come ultimo appuntamento stagionale. Domenica 7 dicembre alle ore 14:00 sarà teatro del GP di Abu Dhabi valido per il Mondiale 2025 di F1.

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Yas Marina è il circuito dove si decide il Mondiale di F1 2025: le caratteristiche del GP di Abu Dhabi
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Il circuito di Yas Marina di Formula 1. Credit: @F1 via "X"

L'attesa è tutta per le 16:00 di oggi, domenica 7 dicembre: una settimana dopo il GP del Qatar, i riflettori di Yas Marina si accenderanno per il gran finale di stagione. Sarà l'ultimo atto del Mondiale di Formula 1 2025, la gara decisiva che assegnerà il titolo iridato nell'incredibile sfida a tre tra Lando Norris, Max Verstappen e Oscar Piastri. La gara si disputerà sul circuito di Yas Marina sorge sull'isola artificiale di Yas, distante circa 30 minuti dalla capitale Abu Dhabi. È stato inaugurato nel 2009 ed è costato circa 800 milioni di euro: una cifra che lo rende il tracciato più caro dell’intera Formula 1.

Il tracciato così come lo conosciamo oggi ha subito importanti modifiche nel 2021 per favorire i sorpassi, allora la pista presentava 21 curve al cospetto delle 16 attuali. Il risultato è un circuito più moderno e molto più adatto alle monoposto attuali. Non a caso, proprio con il nuovo layout è arrivato il celebre duello Verstappen-Hamilton del 2021, che ha segnato la rinascita spettacolare di Yas Marina. Il giro record in gara appartiene a Kevin Magnussen con la Haas che nel 2024 ha fatto segnare il tempo sul giro in 1'25″637. I lavori sul tracciato hanno comportato anche una riduzione della lunghezza, che oggi misura 5281 metri. I piloti percorreranno i 58 giri previsti per un totale di 306.183 km.

Nel circuito di Yas Marina conta la trazione: l'analisi dei tre settori del circuito

Yas Marina è una pista “a doppia anima”: rettilinei e curve veloci nei primi due settori, seguiti da un terzo settore totalmente diverso, fatto di curve lente e ripartenze. È questo mix a rendere la trazione un fattore decisivo: chi esce forte dalle curve del terzo settore può guadagnare molto. Le curve sono 16, di cui 8 a destra e 8 a sinistra. Una caratteristica fondamentale del circuito è l’efficacia del DRS, il sistema che apre l’ala posteriore riducendo la resistenza aerodinamica. Proprio ad Abu Dhabi, nel 2010, i difficili sorpassi di Alonso su Petrov, che gli costarono il mondiale, spinsero la FIA a introdurre questo sistema l’anno successivo. Le zone di attivazione dell'ala mobile sono due: la prima parte subito dopo l’uscita dalla curva 5, sul rettilineo più lungo del tracciato, la seconda si attiva dopo la curva 7.

Secondo gli ingegneri di Brembo, il circuito di Yas Marina viene classificato come moderatamente impegnativo per i freni: livello 3 su 5. Nel corso di un giro ci sono 9 zone di frenata, ma solo 4 sono davvero “Hard” e appena 2 rientrano nella categoria “Medium”. In pratica, i freni restano attivi per meno di 13 secondi a giro: pochissimo, se si considera la lunghezza del tracciato. Solo in due curve i piloti frenano per almeno 2 secondi consecutivi. La staccata più impegnativa è alla curva 6. Le monoposto arrivano a 321 km/h e scendono a 78 km/h in appena 2,67 secondi, percorrendo 114 metri. Qui i piloti subiscono una decelerazione di 4,7 g, mentre il pedale del freno richiede una pressione di 148 kg.  Nell'arco di un giro, i piloti spingono a tutto gas per circa il 60% del tempo. Stress elevato invece per quanto riguarda il cambio: all'interno del Gran Premio si effettuano circa 3200 cambiate.

Allo spegnimento dei semafori, la distanza tra la prima piazzola e curva 1 è di circa 200 metri. Il pole man scatta dalla parte destra, approfittando della traiettoria pulita, e in un giro lanciato i piloti passano sul traguardo a circa 240 km/h.

Il primo settore inizia subito dopo la linea di partenza e si conclude a metà del rettilineo che porta alla curva 5. Il punto chiave è curva 3, una piega velocissima a destra nel punto più alto del tracciato, a 22 metri s.l.m. I piloti affrontano questa curva in sesta marcia a circa 270 km/h, mantenendo il gas quasi sempre a fondo per sfruttare al massimo il tratto veloce. Subito dopo, la sezione 2-3-4 richiede attenzione ai settaggi del differenziale. Una leggera discesa conduce alla conclusione del primo settore in curva 5, dove una decisa frenata precede l’inizio del secondo settore.

Il secondo settore è il più veloce del circuito, che parte da curva 5 e arriva fino alla sopraelevata numero 9. Dopo la frenata della 5, i piloti affrontano il rettilineo più lungo, dove si può attivare il DRS e raggiungere velocità di punta fino a 330 km/h. La staccata di curva 6 è la più impegnativa di Yas Marina, con un delta di circa 250 km/h: azzeccare il punto di frenata è fondamentale, altrimenti si rischia di perdere molto tempo. Tra curva 7 e 9 il gas viene parzializzato per gestire al meglio il cambio di direzione, mentre sul rettilineo successivo l’efficienza aerodinamica della monoposto permette di ottenere la massima velocità prima della sopraelevata.

Il terzo settore è la parte più tecnica, dalla sopraelevata fino al traguardo. Qui ci sono diverse curve lente a 90°, dove la stabilità del posteriore e la trazione in uscita diventano decisive. Curva 9, la più rapida del settore, si percorre a circa 175 km/h, mentre curva 10 e 11 si affrontano in pieno. La staccata della curva 12, prima di una sequenza di curve medio-lente, richiede grande precisione con l’angolo volante. Le curve sotto l’hotel si percorrono con l’acceleratore parzializzato, e in uscita dalla curva 14 il differenziale deve garantire la giusta trazione per arrivare al traguardo con la massima velocità possibile.

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La mappa del circuito di Yas Marina suddivisa nei tre settori utilizzati per il cronometraggio durante le gare (Settore 1 – Rosso, Settore 2 – Blu, Settore 3 – Giallo). Credit: via Wikimedia Commons

La gestione degli pneumatici nel circuito di Abu Dhabi e le strategie

Per l’ultima gara della stagione, Pirelli conferma le stesse mescole dello scorso anno: C3, C4 e C5 saranno rispettivamente Hard, Medium e Soft. Yas Marina è storicamente un circuito dove si può avere del graining, ma con le gomme più resistenti di quest’anno il fenomeno è ridotto al minimo. Il degrado resta termico, concentrato soprattutto sul posteriore, messo sotto pressione dall’ultimo settore dove serve tanta trazione per uscire bene dalle curve lente, ma in generale su questa pista ci si aspetta un'usura medio-bassa. Non è da sottovalutare il fatto che il GP di Abu Dhabi è l'unico del calendario che inizia con la luce del giorno e termina in notturna, ciò comporta un notevole abbassamento della temperatura dell'asfalto.

La pit lane di Abu Dhabi è particolare: lunga circa 450 metri, si snoda all’interno di un tunnel sotto la tribuna principale e richiede circa 20-22 secondi per una sosta completa, senza contare l’entrata e l’uscita dal tracciato. Per la strategia, la soluzione più efficace resta quella di una sola sosta: partire con le Medium, fare il cambio alle Hard nel secondo stint e gestire il passo gara senza forzare troppo il degrado. Questa fu la strategia più gettonata nella passata edizione. In alternativa, chi vuole osare può partire con le Soft per guadagnare posizioni iniziali e poi passare alle Medium o Hard, sfruttando il fatto che il degrado è contenuto e le gomme moderne tengono bene anche nell’ultimo settore veloce.

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Le mescole selezionate da Pirelli per il GP di Abu Dhabi 2025. Credit: Pirelli Press Area

Tutti i numeri di Yas Marina: record e statistiche che raccontano il circuito

Quella di quest'anno sarà la 17esima edizione del GP di Abu Dhabi e subito troviamo una statistica interessante che riguarda la qualifica:  in 11 edizioni il vincitore è sempre partito dalla pole position (68,75%). Questo conferma l'enorme valore che assume proprio la qualifica, nonostante i sorpassi non siano impossibili (lo scorso anno se ne registrarono ben 96). Inoltre, in 15 occasioni il vincitore è scattato dalla prima fila (93,8%). L'unico pilota in grado di salire sul gradino più alto del podio non partendo dalla prima fila fu Kimi Räikkönen nel 2012 quando vinse con la Lotus partendo dalla quarta posizione.

Il circuito di Yas Marina è anche sinonimo di "ballo di fine anno" della Formula 1, qui sono state scritte alcune delle pagine più iconiche e memorabili di questo sport: dal 2010, quando quattro piloti arrivarono all’ultima gara ancora in corsa per il Mondiale e Sebastian Vettel ribaltò ogni pronostico conquistando il suo primo titolo, al 2021, con l’ultimo giro più discusso dell’era moderna tra Lewis Hamilton e Max Verstappen con il primo titolo conquistato in carriera dall'olandese. Ecco ora alcuni dei numeri più interessanti del tracciato arabo:

  • Piloti con più vittorie: in questa classifica spicca il nome di Lewis Hamilton che ha ottenuto 5 vittorie a Yas Marina, seguito da Max Verstappen (4) e Sebastian Vettel (3).
  • Scuderie più vincenti: per quanto riguarda i team domina la Red Bull con 7 successi davanti alla Mercedes che qui ha trionfato 6 volte e alla McLaren con 1 vittoria conquistata proprio l'anno scorso.
  • Pole position: anche qui in vetta troviamo il nome di Lewis Hamilton con 5 pole conquistate, seguono Max Verstappen (4), Sebastian Vettel e Nico Rosberg (2).
  • Piloti con più podi conquistati: Lewis Hamilton (10), Sebastian Vettel (7), Max Verstappen (6), Charles Leclerc (4).
  • Piloti con più giri percorsi in gara: Lewis Hamilton (818), Fernando Alonso (747), Sebastian Vettel (721), Daniel Ricciardo (679), Sergio Perez (672).
  • Giro record in gara: 1'25"637, siglato da Kevin Magnussen nel 2024
  • Giro record in qualifica: 1'22"109, siglato da Max Verstappen nel 2021
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