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Il circuito di Monza è il tracciato più veloce di tutto il Mondiale di Formula 1, noto anche come "Tempio della Velocità": qui le monoposto possono arrivare a toccare (e a superare) i 350 km/h. Nel 2005 Kimi Räikkönen ha fatto registrare il record assoluto di velocità in una gara di Formula 1 raggiungendo i 370 km/h al volante della McLaren MP4-20.
Inaugurato nel 1922, Monza ha ospitato tutte le edizioni del GP d'Italia tranne quella del 1980, quando la Formula 1 si spostò a Imola per lavori di sicurezza sul circuito brianzolo, e sarà teatro del GP d'Italia anche domenica 7 settembre 2025 alle ore 15:00. Il tracciato è lungo 5793 metri e i piloti completeranno 53 giri per una distanza totale di 307.720 km. I lunghi rettilinei obbligano i team e le monoposto a sprigionare tutti i cavalli a disposizione (qui anche solo 10 cv possono valere circa 0,19s al giro) per cercare le più alte velocità possibili, tutto questo accompagnato da un assetto da bassissimo carico aerodinamico, il più basso di tutta la stagione.
Nel 2020 Lewis Hamilton ha fatto registrare il record per il giro veloce in qualifica fermando il cronometro sul tempo di 1'18"887 ad una velocità media di 264.362 km/h, la più alta mai registrata nella storia della F1. Analizziamo nel dettaglio il circuito brianzolo e quali sono le sfide per i piloti e per le scuderie.
I record, le vittorie e le pole dell’Autodromo nazionale di Monza
Nel corso delle sue 74 edizioni, il Gran Premio d’Italia ha regalato pagine di storia indimenticabili, diventando teatro di momenti indelebili e di record che ancora oggi fanno del ‘Tempio della Velocità’ un circuito unico nel calendario di Formula 1. Ecco quali sono i più importanti da sapere:
- Piloti con più vittorie: condividono lo scettro due icone di questo sport come Michael Schumacher e Lewis Hamilton (5), seguiti da piloti illustri come Juan Manuel Fangio, Stirling Moss, Ronnie Peterson, Nelson Piquet, Alain Prost e Rubens Barrichello (3).
- Scuderie più vincenti: primeggia la Ferrari, che qui ha vinto per ben 20 volte, seguita da McLaren (11), di poco più staccate troviamo Mercedes (7) e Williams (6).
- Pole position: Lewis Hamilton guida questa classifica con 7 pole conquisate, seguito da Juan Manuel Fangio e Ayrton Senna (5).
- Piloti con più podi conquistati: Michael Schumacher e Lewis Hamilton (8), Fernando Alonso e Sebastian Vettel (6).
- Piloti con più giri percorsi in gara: Fernando Alonso (984), Kimi Räikkönen (889), Rubens Barrichello (886), Lewis Hamilton (870), Michael Schumacher (839).
- Giro record in gara: 1'21"046 firmato da Rubens Barrichello nel 2004 con la Ferrari
- Giro record in qualifica: 1'18"887 registrato da Lewis Hamilton nel 2020 con la Mercedes
- Record di velocità: nel 2005 Kimi Räikkönen ha raggiunto in gara i 370 km/h mentre Juan Pablo Montoya ha toccato i 372,2 km/h durante un test sempre a bordo di una McLaren.
Tra le curiosità che negli anni hanno interessato Monza, particolare è quella del Gran Premio del 1971: Peter Gethin vinse con soli 0,01 secondi di vantaggio su Ronnie Petersen, mentre i primi cinque arrivarono in meno di 0,61 secondi. Invece risale a 59 anni fa, nel 1966 l'ultima vittoria di un pilota italiano a Monza, quando a trionfare fu Ludovico Scarfiotti su Ferrari. Su questa pista, inoltre, nel 2008 un giovane pilota di nome Sebastian Vettel conquistò la sua prima vittoria in F1 all'età di 21 anni e 72 giorni con la scuderia italiana Toro Rosso e diventò anche il pilota più giovane ad aver mai vinto su questa pista.
Lunghi rettilinei e curve: le caratteristiche del tempo della velocità
Il tracciato conta 11 curve, di cui 7 a destra e 4 a sinistra. Nonostante i pochi tratti guidati, secondo i dati forniti da Brembo, la pista porta ad un elevato stress i freni. Le sollecitazioni sull'impianto frenante, per dare un esempio, su una scala da 1 a 5, a Monza la difficoltà è di 4. Per sfruttare al massimo i lunghissimi rettilinei, le monoposto montano un carico aerodinamico molto basso. Questo però si traduce in staccate violentissime, soprattutto nelle tre varianti – Rettifilo, Roggia e Ascari – dove i freni vengono messi a durissima prova. Per questo a Monza è fondamentale avere, oltre ad una power unit potente, tanta trazione ed un ottimo bilanciamento in frenata.
In totale ci sono solo sei punti di frenata, ma la loro intensità è tale che l’impianto viene utilizzato per circa 10 secondi a giro, ovvero il 14% del tempo di gara. Al contrario, si stima che circa l'80% del giro viene percorso a gas completamente spalancato.
Il primo settore parte dal rettilineo del traguardo, lungo 1350 metri e viene percorso in full gas per 15 secondi. Subito dopo arriva la staccata più violenta di tutto il Mondiale che porta alla Prima Variante dove le monoposto vi arrivano ad oltre 330 km/h e devono affrontare una stretta chicane di 90° a destra e poi a sinistra a circa 80 km/h. Tutto ciò avviene in poco più di 2 secondi, con i piloti che esercitano una forza di 135 kg sul pedale del freno e una decelerazione di 4,3 g.
Superata la variante, ci si lancia verso la Curva Grande – o Curva Biassono, una piega lunghissima a destra, con quasi 300 metri di raggio, che i piloti affrontano in piena accelerazione e si preparano ad affrontare un altro punto chiave, la Variante della Roggia, la seconda chicane del circuito. Anche qui si frena fortissimo da oltre 300 km/h per scendere intorno ai 110-120 km/h. La sequenza è l’opposto della Prima Variante: prima curva a sinistra, poi a destra. È un punto delicato, perché i cordoli sono molto aggressivi e possono sbilanciare la monoposto.
Superata la Roggia, si entra nel tratto delle Curve di Lesmo. La prima, la Lesmo 1, è una curva a destra da affrontare a circa 180 km/h: qui serve precisione, perché sbagliare la traiettoria significa perdere velocità per tutto il resto del settore. Dopo un breve rettilineo arriva la Lesmo 2, ancora più stretta, sempre a destra, da percorrere intorno ai 160 km/h. È fondamentale uscirne forte perché porta sul lungo rettilineo che segue.
Si passa quindi attraverso la Curva del Serraglio, una piega velocissima a sinistra, quasi impercettibile per i piloti, che si fa completamente in pieno. Da lì si arriva alla spettacolare Variante Ascari: una sequenza rapidissima di tre curve (sinistra-destra-sinistra). Qui si entra già sopra i 200 km/h, e la difficoltà è trovare il giusto equilibrio: serve aggressività sui cordoli, ma anche fluidità per non perdere slancio sul rettilineo successivo.
Infine, dopo aver percorso quasi tutto il lungo rettilineo opposto ai box, si arriva alla Parabolica (oggi intitolata a Michele Alboreto), la curva simbolo di Monza. È una piega lunghissima a destra, con ingresso da circa 330 km/h e una frenata che porta i piloti a scendere intorno ai 180 km/h nella parte iniziale. Il raggio della curva però si allarga progressivamente, permettendo di accelerare sempre di più fino a spalancare il gas in uscita. Chi riesce a gestire bene questo tratto si lancia sul rettilineo principale con la massima velocità, pronto a completare il giro o tentare un sorpasso in staccata.
I sorpassi sono possibili grazie anche alle due zone DRS: una sul rettilineo principale e l'altra tra Lesmo 2 (curva 7) e la variante dell'Ascari (curva 8). Da sottolineare che dalla griglia di partenza alla prima staccata, la distanza è di 620 metri, dando così ai piloti ulteriori spunti di sorpasso.

Degrado gomme e pit lane lunghissima: le strategie al circuito di Monza
Il circuito di Monza è una di quelle piste dove gli pneumatici non soffrono particolarmente, soprattutto a causa dei lunghi rettilinei e delle poche curve in appoggio. Bisogna prestare attenzione però innanzitutto al degrado termico, con così pochi tratti guidati non sarà facile portare le mescole, in particolare quelle anteriori, nella finestra giusta di temperatura. A ciò si aggiunge il nuovo asfalto che ha esordito nel 2024, il quale in condizioni di gara caldissima come quella dello scorso anno quando il manto raggiunse i 54°, ha portato non pochi problemi sull'usura degli pneumatici. Altri fattori che potrebbero dare qualche grattacapo in più alle gomme sono le forze laterali nei punti come la Curva Grande e la Parabolica, la trazione in uscita dalle due chicane e dalla stabilità in frenata.
Per quanto riguarda le strategie da adottare, la più veloce è la strategia a una sosta, anche considerando che la pit-lane di Monza è una delle più lunghe di tutto il Mondiale (280 metri) e di conseguenza il tempo impiegato per effettuare un pit-stop è molto elevato. Per il weekend del GP d'Italia 2025, Pirelli ha scelto lo stesso compound di mescole utilizzate nella gara del 2024: C3 come Hard, C4 come Medie e C5 come Soft.
La pista, riasfaltata lo scorso anno, nel frattempo si è “assestata”, e questo dovrebbe ridurre il rischio di graining – un fenomeno in cui piccoli pezzi di gomma si staccano dallo pneumatico e restano attaccati al battistrada, creando una superficie irregolare che fa perdere grip e prestazioni.
