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23 Dicembre 2024
17:00

Dopo il Natale si producono tantissimi rifiuti elettronici: perché è importante smaltirli correttamente

Le festività natalizie sono sinonimo di regali, ma anche di un aumento dei rifiuti elettronici. In questo articolo vi raccontiamo come smaltire correttamente i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e le batterie esauste, e perché è importante farlo.

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Dopo il Natale si producono tantissimi rifiuti elettronici: perché è importante smaltirli correttamente
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Il Natale è sinonimo di regali, e tra i più gettonati che vengono messi sotto l’albero figurano smartphone, tablet, smartwatch, auricolari Bluetooth, e tantissimi altri elettrodomestici e dispositivi elettronici, molti dei quali sono alimentati con le pile. Anche se non ci sono stime precise dedicate al solo periodo natalizio, possiamo immaginare che una fetta importante delle oltre 62 milioni di tonnellate di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) prodotte nel 2022 a livello mondiale (stima inclusa nell’edizione 2024 del Global E-Waste Monitor 2024 dell'ONU) sia imputabile proprio all’ultimo mese dell’anno. Con l’arrivo di nuovi dispositivi, molti apparecchi vengono messi da parte o dismessi senza considerare che diventano rifiuti importanti da riciclare. Se a questo aggiungiamo il fatto che non sempre RAEE e pile esauste vengono smaltiti nel modo corretto, è evidente che la situazione è preoccupante. Alla luce di questo, è dunque essenziale comprendere che ciascuno di noi ha un ruolo fondamentale per far sì che queste particolari tipologie di rifiuti vengano avviate a riciclo nel modo corretto.

I numeri del riciclo dei RAEE in Italia

Secondo il rapporto annuale del 2023 realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), lo scorso anno sono state raccolte 349.345 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, un risultato in calo del 3,1% rispetto al 2022 (361.381 tonnellate di RAEE raccolti), quando si registrò un calo del 6,2% rispetto al 2021 (385.258 tonnellate di RAEE raccolti). Come sta andando la situazione nel 2024? Anche se rispetto al 2023 sembra esserci stato un leggero miglioramento come si evince dal grafico presente sulla piattaforma interattiva raeeitalia.it  del CdC RAEE, il lavoro da fare è ancora tanto.

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Perché smaltire correttamente RAEE e pile esauste

La mancata o non corretta raccolta di RAEE e pile esauste (per la cronaca, le due tipologie di rifiuti non fanno parte della stessa filiera di smaltimento e recupero, per cui, quando è possibile estrarre le pile da un dispositivo elettronico, è necessario farne una raccolta separata), può provocare danni al nostro pianeta e anche alla nostra salute. I RAEE, infatti, possono contenere metalli pesanti come piombo, mercurio e cadmio che, se finiscono in discariche non attrezzate, possono infiltrarsi nel terreno e contaminare le falde acquifere. Stesso dicasi per le pile esauste, che possono rilasciare elementi dannosi per l’ambiente naturale, come il litio, il cobalto e il nichel, andando ad alterare l’equilibrio chimico di suolo e acque in cui finiscono. Per non parlare, poi, dei possibili inquinanti sprigionati nell’atmosfera. L’abbandono di RAEE e pile in discariche generiche, soprattutto nei Paesi dove i rifiuti vengono ancora bruciati a cielo aperto (come quelli in via di sviluppo), porta alla liberazione di sostanze chimiche volatili pericolose, tra cui diossine e furani, che contribuiscono all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici. E a proposito di clima, il mancato avvio a riciclo di RAEE e pile può danneggiare in modo serio gli ecosistemi naturali, come mari, foreste, laghi e fiumi, che subiscono gravi alterazioni quando sono contaminati con sostanze tossiche. Gli organismi viventi, dai pesci agli uccelli, possono subire avvelenamenti, con effetti a cascata sulla biodiversità e sull’equilibrio degli habitat naturali. Senza contare il fatto che riciclare correttamente i RAEE evita l’estrazione di terre rare e altri elementi naturali necessari per la produzione di nuovi dispositivi e oggetti. Anche riciclare le pile può avere enormi benefìci. Basti pensare che per ogni tonnellata di batterie alcaline raccolte, è possibile recuperare oltre 300 kg di zinco e 250 kg di ferro e nichel con cui fabbricare posate, pannelli fotovoltaici, batterie e persino targhe per auto.

Come smaltire correttamente i RAEE

Per smaltire correttamente i RAEE è importante comprendere che non tutti i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono uguali. A questo riguardo per conferire questa tipologia di rifiuti è utile seguire la classificazione stabilita dal Decreto 40 del 20 febbraio 2023 e dalla relativa interpretazione applicativa elaborata dal CdC RAEE d’intesa con il MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), che vi riproponiamo di seguito.

Raggruppamento 1 – Apparecchiature refrigeranti: frigoriferi; congelatori; condizionatori; deumidificatori; pompe di calore; radiatori a olio; asciugatrici.

Raggruppamento 2 – Altri grandi bianchi: lavatrici; lavastoviglie; apparecchi di cottura, stufe elettriche e piastre riscaldanti elettriche.

Raggruppamento 3 – TV e monitor: schermi; televisori; cornici digitali LCD; monitor; laptop e notebook.

Raggruppamento 4 – IT e piccoli elettrodomestici: apparecchi per la cucina (friggitrici, frullatori, tostapane, ecc.); apparecchi per la cura della persona (asciugacapelli, spazzolini da denti elettrici, rasoi elettrici, ecc.); apparecchi per l’intrattenimento e IT (giocattoli elettrici ed elettronici, radio, cellulari, cuffie, chiavette USB, ecc.); altri apparecchi come aspirapolvere, ventilatori, termostati, forni microonde.

Raggruppamento 5 – Sorgenti luminose: tubi fluorescenti; lampade fluorescenti compatte; lampade a scarica ad alta densità; lampade a vapori di sodio a bassa pressione; LED.

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Se pensate che sia troppo complicato capire in quale di queste categorie andare a collocare un certo rifiuto elettronico, sarete felici di sapere che recandovi su questa pagina del sito del CdC RAEE potete selezionare dal menu apposito l’AEE (ovvero l’apparecchiatura elettrica o elettronica che è diventata un rifiuto, ovvero un RAEE) di vostro interesse e sulla parte destra della pagina comparirà nell’apposito riquadro il raggruppamento corretto tra quelli che vi abbiamo elencato poc’anzi. Una volta compreso che tipo di rifiuto avete in mano, potete procedere con il suo corretto avvio a riciclo, il tutto gratuitamente e comodamente. Molti non lo sanno, ma smaltire correttamente i RAEE è semplicissimo, in quanto si hanno le seguenti possibilità:

Modalità di ritiro “1 contro 1”: quando comprate un nuovo elettrodomestico, il negozio di elettronica da cui acquistate (anche online) è obbligato per legge a ritirare l’AEE “vecchia”.  Modalità di ritiro “1 contro 0”: potete portare un RAEE inferiore ai 25cm di grandezza in qualsiasi negozio di elettronica che sia più grande di 400m2 (chiaramente senza alcun obbligo di acquistare nulla).  Centro di raccolta comunale: potete portare un RAEE di qualsiasi dimensione e tipologia nella cosiddetta “isola ecologica” del Comune in cui risiedete.

Come smaltire correttamente pile e accumulatori esausti

Dal momento che RAEE e batterie esauste sono due tipologie di rifiuti distinti, come abbiamo già detto prima, è importante ora capire come smaltire correttamente pile e accumulatori. Anche perché noi italiani, stando alle statistiche diffuse da Eurostat, siamo tra i primi produttori di questa tipologia di rifiuto. Basti pensare che si è passati dal vendere 27.893 tonnellate di pile e accumulatori nel 2009 alle oltre 31.812 tonnellate del 2022. Complessivamente, in Europa, nel 2022, sono state vendute circa 244.000 tonnellate di pile e accumulatori portatili e 111.000 tonnellate di batterie e accumulatori portatili usati sono state raccolte come rifiuti riciclabili.

La normativa europea di settore prevede che oggi si debba raccogliere almeno il 45% dell’immesso sul mercato di pile e accumulatori portatili (oggi l’Italia è intorno al 30%) e che entro la fine del 2030 si raggiunga almeno il 73%. Le pile e gli accumulatori portatili (che chiamiamo volgarmente batterie ricaricabili), sono tutte quelle batterie di piccole dimensioni che troviamo nella maggior parte delle nostre apparecchiature di uso quotidiano: batterie stilo e ministilo, presenti ad esempio nei telecomandi e nei mouse per computer, le pile a bottone negli orologi o nei giocattoli per bambini, fino ad arrivare alle batterie presenti nell’elettronica di consumo (notebook e telefonia). Quando hanno esaurito il loro ciclo di vita, queste batterie non devono essere gettate via con i rifiuti indifferenziati, né tantomeno con i RAEE.

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