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La ricostruzione dell’incidente Air India e le domande ancora irrisolte sul disastro

Secondo il report preliminare dell'incidente, uno dei due piloti ha chiesto all'altro perché avesse spento i motori, e l'altro ha risposto che non lo ha fatto. Nel 2018, la FAA aveva avvisato di possibili spostamenti accidentali spontanei degli interruttori per il carburante nei Boeing, ma il Dreamliner non aveva avuto problemi di questo tipo. Per ora rimane il dubbio se si sia trattato di un problema tecnico o di un gesto intenzionale.

14 Luglio 2025
11:26
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La ricostruzione dell’incidente Air India e le domande ancora irrisolte sul disastro
disastro air india
Disastro aereo Air India. Credit: Prime Minister’s Office (GODL–India), GODL–India, via Wikimedia Commons

È stato reso pubblico il report preliminare del disastro del volo AI171 di Air India, in cui un Boeing 787-8 Dreamliner si è schiantato il 12 giugno subito dopo il decollo dall'aeroporto di Ahmedabad, provocando 260 vittime e 68 feriti. Il report riassume in 15 pagine i risultati delle prime indagini condotte dall'Aircraft Accident Investigation Bureau (AAIB), l'ente dell'aviazione indiano, e aveva fatto parlare di sé già da venerdì scorso quando il Wall Street Journal ha anticipato alcuni punti salienti prima della diffusione pubblica del rapporto.

La ricostruzione cronologica del disastro Air India: cos'è successo

Il Boeing 787-8 Dreaminliner è decollato normalmente alle 08:08:39 UTC (le 13:08:39 locali). Appena 3 secondi dopo, alle 08:08:42, i due interruttori per le valvole che regolano il flusso di carburante nei motori sono stati disattivati nell'arco di un secondo, prima il motore 1 (quello di sinistra) e subito dopo il motore 2. In quel momento l'aereo stava viaggiando a 180 nodi (circa 330 km/h). Il Flight Data Recorder (la “scatola nera” dell'aereo) ha registrato il passaggio dei due interruttori dalla modalità RUN (flusso di carburante) alla modalità CUTOFF (flusso interrotto). I due interruttori non si possono attivare o disattivare erroneamente perché hanno un sistema di blocco a molla che richiede che vengano sollevati dalla loro posizione di riposo prima di essere spostati. Inoltre, si trovano in un punto della plancia in cui le mani dei piloti non finiscono spontaneamente.

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In basso, i due interruttori per il flusso di carburante dei motori nella plancia del Boeing 787–8 Dreamliner. Credit: Brussels Airport from Belgium, CC BY–SA 2.0, via Wikimedia Commons

E qui arriva il momento più importante di tutto il report, che riporta: «In the cockpit voice recording, one of the pilots is heard asking the other why did he cutoff. The other pilot responded that he did not do so». In italiano: «Nella registrazione delle voci nella cabina di pilotaggio si sente uno dei due piloti chiedere all'altro perché ha spento gli interruttori. L'altro pilota ha risposto che non lo ha fatto».

Nel frattempo entrambi i motori scendono sotto la soglia di minimo e l'aereo perde spinta. Come conseguenza alle 08:08:47 si attiva automaticamente la Ram Air Turbine (RAT), il cui scopo non è generare portanza ma fornire energia elettrica nel caso di improvvisa perdita di potenza dei motori.

RAT Boeing 787-8 Dreamliner Air India
La RAT del Boeing 787–8 Dreamliner visibile dalla ripresa di una camera a circuito chiuso dell’aeroporto. Fonte: report AAIB

Passano 5 secondi prima che alle 08:08:52 l'interruttore del motore 1 venga riattivato, passando da CUTOFF a RUN. Lo stesso avviene 4 secondi dopo per il motore 2, alle 08:08:56. I motori provano a riprendere spinta: quello di sinistra ci riesce, ma l'altro non arriverà mai ad arrestare la decelerazione. Quest'ultimo importante elemento è confermato dal fatto che i due interruttori sono stati rinvenuti in posizione RUN. Il Boeing 787-8 Dreamliner non riesce pertanto a recuperare quota.

interruttori disastro air india
Gli interruttori ritrovati dopo il disastro Air India. Fonte: report AAIB

Alle 08:09:05 uno dei due piloti trasmette un MAYDAY, ripetuto tre volte, alla torre di controllo. È l'ultima comunicazione registrata prima dello schianto, avvenuto soltanto qualche secondo dopo.

Quali sono le domande ancora irrisolte

Il momento centrale del report è lo scambio di battute tra i due piloti. Il rapporto però è abbastanza vago, non riportando la trascrizione completa delle voci in cabina (fatto normale, questo, per un report preliminare). Non sappiamo quindi chi dei due abbia domandato all'altro perché avesse spento i motori e chi dei due abbia risposto.

Sappiamo che il comandante, Sumeet Sabharwal, 56 anni, era di grande esperienza avendo accumulato 15.638 ore di volo di cui 8596 su Boeing 787-8, mentre il primo ufficiale Clive Kunder, 32enne, aveva un'esperienza molto più modesta con 3403 ore di volo di cui 1128 sul 787-8. Quest'ultimo aveva il ruolo di pilot flying, cioè era materialmente ai comandi del velivolo, mentre il primo ufficiale si occupava di pilot monitoring, cioè monitorare gli strumenti e comunicare con la torre di controllo. Entrambi erano idonei al volo e avevano compiuto tutti gli esami del caso.

La risposta «Non l'ho fatto [togliere il flusso di carburante ai motori]» non ci permette di capire se ci sia stata una terza persona in cabina, se fosse una bugia o se il gesto non sia effettivamente mai stato compiuto. A questo proposito, il report cita un bollettino speciale della statunitense Federal Aviation Association (FAA) del 17 dicembre 2018 in cui vengono citati casi in cui gli interruttori si sono spenti spontaneamente in alcuni modelli di 737, che hanno la stessa plancia del 787-8. Tuttavia non sono stati riportati difetti o malfunzionamenti agli interruttori dell'aereo, la cui plancia è stata sostituita nel 2019 e nel 2023, mai per questioni legate agli interruttori.

Tra un anno circa verrà pubblicato il report definitivo sul disastro, che a differenza di questo rapporto preliminare – che, lo ricordiamo, ha il compito di raccogliere le evidenze a disposizione entro il primo mese dall'incidente – cercherà di far luce sulle cause di quanto è successo. Per ora rimane il dubbio se si sia trattato di un problema tecnico o di un gesto intenzionale. Sicuramente, se come sembrerebbe uno dei due piloti abbia spento i motori intenzionalmente, è possibile che non scopriremo mai perché lo abbia fatto.

Fonti
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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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