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24 Agosto 2025
16:30

La vita di Giacomo Casanova, avventuriero, seduttore e scrittore veneziano

Giacomo Casanova è passato alla storia come il più famoso libertino di tutti i tempi: nato a Venezia nel 1725, Casanova, in realtà fu anche un grande studioso, scrittore, viaggiatore, musicista, giurista. Una figura misteriosa e controversa, scandalosa per il tempo e, ancora oggi, affascinante.

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La vita di Giacomo Casanova, avventuriero, seduttore e scrittore veneziano
Casanova
Giacomo Casanova; credits: Attributed to Francesco Narici, Public domain, via Wikimedia Commons

Giacomo Casanova, nato a Venezia nel 1725 e morto nel 1798, è spesso ricordato come seduttore, ma ridurlo a questa sola immagine significa trascurare la complessità del personaggio. Fu un intellettuale curioso, capace di spaziare tra discipline diverse: studiò diritto, si dedicò alla musica, tradusse testi antichi come l’Iliade, coltivò interessi per l’occulto, la scienza e le arti. Grande viaggiatore e spirito libero, entrò in contatto con sovrani, papi e filosofi del suo tempo, lasciando nelle sue memorie un ritratto vivido e irriverente dell’Europa del Settecento.

I primi anni di Giacomo Casanova: lo studio e la vita a Venezia

Il 2 aprile 1725, a Venezia, in una famiglia di attori e artisti benestanti ma non nobili, nacque Giacomo Casanova; perse presto il padre, e la sua infanzia fu solitaria. Fu la famiglia aristocratica dei Grimani ad offrirgli protezione, anche se alcune fonti lo vogliono accudito dalla nonna materna, altre da una sorta di maga a Murano. In ogni caso, i suoi primissimi anni di vita ebbero per lui un impatto importante, perché gli trasmisero l’interesse per l’arte dell’occultismo che negli anni successivi fece parte del suo percorso di formazione. Animato da una grande intelligenza, curiosità e amore per lo studio, a soli nove anni venne mandato a Padova per studiare lettere, filosofia, greco, matematica e musica.

targa casanova
Targa commemorativa apposta dall’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Venezia, all’inizio della Calle Malipiero (già Calle della Commedia) luogo natale di Giacomo Casanova. Credits: Adriano at Italian Wikipedia, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons

A diciotto anni, Giacomo divenne abate e tornò a Venezia dove, grazie alla sua istruzione elevatissima e al suo nuovo “titolo”, ebbe accesso ai salotti più prestigiosi. In questi anni strinse amicizia con Pietro Zaguri, nobile mecenate, con il quale intrattenne un lungo carteggio negli anni a venire, fatto di amicizia, riflessioni su politica e società, confronti personali e protezione artistica. Avendo studiato diritto, Giacomo lavorò al servizio di avvocati e notai: iniziò a viaggiare e a conoscere l’Europa, perfezionò diverse lingue e conobbe la massoneria. Nel 1750 a Lione si unì alla loggia Libera Muratoria.

L’accusa di libertinaggio, la prigionia e la fuga dalle segrete di Piombi

È in questi viaggi che nasce la sua fama di “libertino”: le relazioni che intrattenne, sia a Venezia che altrove, sono considerate immorali e dannose. Per questo, nel 1755, venne arrestato dagli inquisitori della sua città, e rinchiuso a Palazzo Ducale, nelle segrete di Piombi.

Avrebbe dovuto scontare cinque anni di carcere ma, nel luglio 1756, Casanova evase collaborando con il suo compagno di cella, Padre Marino Balbi: fuggì all'estero, viaggiando per l’ Italia e l'Europa come ricercato e latitante. Tornò a Venezia dopo 18 anni.

Le conoscenze illustri e gli ultimi anni di Casanova

Mozart, Voltaire, Benjamin Franklin, Papa Clemente XIII, Caterina la zarina di Russia: questi sono solo alcuni dei contemporanei illustri che Casanova incontra durante le sue peregrinazioni. Il suo carisma, la sua grande cultura e il fascino che esercita sono il suo lasciapassare: ascoltare le sue storie è affascinante, trascorrere tempo con lui estremamente stimolante. Relazioni con donne aristocratiche e famose, intrighi e figli illegittimi: in questi anni si consacra la sua fama di donnaiolo, di “Casanova”, appunto, scandalosa per l’epoca ma che lo caratterizza nei secoli a venire.

Nel 1774 Casanova ottenne l’indulto: niente più condanne, poté tornare nella sua Venezia e, appena rientrato, si propose come spia agli inquisitori. Ma l’esperimento fallì: era troppo noto, troppo teatrale, impossibile da tenere sotto traccia. Venezia non lo cacciò per questo, bensì per un affronto ai Grimani, la famiglia che da piccolo lo aveva protetto. Infatti in un libello, Casanova si proclamò figlio illegittimo di Michele Grimani: uno scandalo enorme. Nel 1783 arrivò l’esilio definitivo.

Da allora Giacomo visse tra Vienna e la Boemia, a Duchcov, come bibliotecario del conte Waldstein. Resta, anche dopo la morte, un enigma: a Duchcov c’è una lapide col suo nome, ma la vera tomba di Casanova non è mai stata trovata.

casanova morte
Annotazione nel registro dei decessi di Dux (Boemia) che registra la morte di Giacomo Casanova avvenuta il 4 giugno 1798; credits: Adriano at it.wikipedia, Public domain, via Wikimedia Commons
Fonti
National Geographic Storia Casanova Foundation
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