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Mini-centrali idroelettriche: come funzionano e quanto producono

Silenziose, efficienti e sostenibili, le mini centrali idroelettriche sono un esempio concreto di come la tecnologia possa convivere con la natura.

28 Ottobre 2025
18:30
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Mini-centrali idroelettriche: come funzionano e quanto producono
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L’energia idroelettrica è una delle forme più antiche e pulite di produzione di elettricità: sfrutta la forza dell’acqua per generare energia rinnovabile, costante e priva di emissioni. Ma come funziona davvero una centrale idroelettrica?

Per scoprirlo e capire passo dopo passo come l’acqua diventa elettricità, siamo entrati dentro una vera mini centrale idroelettrica in Piemonte, lungo la Dora Baltea. In questo viaggio tra canali e turbine, vi mostriamo come anche gli impianti più piccoli possano avere un impatto enorme sulla produzione di energia pulita.

Cos’è e come funziona una mini centrale idroelettrica

La mini centrale idroelettrica è diversa dalla classica centrale idroelettrica, che attinge da una grande diga o da un bacino artificiale: questo tipo di centrale, infatti, sfrutta il corso naturale di un fiume – in questo caso la Dora Baltea – e attraverso un salto dell’acqua, che equivale a un dislivello, produce energia elettrica. Gli impianti sono piccoli e integrati perfettamente nel paesaggio.

Come si vede nel video, l’acqua del fiume viene convogliata, attraverso un canale, all’interno dell’impianto di Quassolo, che può sfruttare fino a 75.000 litri d’acqua al secondo per generare elettricità. Il flusso (che dopo la produzione di energia viene restituito completamente al fiume) passa prima attraverso griglie metalliche, che trattengono foglie, rami e detriti. Poi entra in funzione lo sgrigliatore, un grande pettine meccanico che li raccoglie e li smaltisce. L’acqua pulita entra quindi nella centrale.

All’interno, c’è un grande tubo inclinato: è la condotta forzata, che in questo caso crea un salto di 3,75 metri: questo salto aumenta l’energia potenziale dell’acqua, permettendo di generare più forza quando fa girare la turbina, e così facendo trasforma l’energia cinetica in energia meccanica. L’albero motore trasmette poi l’energia meccanica al generatore, che a sua volta la converte in energia elettrica. Infine, l’energia passa attraverso i trasformatori, che ne aumentano la tensione per poterla immettere nella rete elettrica nazionale.

Le chicche della centrale: lo sbarramento gonfiabile e la scala dei pesci 

Come si vede nel video, uno degli aspetti più interessanti è lo sbarramento gonfiabile: una sorta di diga flessibile che si alza o si abbassa in circa 40 minuti, in base al livello dell’acqua. Quando il fiume è in piena, il salto viene abbassato per evitare eccessivi innalzamenti dell’acqua; quando invece c’è poca portata d’acqua, il sistema viene regolato affinché il flusso possa ottimizzare la produzione. Se, invece, il livello dell’acqua è troppo basso, la centrale si disattiva per garantire il deflusso minimo vitale del fiume.

Per salvaguardare l’ittiofauna, c‘è anche la scala di risalita per i pesci: un vero e proprio corridoio che consente loro di nuotare da valle verso monte per la riproduzione. Come si vede nel video, la scala è monitorata da telecamere che controllano la presenza e la salute dei pesci.

L’importanza delle mini centrali in Italia

Sulla Dora Baltea ci sono decine di mini centrali idroelettriche, di cui sette appartenenti a Edison. Una mini centrale come quella di Quassolo produce circa 8 GWh all’anno, mentre la centrale idroelettrica più grande d’Italia arriva a 430 GWh. La differenza è enorme, certo, ma la forza delle mini centrali sta nella diffusione capillare, nel basso impatto ambientale (come si nota nel video, molte di queste strutture sono perfettamente integrate nel paesaggio o costruite su opere già esistenti, come canali irrigui o traverse storiche) e nella possibilità di sfruttare idraulicamente il fiume anche in zone pianeggianti.

Insomma spesso non ci accorgiamo di avere una mini centrale vicino casa, ma insieme queste piccole strutture rappresentano una parte fondamentale dell’energia rinnovabile italiana: consideriamo infatti che, nel complesso, tutte le centrali idroelettriche italiane — grandi e piccole — forniscono circa il 20% dell’energia prodotta a livello nazionale.

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