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All’inizio dell’anno si pensa ai buoni propositi da portare avanti durante l’anno appena cominciato, e il 51% degli italiani inizia a pensare ai viaggi da intraprendere nei mesi successivi secondo una ricerca OnePoll di Skyscanner. Forse, presi dall’entusiasmo, avete già iniziato a fare le vostre ricerche sulle destinazioni sui siti, confrontando i prezzi di voli, alloggi, noleggio auto… e chi più ne ha più ne metta. Però, a un certo punto, può esservi capitato di bloccarvi: tutte quelle opzioni disponibili vi hanno fatto “scoppiare il cervello”, e ora non sapete più cosa scegliere. Se vi siete sempre definiti dei wanderlust (termine di origine inglese che indica chi ha un forte desiderio di viaggiare), finite per entrare in uno stato mentale di wanderLOST, termine coniato dalla neuroscienziata Faye Begeti, in cui siete talmente tanto smarriti da non riuscire a pianificare più nulla. Questa è la paralisi decisionale, un fenomeno in cui la mente va in sovraccarico cognitivo perché si sente sopraffatta da troppe opzioni. In questo articolo, vediamo cosa accade nel cervello quando la troppa scelta ci blocca. In più, vi daremo qualche consiglio per organizzare i viaggi in maniera più decisa.
Cosa accade nel cervello quando ci sono troppe opzioni: cos’è il paradosso della scelta
A livello neuroscientifico, la paralisi decisionale coinvolge una serie di meccanismi e aree diverse del cervello legati all'elaborazione delle informazioni, al controllo esecutivo e alla gestione delle emozioni.
Quando abbiamo davanti tantissime opzioni, la corteccia prefrontale, che è deputata ai processi esecutivi e decisionali, viene messa a dura prova e finisce in uno stato di stress. Questa parte del cervello, infatti, può elaborare fino a un certo quantitativo di informazioni (confrontare i dettagli di ogni alternativa richiede tanta attenzione e focus, del resto) contemporaneamente, e se ce ne sono troppe da valutare diventa meno efficiente. Nell’ambito delle neuroscienze questo fenomeno può anche essere chiamato “paradosso della scelta”: sebbene avere davanti tante scelte sia generalmente una cosa positiva, troppe opzioni possono portare ad ansia, stress e difficoltà nel prendere decisioni.

Poi c’è l’amigdala, che è una parte del cervello coinvolta nella regolazione delle emozioni. Solitamente si attiva in caso di paura e quando si percepisce una minaccia, ma anche in caso di indecisione e incertezza. Proprio la paura di fare la scelta potenzialmente sbagliata quindi intensifica l’attività dell’amigdala, e con essa il meccanismo di risposta allo stress che stimola il rilascio di cortisolo (ormone dello stress) da parte delle ghiandole surrenali. Il cervello, in affanno, sceglie la via più breve, e induce a procrastinare le decisioni, impedendo al cortisolo si abbassarsi e cronicizzando lo stress (il cortisolo diventa un problema quando lo stress è prolungato, e la procrastinazione abbassa il picco di stress sul breve termine per mantenerlo mediamente alto sul lungo).
Oltre alla corteccia prefrontale e all’amigdala, quando si parla di procrastinazione, non si può non citare il sistema dopaminergico. La dopamina è un neurotrasmettitore associato alla ricompensa e alla motivazione, quindi è essenziale per le decisioni. Se ci si sente sopraffatti perché attorno ci sono troppe cose da scegliere, il cervello non riesce a individuare la ricompensa, perché non capisce quale sia quella che porta a un maggior beneficio.
Ma non è tutto. Quando il cervello si sente così sovraccarico di informazioni, potrebbe ricorrere a dei meccanismi che potremmo definire “scorciatoie mentali”, che sono gestite dal sistema limbico e da strutture profonde del cervello, come il nucleo accumbens, per ridurre il carico cognitivo. Queste scorciatoie però spesso portano a decisioni impulsive (se non quasi forzate) e non calcolate, e risultano poi poco soddisfacenti.
Inoltre, secondo uno studio pubblicato nel 2021 su Nature, il cingolo anteriore (parte del cervello coinvolta nella valutazione dei conflitti cognitivi) diventa iperattivo quando cerca di bilanciare troppe informazioni. Senza contare poi che il circuito fronto-limbico (che collega la corteccia prefrontale al sistema limbico, che gestisce le emozioni e la memoria) si "blocca”, e va incontro a una reale difficoltà nel passare dai pensieri all'azione. Secondo un altro studio del 2023 sempre pubblicato su Nature, è essenziale soprattutto la connessione tra la corteccia prefrontale e le regioni limbiche per affrontare scelte complesse.
Come organizzare un viaggio senza stress
Insomma, l’affaticamento mentale è reale, così come la procrastinazione che ne deriva. Ma quando si parla di pianificare e prenotare viaggi, prima o poi bisogna decidersi, quindi cosa si può fare per uscire da questo limbo? Secondo la neuroscienziata Faye Begeti esistono delle strategie che possono aiutare a ridurre il carico cognitivo, facilitano le decisioni e le rendono persino più rapide.
Chi sta pensando di fare un viaggio e si sente “paralizzato” nel decidere, quindi, può iniziare restringendo il campo delle opzioni. Dopo questo primo importante passo e un’attenta analisi, visto che l’energia mentale è ancora “alta” bisogna compiere subito le prime decisioni importanti, che riguardano la prenotazione del volo e dell’alloggio.

Un’altra strategia consigliata da Begeti è quella di bilanciare l'energia mentale con la vacanza giusta: scegliere una vacanza che sia in linea con il proprio stato mentale. Quando si è mentalmente in sovraccarico, è meglio optare per una vacanza più tranquilla.
Begeti consiglia anche di sfruttare la dopamina anticipatoria: il cervello si nutre di anticipazione, quindi è importante far sì che la preparazione della vacanza sia stimolante tanto quanto il viaggio stesso. In questo senso, può aiutare inserire le destinazioni preferite in un elenco e rivederle man mano che si perfezionano i piani.
Indubbiamente una parte della procrastinazione deriva anche dal comparare i costi, come anticipato in apertura. Per fortuna, su internet ci sono molti siti che permettono ai viaggiatori di confrontare i prezzi di voli, hotel e noleggi auto da diverse compagnie e siti di viaggio. Ad esempio, con Skyscanner è possibile impostare alert via e-mail che vi avvisano sui cali di prezzo nelle destinazioni di vostro interesse.