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Quanto spesso ci facciamo la doccia in Italia? E siamo davvero il popolo più pulito d’Europa? Dati e statistiche mostrano abitudini diverse da quelle che ci immaginiamo. Ma tra bidet, denti e orecchie, l’igiene resta un tratto distintivo del nostro Paese.
Quanto spesso ci facciamo la doccia?
Ultimamente è tornata virale una statistica secondo cui oltre il 95% degli italiani si farebbe almeno una doccia al giorno. Ma questo dato, diffuso nel 2021 dalla pagina X TheGlobal_Index senza citare una fonte specifica, regge al confronto con la realtà?
Le indagini più attendibili raccontano una storia un po’ diversa:
- Un’indagine BVA-DOXA, condotta nel 2020, rivela che solo il 42% si fa la doccia ogni giorno, mentre il 51% tra le due e le cinque volte a settimana.
- Secondo uno studio IFOP1, la percentuale di italiani che si lava quotidianamente nel 2022 è salita al 54%, una cifra che ci rende comparabili a tedeschi e inglesi, ma ben lontani da spagnoli (82%) e francesi (72%).
- Anche i risultati di un’indagine Galaxus del 2024 sono simili: il 53% degli italiani si fa almeno una doccia al giorno, mentre il 38% si ferma a 2-3 a settimana.
Insomma, non siamo il popolo delle docce quotidiane che molti pensano. E la discrepanza tra questi dati suggerisce anche la definizione di "doccia quotidiana" può variare: alcuni studi considerano la media annuale (inclusi periodi estivi con maggiore frequenza), altri la routine effettiva giornaliera.
La passione degli italiani per la doccia, però, resta un dato di fatto: è presente in 9 case su 10 e preferiamo avere due bagni con due docce, piuttosto che uno con la vasca. Ma come la usiamo?
La maggioranza ci trascorre tra i 5 e i 15 minuti, soprattutto rientrando a casa dopo il lavoro (41%) o prima di andare a letto (28%), meno la mattina (25%).
E mentre ci laviamo, ci piace anche cantare (75%), ascoltare musica (67%) e c’è perfino chi non rinuncia a parlare al telefono (25%)!
I prodotti che usiamo maggiormente sotto la doccia sono il sapone (86%) e lo shampoo (81%). Inoltre, utilizziamo molto più degli altri Paesi europei il balsamo (41%), ma meno i prodotti per il peeling (8%) e la pulizia del viso (10%).
Ma siamo attenti allo spreco? Poco più della metà degli italiani (57%) dichiara di chiudere l'acqua mentre si insapona. La sensibilità maggiore si riscontra tra gli over 55 mentre i giovani, che tendono di più a vivere la doccia come un momento di relax, pongono meno attenzione alla sostenibilità. Tuttavia, si ricontrano forti differenze territoriali. L'erogazione giornaliera di acqua pro capite oscilla infatti tra i 118 litri ad Enna ai 446 di Aosta.
L’igiene personale in Italia, oltre la doccia
Se non eccelliamo nella doccia, l’igiene resta comunque un tratto distintivo del nostro Paese. Insieme a Portogallo, Spagna e Grecia siamo gli unici europei ad avere il bidet, che consideriamo indispensabile quanto il WC.
L’Italia risulta poi essere il Paese europeo con la migliore cura dell’igiene orale: l’83% degli intervistati ha dichiarato di lavarsi i denti almeno 2 volte al giorno (dato superiore alla media europea del 76%) e quasi 3 italiani su 4 utilizzano anche il filo, lo spazzolino o i bastoncini interdentali (74%)
Il Bel Paese si aggiudica anche il trofeo della pulizia delle orecchie: il 41% degli italiani dichiara di pulirle ogni giorno (mentre la media europea si ferma al 28%): 7 su 10 utilizzando il cotton fioc, mentre il 12% un panno umido.
Riguardo la biancheria intima, quasi la totalità delle italiane (94%) la cambia ogni giorno, mentre solo 3 uomini su 4 (77%) fanno lo stesso.
Ogni quanto serve lavarci? Cosa dice la scienza
Non esistono linee guida universali per la frequenza delle docce e dell’igiene personale, ma i dermatologi concordano che sia lavarsi troppo sia troppo poco può danneggiare la pelle. Inoltre, recenti studi psichiatrici recenti confermano che l’igiene personale è anche un marcatore importante di salute mentale: la perdita di interesse è correlata a depressione e disturbi dell’umore mentre un’igiene adeguata migliora autostima e relazioni sociali.
La frequenza ottimale dipende però dal tipo di pelle e dallo stile di vita di un individuo. Ad esempio, vivere in un Paese caldo e umido è diverso dal vivere in un Paese freddo. Così come la pulizia può essere più a rischio tra chi prende mezzi pubblici, frequenta posti molto affollati e svolge lavori in cui ci si sporca. Oppure tra chi svolge attività fisica intensa rispetto a chi è sedentario.
Tuttavia, molti esperti concordano che fare una veloce doccia tiepida (non più di 5 minuti) una volta al giorno o a giorni alterni, concentrandosi soprattutto su ascelle, piedi e inguine, permette di mantenere una buona igiene senza compromettere la salute della pelle.
Riguardo invece il lavarsi i denti, le principali organizzazioni sanitarie, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'American Dental Association (ADA), raccomandano di spazzolare i denti con movimenti verticali almeno due volte al giorno. Consigliano inoltre di utilizzare il filo interdentale quotidianamente, per garantire una pulizia più profonda ed efficace.
Per la pulizia delle orecchie, gli esperti in otorinolaringoiatria consigliano invece solo la pulizia esterna dell'orecchio con un panno morbido, in quanto l’uso del cotton fioc può spingere il cerume più in profondità e causare danni.
Dunque, siamo un popolo di docce? Forse no, ma dove l'Italia eccelle davvero è nell'approccio olistico all'igiene, dove manteniamo standard igienici complessivi tra i più alti d'Europa.
1Studio Ifop per XloveCam condotto tramite questionario online autosomministrato dal 21 al 27 giugno 2022 su un campione di 5.039 persone rappresentative della popolazione di Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito di età pari o superiore ai 18 anni