0 risultati
video suggerito
video suggerito
8 Agosto 2025
7:00

Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116: è vero che hanno chiamato un bambino così?

In Svezia negli anni '90 una coppia ha provato a chiamare il proprio figlio Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116 come segno di protesta contro il Governo. La legge però proibisce certe tipologie di nomi e la loro proposta è stata respinta.

1 condivisione
Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116: è vero che hanno chiamato un bambino così?
Immagine

Di nomi bizzarri ne esistono molti, ma pochi possono reggere il confronto con Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116. Per quanto possa sembrare assurdo, questa interminabile sequenza di lettere e numeri è il nome che una coppia di genitori svedesi, Elisabeth Hallin e Lasse Diding, ha provato a dare alla propria figlia come segno di protesta nei confronti del Governo e della sua politica di attribuzione dei nomi. Ma andiamo più nel dettaglio.

La prima cosa da tenere a mente è che in Svezia la legge relativa all'attribuzione del nome è piuttosto chiara: entro il quinto compleanno dalla nascita questo deve essere comunicato all'Ufficio delle Tasse. In caso contrario, i genitori saranno costretti a pagare una sanzione. Questo è proprio quello che è accaduto a Elisabeth Hallin e Lasse Diding, che nel 1991 non comunicarono in tempo il nominativo scelto per il nuovo nato e proprio per questo dovettero pagare una multa da 5000 corone, equivalenti all'epoca a circa 740 dollari attuali. Come forma di protesta nei confronti di questa legge, decisero dare al piccolo un nome a dir poco assurdo composto da 43 caratteri: Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116 – la cui pronuncia sarebbe "Albin". Questa parola non ha alcun significato, anche se i genitori l'hanno giustificata sostenendo che si trattasse di un'espressione artistica.

Nonostante la motivazione "intellettuale", il Governo lo respinse fermamente. A questo punto la coppia provò un'altra strada, proponendo semplicemente il nome "A" – la cui pronuncia è sempre Albin. Anche in questo secondo caso però il nome venne rifiutato, e in più venne aumentato l'importo della multa da pagare. Dopo il secondo rifiuto, quindi, la coppia si rassegnò, pagò il dovuto e chiamò il bimbo Albin.

Si tratta di una storia assurda, ma di certo non di un caso isolato: proprio in Svezia negli anni sono passati alla cronaca diversi episodi simili, con bambini che hanno rischiato di chiamarsi Metallica, Superman, Veranda e Ikea. Fortunatamente la legge in merito è abbastanza chiara e proibisce nomi che possano recare danno o imbarazzo.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views