Altro che cloud, internet viaggia quasi solamente tramite cavi sottomarini! Circa il 97% di tutto il traffico internet del mondo viene gestito da un'enorme rete di cavi che attraversano gli oceani: ad oggi ci sono 426 cavi per una lunghezza totale di circa 1,3 milioni di km. Questi numeri, in realtà, sono spesso variabili al rialzo visto che vengono sempre installati nuovi cavi e ne vengono tolti di vecchi.
Ma quando è stato posato il primo cavo sottomarino? Quanti tipi di cavo sottomarino esistono? E come si decide dove far passare un cavo? In questo primo episodio di "C@vi sottomarini" risponderemo a queste e a tante altre domande!
Partiamo col dire che esistono principalmente due tipologie di cavo sottomarino: quelli in fibra ottica per la trasmissione di dati e quelli in rame per il trasporto di elettricità.
All'interno di un cavo sottomarino per la trasmissione dei dati non passa un’unica fibra ottica ma diverse, da poche decine a diverse migliaia: questo insieme di fibre permette il passaggio dei dati in entrambe le direzioni, connettendo Paesi che si trovano anche da parti opposte di un Oceano. All’esterno del cavo c’è un rivestimento in materiali impermeabili e resistenti, come speciali gomme e plastiche, al di sotto delle quali si possono trovare delle barre di acciaio che fungono da armatura, per proteggere e dare resistenza al cavo stesso. Per garantire una corretta trasmissione dei dati senza perdite, ogni 40-80 km di cavo è presente anche un ripetitore di segnale.
I cavi per il trasporto di elettricità hanno una struttura simile a quella dei cavi per il trasporto dei dati: c’è sempre un rivestimento esterno e delle barre di acciaio per creare l’armatura. La differenza sta nella sua parte interna: non ci sono fibre ottiche ma tubetti di rame raggruppati tra loro e ricoperti da strati per isolarli elettricamente e schermarli magneticamente.