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In Congo collassa tunnel di una miniera di cobalto, 32 morti: cosa sappiamo sulla tragedia

Il crollo dell'ingresso di una miniera di cobalto a Lualaba, in Congo, ha causato almeno 32 morti. Le forti piogge hanno destabilizzato il terreno di un sito già dichiarato inagibile. A cedere non è stato un ponte, come si legge: tecnicamente era una calotta di scavo priva di sostegni adeguati e indebolita dalle infiltrazioni.

18 Novembre 2025
12:00
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In Congo collassa tunnel di una miniera di cobalto, 32 morti: cosa sappiamo sulla tragedia
Crollo miniera congo

Un grave incidente si è verificato nella provincia di Lualaba, nella Repubblica Democratica del Congo: il cedimento di una porzione di terreno di copertura del tunnel di accesso a una miniera di cobalto. L'evento franoso ha causato la morte di almeno 32 lavoratori, secondo le autorità locali. Il video testimonia l'importante estensione della frana e l'impatto della stessa nelle zone adiacenti. Le operazioni di soccorso sono ancora in corso e il bilancio del grave incidente potrebbe aggravarsi.

Nonostante il sito fosse stato dichiarato inagibile a causa delle forti piogge recenti, alcuni operai si trovavano nell’area al momento del collasso, ed hanno conseguentemente subito il crollo. Le autorità locali hanno dichiarato che la causa della frana possa essere ricondotta agli eventi piovosi dei giorni precedenti. Le precipitazioni, infatti, hanno favorito abbondanti infiltrazioni d’acqua nel terreno sovrastante, alterando il regime idraulico normalmente presente negli strati della "copertura" e, conseguentemente, la stabilità del sistema geotecnico che permetteva, fino ad ora, il trasferimento degli sforzi alle zone di terreno laterali.

L’acqua, penetrando nello scheletro solido del terreno (che ha una sua porosità), può essere – in generale – causa di riduzione di resistenza: il risultato, come in questo caso, può essere l'innesco di fenomeni franosi o cedimenti strutturali, questi ultimi solo nel caso siano presenti opere strutturali che interagiscono con gli strati di terreno interessati dal fenomeno.

Le prime ricostruzioni parlano impropriamente di “ponte crollato”, ma tecnicamente si tratta di una calotta di scavo formatasi in seguito alle lavorazioni minerarie. Questa appare priva di una vera e propria ingegnerizzazione, stando agli attuali documenti e informazioni che è possibile reperire in rete. Il fenomeno è assimilabile a una frana indotta, legata alla variazione delle pressioni interstiziali e alla perdita di equilibrio degli strati di terreno sovrastanti lo scavo, già di per se indeboliti appunto dalla presenza delle lavorazioni e – nel caso specifico – non dotate di un opportuno sistema di centinatura in grado di garantire la giusta condizione di equilibrio (come avviene, per esempio, all'interno di una galleria).

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