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23 Novembre 2025
15:00

Così cambia il cervello di una donna durante la gravidanza secondo le neuroscienze

La gravidanza riorganizza profondamente il cervello: gli ormoni innescano una riduzione mirata della sostanza grigia e un rafforzamento della sostanza bianca, ottimizzando le reti cruciali per la cura del bambino. Dopo il parto il cervello recupera volume e, nel lungo termine, mostra effetti neuroprotettivi.

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Così cambia il cervello di una donna durante la gravidanza secondo le neuroscienze
gravidanza e cervello

La transizione alla maternità è un evento che ridefinisce completamente la vita di una donna, non solo a livello personale e sociale, ma anche biologico. Durante la gravidanza si innesca un’ondata di adattamenti fisiologici e comportamentali volti a garantire la cura e la sopravvivenza della prole. Oggi sappiamo che uno degli organi più profondamente influenzati da questa trasformazione è il cervello. La gravidanza, interessata da un aumento ormonale senza precedenti, innesca una fase di ristrutturazione cerebrale: alcune regioni subcorticali diminuiscono di volume durante la gestazione, al fine di specializzarsi nei compiti di maternità che stanno per arrivare. Al contrario, la sostanza bianca aumenta nei primi due trimestri e i ventricoli laterali si espandono. Dopo il parto, si verifica un'inversione di tendenza: la riduzione corticale si attenua e molte regioni, inclusi l'ippocampo e l'amigdala, mostrano un recupero o un aumento di volume, portando a un cervello che appare "più giovane" nelle prime settimane dopo la nascita.

Come cambia il cervello di una donna durante la gravidanza: la nebbia cognitiva

Il fenomeno comunemente noto come "cervello da gravidanza" o "baby brain", che descrive lapsus di memoria e smemoratezza, è ampiamente riconosciuto. Gli studi indicano che la gravidanza è collegata a un modesto declino nelle funzioni cognitive, in particolare nella memoria verbale e nell'attenzione, con effetti più marcati nel terzo trimestre. Per esempio, alcune ricerche hanno riscontrato un calo nella capacità di richiamare informazioni verbali uditive e nella memoria prospettica (la capacità di ricordare di fare qualcosa in futuro). Tuttavia, la memoria a breve termine e la memoria implicita (quella legata alle abitudini) appaiono spesso conservate.

Nonostante le madri riportino spesso soggettivamente deficit di memoria, a livello oggettivo questi cambiamenti sono sottili e rimangono generalmente all'interno dell'intervallo normativo di funzionamento. Si ipotizza che questa riorganizzazione avvenga a costo di alcune funzioni cognitive non essenziali, in linea con l'adattamento evolutivo che privilegia le funzioni cruciali per la cura del bambino.

La rivoluzione ormonale durante la maternità e il progetto di ristrutturazione

Il periodo peripartum (gravidanza e prime settimane dopo il parto) è caratterizzato da picchi ormonali senza precedenti. Immaginate gli ormoni steroidei, come estrogeni e progesterone, come potenti architetti e direttori dei lavori: le loro concentrazioni aumentano esponenzialmente, raggiungendo livelli mai visti prima nella vita di una donna. Questi ormoni attraversano la barriera emato-encefalica e orchestrano la profonda riorganizzazione del sistema nervoso centrale.

materia grigia e bianca cervello
I cambiamenti ormonali che avvengono durante la gravidanza portano a una riduzione della materia grigia nel cervello materno.

La scoperta più sorprendente riguardante la gravidanza è stata una riduzione diffusa del volume della sostanza grigia nella corteccia, osservata nelle neomamme, soprattutto in quelle alla prima gravidanza. Questa riduzione, visibile già in tarda gravidanza, non è da leggere come un deficit, ma come un processo di "sintonizzazione fine" in cui il cervello si specializza per i nuovi compiti della maternità. Come un computer che elimina app e dati non necessari per liberare spazio e ottimizzare le prestazioni per i software essenziali, allo stesso modo, il cervello sembra potare le connessioni meno cruciali per rinforzare e rendere più efficienti le reti vitali per la cura del bambino.

Le aree del cervello delle mamme che si specializzano

Le zone che si "ristrutturano" maggiormente si concentrano nelle regioni della linea mediana anteriore e posteriore della corteccia, oltre a specifiche aree prefrontali e temporali. Molte di queste aree coincidono con la rete della Teoria della Mente (ToM). Questa rete è fondamentale per la cognizione sociale e permette alla madre di mettersi nei panni del bambino, comprendendo i suoi bisogni e le sue intenzioni anche se non può esprimerle verbalmente. Anche le strutture sottocorticali subiscono cambiamenti durante la gestazione, inclusi l'ippocampo (cruciale per la memoria) e il diencefalo ventrale (che contiene l'ipotalamo, importante per il comportamento materno), che mostrano riduzioni di volume.

Questa riduzione di volume non è da interpretare come un depotenziamento, anzi, è una riorganizzazione radicale e un adattamento guidato dagli ormoni, che mira a rendere i circuiti neurali esistenti in quest'area più efficienti e specializzati nelle funzioni essenziali per la cura del bambino. In pratica, vengono ottimizzate le regioni cruciali per la risposta materna.

In contrasto con la riduzione della sostanza grigia, è stato osservato che l'integrità microstrutturale della sostanza bianca, che agisce come una rete di cavi ad alta velocità che collegano le regioni del cervello, aumenta durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza. Inoltre, la gravidanza è associata a una diminuzione del volume cerebrale totale e a un aumento del volume dei ventricoli laterali e del liquido cerebrospinale.

Il recupero postpartum e l'eredità a lungo termine

Dopo il parto, la dinamica dei cambiamenti cerebrali si inverte. I primi mesi sono un periodo di recupero e crescita sostanziale del tessuto cerebrale. Si osserva un aumento del volume cerebrale totale, una riduzione delle dimensioni dei ventricoli, e un incremento locale e regionale del volume della sostanza grigia in aree come l'ippocampo, l'amigdala e la corteccia uditiva. Alcune ricerche indicano che il cervello può sembrare "più giovane" dalle 4 alle 6 settimane dopo il parto. Questo rimbalzo è dinamico: più tempo passa dopo il parto (nelle prime settimane), maggiore è l'aumento del volume corticale misurato.

post partum cervello donna
Nel periodo postpartum, il cervello delle giovani madri vive una fase di recupero.

L'impatto della maternità non si esaurisce con la fase di recupero. Sebbene le riduzioni iniziali della sostanza grigia possano persistere per anni (fino a sei anni), gli studi a lungo termine rivelano un'eredità positiva. Decenni dopo aver partorito, le donne che hanno avuto figli mostrano un volume globale di sostanza grigia maggiore rispetto alle donne che non ne hanno avuti. Questo aumento globale della sostanza grigia suggerisce che la gravidanza e la maternità potrebbero fungere da fattore neuroprotettivo contro l'atrofia cerebrale legata all'età.

In un certo senso, la maternità, con le sue esigenze di flessibilità, acquisizione di competenze e adattamento continuo, può essere vista come un "ambiente arricchito" per il cervello. Proprio come chi si dedica a una vita piena di sfide intellettuali, la donna che diventa madre sviluppa circuiti neurali più robusti e responsivi, lasciando un segno duraturo che si manifesta come una maggiore resistenza o una migliore salute cerebrale negli anni successivi. In definitiva, il cervello materno è un capolavoro di adattamento, trasformato per affrontare le richieste della genitorialità.

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