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19 Settembre 2025
11:28

Dentro i nuovi occhiali smart di Meta: la scienza dietro i Ray-Ban Display

Abbiamo assistito alla presentazione dei Meta Ray-Ban Display, i nuovi smart glasses mostrati da Mark Zuckerberg all’evento annuale Meta Connect di San Francisco. Sono i primi occhiali smart con micro-display integrato. L'interazione avviene tramite il Neural Band, uno speciale bracciale che legge i segnali nervosi e li traduce in azioni.

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Dentro i nuovi occhiali smart di Meta: la scienza dietro i Ray-Ban Display
smart glasses meta
I Meta Ray–Ban Display. Credit: Giorgia Giulia Evangelista

Abbiamo assistito alla presentazione dei Meta Ray-Ban Display, i nuovi smart glasses mostrati da Mark Zuckerberg all’evento annuale Meta Connect di San Francisco. Gli occhiali smart, realizzati in collaborazione con EssilorLuxottica con lenti fotocromatiche, sono i primi dotati di micro-schermo integrato ad alta risoluzione e di un sistema di controllo neurale tramite il braccialetto Neural Band che offre un nuovo approccio wearable all’interazione tra essere umano e intelligenza artificiale. La loro realizzazione ha richiesto avanzamenti nell’ottica applicata e nella neuroingegneria indossabile.

I nuovi smart glasses, dal peso di 69 grammi e autonomia dichiarata di 6 ore con uso misto, saranno alimentati da Meta AI e permetteranno di scambiare messaggi e videochiamate con Instagram e Facebook, usare la fotocamera integrata e il navigatore quando si cammina, oltre che avere traduzioni multilingua in tempo reale. I Ray-Ban Display saranno disponibili negli USA dal 30 settembre e in Italia a inizio 2026, ma non abbiamo ancora informazioni su data di uscita e prezzo nel nostro Paese.

Come funziona il display

Il cuore degli occhiali è rappresentato da un micro-display a colori, inserito nella lente destra. Non si tratta di un’immagine proiettata direttamente sulla retina, bensì del risultato di un complesso sistema ottico.

Meta Ray-Ban Display - Meta AI
Il display integrato nella lente dei Meta Ray–Ban Display. Credit: Meta

La luce emessa dal micro-display, basato su tecnologia microLED ad alta efficienza, viene immessa in una guida d’onda ottica. All’interno della lente, strati trasparenti e reticoli di diffrazione dirigono i raggi luminosi sfruttando il principio della riflessione interna totale. La luce viene deviata più volte fino a emergere davanti all’occhio sotto forma di immagine virtuale sospesa nello spazio. Questa immagine appare a una distanza focale compresa tra 1,5 e 2 metri, così che l’occhio la percepisca come un oggetto posto a media distanza. In questo modo è possibile mantenere il fuoco visivo senza continui adattamenti accomodativi e senza che il campo visivo naturale venga oscurato. L’utente può quindi leggere messaggi, ricevere traduzioni simultanee o seguire indicazioni di navigazione senza distogliere lo sguardo dal mondo reale.

Come il Neural Band legge i movimenti dei muscoli

L’innovazione più radicale è forse rappresentata dal Neural Band, un bracciale in grado di trasformare i segnali elettrici provenienti dai muscoli del polso in comandi digitali. Questo risultato è reso possibile dall’uso della elettromiografia di superficie. Ogni volta che il cervello invia un impulso motorio, anche nel caso di micro-movimenti non percepibili a occhio nudo, i muscoli generano potenziali elettrici dell’ordine di pochi milionesimi di volt. Gli elettrodi del bracciale captano queste variazioni e le trasmettono a un circuito di amplificazione e filtraggio digitale, capace di ridurre il rumore di fondo e isolare il segnale utile. Successivamente, algoritmi di machine learning interpretano i pattern di attivazione muscolare e li traducono in azioni: un clic, uno scroll, un gesto di selezione o persino la digitazione “fantasma” di un testo senza che le dita si muovano realmente. I comandi vengono infine inviati agli occhiali tramite una connessione wireless a bassa latenza, con tempi di risposta inferiori ai 50 millisecondi.

Meta Neural Band
Il Neural Band, dispositivo indossabile di interazione con i Meta Ray–Ban Display. Credit: Meta

Le sfide ingegneristiche

Dietro questa tecnologia si celano importanti sfide scientifiche e ingegneristiche. Il micro-display deve garantire un livello di luminosità sufficiente, superiore ai 2000 nit, per essere visibile anche in piena luce solare senza compromettere l’autonomia della batteria. Il Neural Band deve campionare i segnali muscolari a frequenze elevate, fino a 1000 Hz, così da non perdere dettagli cruciali. La variabilità anatomica tra un utente e l’altro impone inoltre sistemi di intelligenza artificiale capaci di adattarsi rapidamente a ciascun polso con una fase di calibrazione minima.

Tutta questa tecnologia deve infine essere contenuta in un dispositivo indossabile con un peso contenuto e che dissipi il calore generato dall’elettronica senza pregiudicare l’esperienza d’uso.

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