
La nuova metropolitana di Riyadh, in Arabia Saudita, è il sistema di trasporto pubblico senza conducente più lungo al mondo con i suoi 176 km di lunghezza, distribuiti in 6 linee e 85 stazioni. Riyadh è una città in continua espansione, complice anche il progetto Vision 2030, e questa metropolitana di nuova generazione – entrata in funzione il 1° dicembre 2024 – è in grado di gestire ben 3,6 milioni di passeggeri al giorno.
La metropolitana di Riyadh: il progetto i Zaha Hadid Architects
Con una lunghezza di 176 km, distribuiti su 6 linee ed 85 stazioni, la rete di metropolitane della città araba è il sistema di trasporto pubblico senza conducente più lungo al mondo. Uno degli elementi ingegneristici più interessanti è l'assenza di conducente dei convogli. Esatto, avete letto bene: la metropolitana di Riyhad si muove attraverso un sistema centralizzato driverless di controllo dei convogli che si muovo lungo i binari ad una profondità, in centro città, fino a 35 metri. La metropolitana presenta, inoltre, alcuni tratti sopraelevati, come ad esempio la linea 3, che è caratterizzata da 26,4 km di tratto su viadotto, con campate di 37 metri.
La realizzazione di qualsiasi infrastruttura nel clima desertico comporta sempre grandi sfide non solo ingegneristiche, ma anche a livello di sostenibilità. La metropolitana di Riyhad, infatti, è dotata di sofisticati sistemi di ventilazione e di areazione che permettono agli ambienti interni, sopratutto quelli che non si trovano in profondità, di non risentire troppo degli sbalzi termici tipici del clima desertico.

In questo senso, le tecnologie adoperate sono di diversa natura; si va dai pannelli solari a sistemi in grado di generare energia elettrica dal ricircolo e dal movimento dell'aria all'interno delle gallerie sotterranee.
Un'altra interessante tecnologia impiegata, sempre per recuperare energia nell'ottica del risparmio e della sostenibilità, è quella del freno rigenerativo, una tecnologia che permette di recuperare l'energia cinetica durante la frenata, in energia elettrica e non in semplice calore, come accade nei sistemi di frenata tradizionali. Questa tecnologia, va detto, funziona solo su sistemi di trasporto elettrici.
La stazione King Abdullah Financial District
Uno degli elementi infrastrutturali più interessanti è certamente la stazione KAFD, collocata nel distretto finanziario della città. Essa è certamente il nodo più strategico dell'intera infrastruttura, in quanto è in grado di connettere sei pittaforme ferroviarie su quattro livelli con altre, ed ulteriori, modalità di trasporto, come ad esempio diverse stazioni autobus. Questa organizzazione altamente strategica è volta alla soluzione del problema del traffico, che la città di Riyhad sente in maniera certamente importante.

A livello di design, la struttura esterna è realizzata in calcestruzzo altamente performante, con elementi geometrici che richiamano, in modo chiaro, gli elementi geometrici tipici dell'architettura araba. Anche la scelta di queste aperture non è casuale, in quanto è stata pensata in modo integrato con gli efficientissimi sistemi di ventilazione interni, che modulano in loro funzionamento e la loro resa in base al flusso dei passeggeri e, chiaramente, in base alle temperature esterne.
Le critiche al sistema di trasporto senza conducente più lungo al mondo
Vediamo insieme quali sono state le maggiori critiche che, negli anni, sono state mosse nei confronti di questo progetto. La nuova metropolitana di Riad è certamente un'opera ingegneristica di assoluta rilevanza, ma uno dei primi problemi che si sono riscontrati in fase organizzativa, ed in fase di realizzazione, è stato quello relativo alle tempistiche e ai pagamenti. Durante le fasi di realizzazione, infatti, molte delle aziende che hanno lavorato alla realizzazione, hanno lamentato moltissimi mancati pagamenti da parte deo governo. Altro importante fattore che ha causato un ingente ritardo è stato causato dalla pandemia di COVID-19 del 2020.
Anche i processi decisionali, e le continue modifiche al progetto richieste dal cliente principale (Royal Commission for Riyadh City) ha causato ingenti ritardi, sia in fase organizzativa sia in fase di realizzazione. Altri elementi di critica hanno riguardato la ripartizione delle risorse, che, secondo alcuni, sono state eccessivamente dirottate sulla città di Riad, a scapito di altre città del regno che avrebbero dovuto invece poter godere di ulteriori risorse in termini economici e di investimenti in infrastrutture moderne.