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La 1000 Miglia è la gara su strada per auto d'epoca più antica e famosa d'Italia. Chiamata anche «Freccia Rossa», per via della celebre freccia stilizzata di colore rosso simbolo della corsa, la Mille Miglia nacque nel 1926 come una sorta di «ripicca». Nel 1922, infatti, il Gran Premio d'Italia venne spostato da Montichiari, in provincia di Brescia, a Monza: la decisione mandò su tutte le furie il Conte Aymo Maggi di Gradella, aristocratico bresciano e pilota Bugatti che, insieme all’amico e primo finanziatore Franco Mazzotti (anche lui appassionato di corse), decise di inventare una nuova gara che ruotasse intorno alla città di Brescia. Ai due, che erano già alla guida dell'allora neonato Automobile Club di Brescia, si unirono in seguito Renzo Castagneto e Giovanni Canestrini, quest'ultimo giornalista della Gazzetta dello Sport.
La prima edizione della «corsa più bella del mondo» si tenne quindi nel 1927, con un percorso a forma di otto da Brescia a Roma andata e ritorno, lungo circa 1600 km. Il nome, infatti, non è casuale: mille miglia sono esattamente la distanza lungo cui si sviluppa la corsa (circa 1600 km appunto), che ancora oggi percorre la tratta Brescia-Roma-Brescia attraversando borghi, colline, città d’arte e passi di montagna. Nel 1957 la gara fu però cancellata, dopo un grave incidente a Guidizzolo che causò la morte di 11 spettatori e dei due piloti Alfonso De Portago e Edmund Gurner Nelson. Per l'incidente fu indagato anche Enzo Ferrari, in quanto produttore dell'auto sulla quale viaggiavano. Dal 1977 è diventata una gara di regolarità per le auto d'epoca.
Le prime edizioni della gara: nessuna tappa lungo il percorso
Alla prima edizione del 26 marzo 1927 si presentarono 77 auto, ma solo 51 arrivarono effettivamente al traguardo. A vincere furono Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi a bordo dell'auto bresciana OM 665, che percorse le mille miglia in poco più di 21 ore e con una media di 77 km/h. Tra l'altro, a differenza delle edizioni moderne, inizialmente la gara non prevedeva delle tappe, ma si disputava in un'unica tirata: non c’erano box, cordoli o vie di fuga, solo strade polverose, curve cieche e pubblico ovunque, senza alcun tipo di barriera che li proteggesse lungo le strade. Per molti versi, quindi, era una gara più vicina al rally moderno che alla Formula 1.
Dal 1940 la corsa fu sospesa a causa della partecipazione dell'Italia alla Seconda Guerra Mondiale, per poi riprendere il 21 giugno 1947 con la vittoria di Biondetti, in coppia con Romano, a bordo dell'Alfa Romeo 8C 2900B. Nel 1955, invece, fu il pilota inglese Stirling Moss a registrare il record assoluto, percorrendo i 1600km in appena 10 ore e 8 minuti, al volante di una Mercedes-Benz 300 SLR numero 722.

La tragedia di Guidizzolo: l’incidente che ha cambiato per sempre la 1000 Miglia
L'anno che ha segnato maggiormente la storia della 1000 Miglia è il 1957, quando un terribile incidente avvenuto a Guidizzolo, in provincia di Mantova, causò la morte di 11 spettatori (tra cui cinque bambini) e dei piloti Alfonso De Portago e Edmund Gurner Nelson. L'auto su cui viaggiano i due concorrenti era una Ferrari: a causa di uno pneumatico scoppiato, i piloti avevano perso il controllo del veicolo, uscito di strada a quasi 300 km/h travolgendo il pubblico presente.
In quanto fondatore della casa automobilistica di Maranello, Enzo Ferrari fu direttamente coinvolto nella vicenda, finendo sotto processo per responsabilità legate non solo alla sicurezza del veicolo, ma anche alle modalità con cui si svolgeva la gara, considerate troppo rischiose.
Nel 1961 Ferrari fu assolto, ma quell’incidente segnò un momento critico per l'azienda: la fabbrica rischiò addirittura di chiudere, tanto che, come rivelato anni dopo dall’allora direttore sportivo Romolo Tavoni, la casa automobilistica si ritrovò in un periodo di crisi senza precedenti, anche a causa del danno reputazionale.
Quel dramma portò a una riflessione profonda sulla sicurezza nelle corse e segnò la fine della Mille Miglia e di tutte le altre gara di velocità su strade aperte. La sicurezza divenne la priorità e la corsa venne sospesa per vent’anni: nel 1977 la 1000 Miglia venne poi rilanciata come gara di regolarità, con regole più stringenti e rispetto rigoroso del codice della strada.
La corsa più bella del mondo: com'è cambiata la gara oggi
Dal 1977, la Mille Miglia è poi stata riproposta come semplice gara di regolarità per auto d'epoca: oggi è riservata esclusivamente a vetture storiche prodotte fino al 1957, ovvero quelle che hanno partecipato o avrebbero potuto partecipare alle edizioni originali. Solo auto d’epoca certificate e iscritte possono sfilare lungo il classico percorso Brescia-Roma-Brescia, affrontando prove di regolarità con tempi e medie da rispettare alla lettera. Per l'edizione 2025, in programma dal 17 al 21 giugno, saranno coinvolte oltre 400 auto storiche da 29 paesi diversi. Nell'anno del 90° anniversario, nel 2017, è stato registrato il record per numero di auto iscritte, ovvero 705. La corsa rimane comunque un evento di grande richiamo internazionale, che celebra il patrimonio storico e culturale italiano attraendo appassionati da tutto il mondo.