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28 Novembre 2025
10:33

Si diventa adulti a 32 anni? Il nuovo studio sulle 5 fasi di sviluppo del cervello

La ricerca pubblicata su “Nature Communications” sul neurosviluppo rivela che il cervello attraversa quattro momenti di rivoluzione strutturale che segnano il passaggio tra le cinque principali fasi della vita: l'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta, prima vecchiaia e vecchiaia avanzata.

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Si diventa adulti a 32 anni? Il nuovo studio sulle 5 fasi di sviluppo del cervello
cervello fasi

Un nuovo studio condotto dalla Columbia University, pubblicato sulla nota rivista Nature Communications, offre una nuova affascinante prospettiva su uno degli eventi più complessi della neurobiologia umana: lo sviluppo del cervello lungo il corso della vita. Analizzando il cervello di 3.802 persone da 0 a 90 anni, i ricercatori hanno scoperto che la topologia cerebrale, ossia il modo in cui sono organizzate le connessioni neuronali, varia nel tempo, attraversando cinque distinti stadi: il cervello dei bambini (da 0 a 9 anni), degli adolescenti (da 9 a 32 anni), degli adulti (da 32 a 66 anni), della prima vecchiaia (da 66 a 83 anni) e della vecchiaia avanzata (oltre gli 83 anni). Il passaggio da una fase all’altra sarebbe garantito da veri e propri “turning point”, momenti specifici della vita (a 9, 32, 66 e 83 anni) in cui l’architettura cerebrale subisce cambiamenti significativi, definendo le caratteristiche cognitive ed emotive tipiche di ciascuna fase. Questi risultati ribaltano le teorie classiche del neurosviluppo, secondo le quali lo sviluppo del cervello avverrebbe in maniera lineare e progressiva lungo tutta la vita, rivelando una traiettoria simile a un viaggio a tappe intermedie.

Attenzione: lo studio sui turning point del cervello umano non significa che al compimento dei 32 anni si diventa improvvisamente adulti o che a 66 anni tutti entrano nella vecchiaia. Si tratta di valori statistici che sintetizzano in maniera approssimativa un contesto di grande varietà individuale, senza contare che termini come “adolescente”, “adulto” o “anziano” hanno importanti connotazioni socio-culturali che in questo contesto non vengono prese in considerazione. L'aspetto importante dello studio è l'esistenza di fasi distinte più che l'esatta collocazione delle età di confine.

Le 5 "trasformazioni" del cervello durante il corso della vita

Che il nostro cervello cambi nel corso della vita è un fatto intuitivo. E ne abbiamo prova ogni volta che ci poniamo domande del tipo: come facevo da piccolo ad avere una fantasia così vivida? Oppure quando guardiamo una vecchia foto e ci chiediamo: ma davvero da adolescente mi vestivo in questo modo? Ma come avviene realmente questo cambiamento? Per rispondere a questa domanda, i ricercatori della Columbia University hanno collezionato e analizzato i dati di 3.802 soggetti di età compresa tra 0 e 90 anni, ottenuti tramite una tecnica chiamata risonanza magnetica di diffusione, che consente di mappare con precisione le connessioni tra i neuroni. In questo modo, i ricercatori sono riusciti a ricostruire la topologia neuronale, ossia la mappa con cui sono organizzate le connessioni neuronali, individuando cinque diverse “architetture cerebrali”, ciascuna delle quali tipica di una specifica fase della vita.

Da o a 9 anni: una fase di costruzione

Nei primi anni di vita (da 0 a 9 anni), il nostro cervello è un vero e proprio “cantiere aperto”, che impiega tutte le sue energie per organizzare e consolidare le prime reti neurali ancora immature. Durante questa fase, che segna il periodo dell'infanzia, il cervello non è ancora in grado di operare come una rete globale pienamente integrata, ma funziona per lo più attraverso piccole reti locali, ancora in via di coordinamento tra loro.

Da 9 a 32 anni: il picco dell'adolescenza

Intorno ai nove, tuttavia, si verifica il primo turning point, un momento in cui la struttura cerebrale cambia drasticamente, segnando il passaggio alla fase dell’adolescenza. In questo periodo, le connessioni cerebrali raggiungono progressivamente la massima efficienza, permettendo alle diverse aree del cervello di comunicare rapidamente tra loro, raggiungendo il picco di funzionalità intorno ai trent’anni, età in cui il cervello è al massimo delle sue prestazioni cognitive.

Da 32 a 66: diventiamo adulti

Intorno ai 32 anni, il cervello affronta la più profonda riorganizzazione delle sue connessioni, che segna il passaggio dall'adolescenza alla fase adulta, caratterizzata da una stabilità strutturale e funzionale che dura per circa trent’anni.

Da 66 a 83: entriamo nella vecchiaia

È a 66 anni che il cervello attraversa la trasformazione successiva, che segna l’ingresso nella prima vecchiaia, una fase in cui la connettività tra le diverse aree cerebrali comincia a ridursi progressivamente, accompagnata da una diminuzione delle funzioni cognitive.

Oltre gli 83 anni: il cambiamento finale

L'ultimo cambiamento dell'architettura neurale avverrebbe a 83 anni, fase in cui il cervello riduce ulteriormente l'efficienza delle sue connessioni, segnando l'ingresso alla vecchiaia avanzata.

Perché questo studio è importante

Lo sviluppo del cervello è stato immaginato da sempre come un processo continuo, caratterizzato da un cambiamento lento e progressivo delle connessioni neurali, procedendo senza interruzioni dalla nascita fino alla vecchiaia. Insomma, un po’ come un treno ad alta velocità che corre senza fermate da Napoli a Milano.

Questo nuovo studio, tuttavia, dimostra che lo sviluppo cerebrale non procede del tutto in linea retta, ma attraversa dei periodi circoscritti di intense rivoluzioni strutturali. Quattro momenti distinti (9, 32, 66 e 83 anni) in cui la configurazione delle connessioni neurali cambia drasticamente, segnando il passaggio tra le principali fasi della vita: l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta e la vecchiaia. Insomma, un po’ come viaggiare in treno da Napoli a Milano, ma questa volta fermandosi a stazioni intermedie, cambiando di volta in volta il treno.

Questi “momenti di rivoluzione” delle reti cerebrali non solo correlano con cambiamenti nelle nostre funzioni cognitive ed emotive (che, va precisato, non sono state misurate in questo studio), ma spesso coincidono anche con l’insorgenza di patologie del neurosviluppo e neurodegenerative, che tendono a fare il loro esordio proprio nelle fasi di transizione, come il passaggio dall’infanzia all’adolescenza o l’inizio della vecchiaia.

Comprendere come il cervello cambia il suo cablaggio e cosa influenza il corretto passaggio da una fase all’altra potrebbe rappresentare il primo passo per migliorare la nostra conoscenza di queste patologie e, chissà, magari aprire la strada a nuovi trattamenti in grado di contrastarle.

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