;Resize,width=638;)
Negli ultimi anni, le automobili ibride sono diventate sempre più popolari perché – combinando in modo intelligente un motore termico e uno elettrico – permettono di ridurre i consumi e le emissioni. Ma sapete che di ibride ce ne sono tre tipi? Esistono infatti le mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid, e le differenze tra le tre, anche a causa degli inglesismi, destano ancora un po’ di confusione. In questo articolo scopriamo come funzionano, quanto consumano e quali benefici offrono.
Mild Hybrid: il primo passo verso l’elettrificazione
Le auto ibride, come accennato, si chiamano così perché hanno due motori: uno termico e uno elettrico, ed entrambi lavorano per far muovere l’auto. Ma le tre ibride differiscono per due motivi: la potenza del motore elettrico e la capienza della batteria. Ma andiamo con ordine e partiamo dalle mild hybrid , le “ibride temperate”. Questo tipo di automobili si chiamano così perché hanno un motore elettrico contenuto sia in termini di dimensioni che di potenza, che si attiva soprattutto in fase di partenza e in fase di veleggiamento (quando l’auto procede, per un breve periodo, per semplice inerzia).
Proprio le dimensioni contenute della batteria permettono alle mild hybrid di funzionare senza doversi collegare alle colonnine di ricarica: la batteria collegata al motore elettrico, infatti, si ricarica tramite la frenata rigenerativa. Proprio per questa ragione la mild hybrid dà il meglio di sé in un contesto urbano, dove in genere si decelera e si frena di più, permettendo di risparmiare più carburante rispetto a un’auto a benzina e riducendo le emissioni dei gas di scarico.
Rispetto alle altre hybrid, avendo un sistema meno complesso hanno un costo più ridotto, ma è comunque possibile beneficiare delle agevolazioni previste per le auto ibride, come l'accesso a zone a traffico limitato (ZTL), incentivi statali o regionali per l'acquisto e possibili riduzioni sul bollo auto (a seconda della legislazione vigente nella propria zona).
Full Hybrid: più autonomia elettrica
Le full hybrid invece, hanno sempre un motore termico a benzina, ma sono anche dotate di un motore elettrico più potente e una batteria elettrica più capiente rispetto a quella delle mild hybrid. Questo vuol dire che da solo il motore elettrico può far muovere l’auto per una quantità di tempo notevole, che in certe condizioni di guida (bassa velocità, in città, in fase di avvio…) può arrivare anche oltre il 50% del percorso, consentendo quindi al motore termico di rimanere spento quando possibile per un totale che va anche oltre la metà del viaggio. Anche qui, proprio come per le mild, la batteria si ricarica tramite frenata rigenerativa, senza dover collegare l’auto a una colonnina di ricarica.
Il fatto che questo tipo di auto possa muoversi in modalità totalmente elettrica, anche se per un tempo limitato, comporta un risparmio di carburante ed emissioni di CO2 ancora più basse rispetto a quelle delle mild.
Ad esempio, il Toyota C-HR Full Hybrid riporta un consumo medio (combinato) di circa 4.8 litri ogni 100 km, con emissioni medie di CO2 pari a 110 g per km.
Plug-in Hybrid: l’ibrido ricaricabile
Le plug-in hybrid, invece, si distinguono per avere un sistema elettrico molto potente, che permette di percorrere distanze maggiori in modalità elettrica rispetto ad altri modelli. In pratica, il conducente può scegliere di guidare esclusivamente con il motore elettrico; chiaramente, più tempo si viaggia in questa modalità, minori sono i consumi di carburante e le emissioni, con benefici economici evidenti nel tempo.
Ad esempio, il Toyota C-HR in versione plug-in, quando è completamente carica, registra un consumo di soli 0,9 litri per 100 km e produce circa 19 g di CO₂ per km. Per ottenere queste prestazioni, il veicolo è dotato di una batteria più grande e potente rispetto a quelle dei modelli mild hybrid e full hybrid. Questa batteria, che immagazzina energia, può essere ricaricata sia a casa (approfittando di tariffe elettriche più vantaggiose) sia alle colonnine di ricarica pubbliche. Una volta esaurita l’autonomia elettrica, il sistema passa automaticamente alla modalità full hybrid, continuando a garantire buoni livelli di consumo ed emissioni ridotte. Va però considerato che la maggiore capacità della batteria comporta un costo d’acquisto più alto rispetto alle mild e alle full hybrid.
Quale scegliere?
Ricapitolando, quindi, le mild hybrid sono più vantaggiose rispetto alle auto tradizionali soprattutto in città, dove si sfrutta maggiormente la frenata rigenerativa. Le full hybrid ancora di più, visto che riescono a percorrere distanze significative a motore termico spento (e per entrambi i modelli il fatto di ricaricarsi con la frenata rigenerativa garantisce una maggiore flessibilità).
I modelli plug-in hybrid invece, grazie alla possibilità di viaggiare in modalità elettrica per più tempo, hanno consumi ed emissioni ancora più bassi (mantenendo carica la batteria di accumulo). Insomma, ce n’è per tutti i gusti, a seconda del contesto di guida preferito o del prezzo che si è disposti a spendere.