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Napoli-Bari in 2h con l’alta velocità, come stanno costruendo la ferrovia e a che punto siamo

La linea AV/AC Napoli-Bari permetterà di collegare i due capoluoghi percorrendo 145 km una velocità massima di 250 km/h in due ore: i lavori iniziati tra il 2015 e il 2016 termineranno entro il 2028. Vediamo come stanno costruendo la nuova tratta dell'alta velocità e a che punto siamo.

22 Maggio 2024
18:30
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Napoli-Bari in 2h con l’alta velocità, come stanno costruendo la ferrovia e a che punto siamo
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Il progetto dell’alta velocità/alta capacità Napoli-Bari, che dimezzerà i tempi di percorrenza del treno per andare dal capoluogo campano a quello pugliese, è in corso d’opera.

La nuova linea consentirà ai treni di percorrere 145 km in due ore, con treni con una velocità massima di 250 km/h. Il progetto, che velocizza l’itinerario tra le due città, è partito tra il 2015 e il 2016, e attraverserà vari territori interni per collegare comunità e economie a rischio di spopolamento abbattendo i tempi di percorrenza. Ma c’è un beneficio anche per la capitale: se da Napoli ci vorranno 2 ore per raggiungere Bari, da Roma ci vorranno circa 3 ore, invece.

Geopop ha avuto la fortuna di andare in cantiere e vedere a che punto sono i lavori, per mostrare a tutti quanto è complesso scavare 650 metri di galleria.

Come riportato dal sito delle Ferrovie dello Stato, i lavori della AV/AC Napoli-Bari dovrebbero terminare entro il 2028, anche se alcune tratte saranno attive già da prima, consentendo di ridurre – anche se parzialmente – la durata del tragitto.

Come stanno costruendo il tratto Napoli-Cancello dell’alta velocità

Costruire ferrovie lungo una pianura non è difficile, ma se bisogna attraversare le montagne, la musica cambia: realizzare una tratta attraversando l’Italia da est a ovest è molto complicato quando – come in questo caso – bisogna affrontare gli Appennini.

Al di là di ciò, non tutti sanno ciò cosa avviene durante i lavori di un’opera di questo genere, ed è proprio per questo che siamo andati in uno dei cantieri della tratta, Napoli-Cancello, dove stanno scavando una galleria che passa sotto un binario preesistente.

In primis sono state costruite le pareti della galleria, i cosiddetti diaframmi, dei diaframmi trasversali e il soffitto. In pratica stiamo parlando di una “scatola” di calcestruzzo, che è l’involucro della galleria che bisogna scavare e svuotare.

Questa scatola, però, ha tutto ma non una base, per cui se scavando si incontrasse una falda, l’acqua spunterebbe sotto i piedi.

Ebbene, nel sottosuolo, ci sono falde acquifere. Ciò significa che scavando in profondità, a un certo punto si trova l’acqua. Ma allora come fa la galleria a non allagarsi all’istante?

Per evitare gli allagamenti, solitamente si impermeabilizza e cementifica la base delle gallerie. Nel caso della tratta Napoli-Bari, per scavare la galleria è stata scelta la tecnica in iperbarica, che in Italia non era mai stata usata prima d’ora, per questa tipologia di lavori.

Questa tecnica consiste nell’iniettare aria compressa nella galleria (che è sigillata: si scava, ma dietro il condotto deve essere chiuso, altrimenti l’aria esce) per aumentare la pressione dell’aria e spingere giù l’acqua. Tutto lo scavo procede in queste condizioni iperbariche, con una pressione tra 0,3 e circa 1,2 atmosfere: ciò significa che le persone che lavorano qui dentro è come se lavorassero con la pressione che c’è tra 3 e 12 metri sott’acqua, e per abituarsi a lavorare con questo tipo di pressione gli operai ci mettono fino a mezz'ora. Nessun pericolo, però: gli operai hanno seguito corsi di formazione sia teorici che fisici, e sanno come intervenire in caso di varie problematiche. I lavori vanno avanti senza sosta, H24, 7 su 7 con turni alterni.

E tutto il materiale scavato… che fine fa? Da dove esce se la galleria è sigillata?

All’entrata ci sono due grosse stanze collegate con l’interno della galleria, quindi anche loro pressurizzate. Un sistema automatizzato di tapis-roulant porta i materiali di scavo al loro interno. Quando una stanza è piena, si chiude la porta interna (quella collegata alla galleria) e si apre quella esterna, così i materiali di scavo possono essere portati via. Nel frattempo si sfrutta l’altra stanza per non interrompere il flusso.

Ma… gli operai come fanno a respirare con tutti i fumi di scarico degli scavatori? Tranquilli: nelle gallerie vengono usati degli escavatori elettrici.

La linea AV/AC Napoli-Bari, che migliorerà i tempi di percorrenza per centinaia di persone, è un’opera ingegneristicamente complessa ma sostenibile, perché tutela la falda acquifera evitando di farla entrare in contatto con cemento e altri additivi.

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