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17 Luglio 2025
13:00

“Ammonite”, il nuovo piccolo mondo appena scoperto ai confini del Sistema Solare pone dubbi sul Pianeta Nove

Il piccolo corpo celeste appena scoperto «abbassa la probabilità dell'ipotesi del Pianeta Nove», secondo gli scienziati che ne hanno analizzato l'anomala orbita attorno al Sole.

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“Ammonite”, il nuovo piccolo mondo appena scoperto ai confini del Sistema Solare pone dubbi sul Pianeta Nove
ammonite
L’oggetto transnettutiano sendoide "Ammonite" scoperto nel Sistema Solare esterno. Credit: NAOJ/ASIAA

Il telescopio Subaru nell'Osservatorio Mauna Kea alle Hawaii ha scoperto un nuovo corpo celeste nel Sistema Solare esterno: il piccolo mondo trans-nettuniano – cioè oltre l'orbita di Nettuno – si chiama 2023 KQ14 ma è stato ribattezzato Ammonite, come gli antichi molluschi noti per i loro meravigliosi fossili, perché anch'esso è una sorta di “fossile” astronomico risalente all'epoca in cui il nostro Sistema Solare si era appena formato.

Sono solo pochi pixel nell'immagine che vedete qui sopra, ottenuta proprio dal telescopio Subaru, ma questo piccolo mondo ha riacceso il dibattito sull'esistenza di un ipotetico Pianeta Nove ai confini del Sistema Solare.

Cosa sappiamo su Ammonite, il nuovo corpo celeste sednoide del Sistema Solare

L'oggetto, largo tra i 220 e i 380 km, è stato osservato inizialmente in più occasioni tra marzo e agosto 2023 dal telescopio Subaru nell'ambito del programma FOSSIL (Formation of the Outer Solar System: An Icy Legacy). Le successive analisi condotte con il Canada-France-Hawaii Telescope hanno permesso di confermare la natura di questo oggetto e la sua orbita.

Sappiamo che Ammonite è verosimilmente troppo piccolo per avere una forma sferica come un pianeta vero e proprio. La sua orbita è molto allungata e lo porta da un minimo di 66 unità astronomiche di distanza dal Sole fino a un massimo di circa 250 unità astronomiche.

Corpi celesti minori di questo tipo, che si trovano oltre l'orbita di Nettuno e hanno orbite molto eccentriche, si chiamano sednoidi in quanto simili a Sedna, oggetto trans-nettuniano scoperto nel 2003 e all'epoca il più distante dal Sole mai osservato nel Sistema Solare. Ammonite è il quarto sednoide mai scoperto dopo Sedna, 2012 VP113 (scoperto nel 2012) e Leleākūhonua (scoperto nel 2015).

Perché è importante e cosa c'entra con il Pianeta Nove

È proprio l'orbita di 2023 KQ14 ad aver attirato l'attenzione degli astronomi, perché è anomala rispetto a quella dei suoi “fratelli” sednoidi. Come potete vedere nell'animazione qui sotto, infatti, è orientata completamente “dalla parte opposta” rispetto a Sedna, 2012 VP113 e Leleākūhonua.

Cosa ha portato questi corpi con queste orbite così peculiari nella stessa zona e con una orientazione preferenziale? E perché Ammonite fa il “bastian contrario”? L'ipotesi principale è che la presenza e le proprietà dei sednoidi sia dovuta all'influenza gravitazionale di un ipotetico pianeta massiccio ai confini del Sistema Solare, il cosiddetto Pianeta Nove. Le simulazioni computerizzate confermano nettamente questa ipotesi. Ma ora Ammonite scompiglia le carte: perché la sua orbita si comporta così diversamente?

Secondo Yukun Huang dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone, «il fatto che l'attuale orbita di Ammonite non si allinei con quelle degli altri tre sednoidi abbassa la probabilità dell'ipotesi del Pianeta Nove». Il mistero si infittisce, perché secondo le simulazioni dinamiche dell'orbita di Ammonite, questa sarebbe rimasta stabile per 4,5 miliardi di anni, cioè sin dall'indomani della formazione del Sistema Solare, mentre 4,2 miliardi di anni fa, cioè 300 milioni di anni dopo, un non meglio specificato “evento di raggruppamento” – così lo chiamano gli astronomi – avrebbe discostato le orbite degli altri tre sednoidi da quella di Ammonite.

A questo punto la partita sul Pianeta Nove è più aperta che mai. È possibile, secondo Huang, che questo fantomatico pianeta sia effettivamente esistito nel passato del Sistema Solare, ma che poi sia stato espulso e ora non ci sia più. Questo potrebbe spiegare le anomalie delle orbite dei sednoidi, ma altre ipotesi in campo sono per esempio un antichissimo passaggio di un'altra stella nelle vicinanze del Sole.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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