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La classica serpentina che i piloti di F1 eseguono durante il giro di formazione combinata con delle frenate aiutano a scaldare lo pneumatico anche a bassa velocità, garantendo durante lo spegnimento dei semafori rossi una ripartenza ottimale, un'adesione maggiore e migliorando il controllo della vettura. In Formula 1 esistono diverse mescole di pneumatici, ciascuna progettata per specifiche condizioni, come pista asciutta o bagnata. La scelta della mescola può rivelarsi determinante, influenzando le prestazioni, la strategia di gara e, in molti casi, facendo la differenza tra la vittoria e una gara difficile.
Perché uno pneumatico caldo è più performante
Gli pneumatici delle auto di Formula 1 devono operare a temperature comprese tra 90 °C e 110 °C per garantire la massima aderenza all'asfalto. Se sono troppo freddi, non forniscono abbastanza grip e mentre se sono troppo caldi, si deteriorano rapidamente. Uno pneumatico caldo ha una maggiore aderenza e deformabilità, quindi riesce meglio a distribuire la pressione sull'asfalto e si adatta meglio alle micro-imperfezioni dell'asfalto. Inoltre maggiore superficie di contatto e maggiore sarà il grip della gomma durante le curve migliorandone l'accelerazione e la frenata.
Come si scaldano gli pneumatici delle auto di Formula 1
Per scaldare lo pneumatico sono necessari sia movimenti laterali (come ad esempio i movimenti a zig-zag) per scaldarne la parte superficiale, sia brusche frenate per riscaldarne il corpo centrale. La gomma degli pneumatici non è un materiale perfettamente elastico quindi quando si deforma una parte dell'energia meccanica elastica viene dissipata sotto forma di calore. Questo fenomeno, chiamato isteresi elastica, è la principale ragione per cui le gomme si scaldano durante i movimenti a zig-zag. Questo fenomeno è anche accentuato dall'attrito delle catene polimeriche della gomma con gli additivi aggiunti per migliorarne le performance, come ad esempio silice o nerofumo. Oltre all'isteresi elastica, il cuore degli pneumatici si scalda anche grazie al calore emanato dai freni roventi durante una frenata intensa.
È utile sottolineare che i movimenti a zig-zag, essenziali per mantenere la temperatura degli pneumatici nella fase di formazione, sono vietati durante la gara per evitare manovre pericolose e garantire il corretto svolgimento dei sorpassi.
Quali sono i diversi pneumatici in F1
Non tutte le gomme si scaldano allo stesso modo: in F1 esistono diverse mescole, ognuna con caratteristiche specifiche e tutte fornite da Pirelli, con cui F1 ha un accordo fino al 2027. La temperatura degli pneumatici prima della partenza e durante la gara è cruciale per le prestazioni in F1 e la scelta della mescola giusta può fare la differenza tra una vittoria e una gara difficile. Al momento le mescole disponibili sono 5, tre adatte per pista asciutta e due per pista bagnata:
- Pista asciutta:
- Soft (rosse): molto aderenti ma con un degrado più rapido;
- Medium (gialle): un buon compromesso tra grip e durata;
- Hard (bianche): più durevoli ma meno performanti a basse temperature;
- Pista bagnata:
- Intermediate (verdi): ideali per asfalto umido o leggera pioggia;
- Full Wet (blu): progettate per pioggia battente, con scanalatura profonde per drenare l'acqua e ciascun pneumatico è capace di sollevare fino a 85 litri di acqua al secondo alla velocità di 300 km/h.
