
Gli occhi della seppia (Sepia officinalis) hanno una pupilla a fessura orizzontale con una forma a “W” in condizioni di piena luce, mentre diventa grandi e circolare quando si trovano al buio in assenza di luce. La seppia comune è un cefalopode dal corpo largo e leggermente appiattito, caratterizzato dalla tipica conchiglia interna calcarea, il cosiddetto osso di seppia. Questi animali, con 8 braccia e 2 tentacoli adatti alla cattura delle prede, popolano fondali fangosi e sabbiosi del Mediterraneo, dell'Atlantico orientale, del Mar Baltico e del Mare del Nord fino a 200 metri di profondità.
Come per capre, coccodrilli ed esseri umani, anche nelle seppie la forma della pupilla riflette bisogni evolutivi dettati dalla nicchia ecologia e dall'habitat in cui vivono. Innanzitutto, le seppie tramite i 2 occhi posizionati ai lati del capo dotati di iride, cristallino, retina, si affidano principalmente al contrasto visivo piuttosto che al riconoscimento del colore, un adattamento efficace nel loro ambiente sottomarino buio. Inoltre, questi animali sono in grado di adattare e modificare l'aspetto della pupilla a seconda delle condizioni dell'ambiente che li circonda.
- In condizioni di forte illuminazione, la pupilla ha una forma a fessura orizzontale curva con due fessure verticali ai lati simile a una W.
- In condizioni di scarsa illuminazione, la pupilla diventa grande e circolare.

La forma a W della pupilla rappresenta un adattamento evolutivo utile a diverse funzioni. In primo luogo, si ritiene che aiuti a gestire la disomogeneità verticale della luce nell'ambiente acquatico, migliorando il contrasto visivo. In secondo luogo, fornisce un'attenuazione uniforme della luce lungo la linea orizzontale del campo visivo, mantenendo una buona visione anche nelle zone periferiche, essenziali per l'orientamento e l'individuazione di predatori o prede. Al contrario, si ipotizza che la pupilla assuma una forma circolare in condizioni di scarsa illuminazione per distribuire la luce in modo più uniforme sulla retina, compensando le variazioni di intensità luminosa tra la parte superiore e inferiore dell'ambiente in cui la seppia vive.