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24 Ottobre 2025
12:40

Qual è lo stato di salute della libertà di stampa in Italia: la classifica globale 2025

L'Italia è il peggior Paese in Europa occidentale per libertà di stampa secondo il report 2025 pubblicato dall'ONG Reporter senza frontiere. Il nostro Paese è sceso dal 46° al 49° posto, su un totale 180. Negli ultimi 3 anni, il nostro progresso è solo relativo e dovuto a un peggioramento della libertà di stampa in altri Paesi.

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Qual è lo stato di salute della libertà di stampa in Italia: la classifica globale 2025
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La libertà di stampa in Italia è peggiorata nel corso dell'ultimo anno: a livello globale, siamo infatti passati dalla 46esima posizione, con un ranking di 69,8 su 100, alla 49esima posizione e un punteggio di 68,01 secondo la classifica 2025 redatta dalla ONG Reporter senza frontiere. Il problema è tangibile, soprattutto dopo che un attentato al conduttore di Report Sigfrido Ranucci ha scosso l'opinione pubblica. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto notare che dal 2022 a oggi l'Italia ha recuperato 8 posizioni nella classifica, il che è vero ma in realtà il ranking in realtà è diminuito leggermente negli ultimi tre anni (nel 2022 era pari a 68,16): la nostra posizione a livello globale è migliorata solo perché altri Stati hanno fatto peggio di noi.

In realtà i dati che emergono dai report ufficiali non sono positivi: come riportato dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana (che cita l'indice 2025 di Reporter senza frontiere), siamo l'ultimo Paese in Europa occidentale per livello di libertà di stampa. Nella classifica mondiale, la Norvegia si conferma di nuovo al primo posto con un punteggio di 92,31 su 100, mentre chiude il ranking l'Eritrea, con un ulteriore peggioramento rispetto all'anno scorso e un punteggio di 11,32.

Nel nostro Paese questa libertà, che comprende tutti i canali d'informazione, dai giornali al web, dalla radio fino alla televisione, è riconosciuta anche dalla Costituzione Italiana, che all'articolo 21 stabilisce «la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».

La situazione in Italia nel 2025

Ogni anno, la ONG Reporter senza frontiere valuta la libertà di stampa (definita come la possibilità per i giornalisti di informare liberamente, senza pressioni né rischi per la propria incolumità) in 180 Paesi del mondo sulla base di alcuni criteri, tra cui il contesto politico, economico e socioculturale, il quadro legale e la sicurezza generale.

Va detto, comunque, che l'indice annuale (che fa sempre riferimento all'anno precedente) si basa anche su un criterio soggettivo, ovvero sulla percezione degli stessi giornalisti in merito allo stato di salute della libertà di stampa nel proprio Paese. Una volta raccolti tutti i dati, viene calcolato un punteggio finale da 1 a 100, dove 1 indica la massima libertà di stampa e 100 indica il livello massimo di censura e controllo dell'informazione.

Apparentemente, come affermato da Meloni, l'Italia ha risalito la classifica, passando dalla 58esima posizione alla 49esima negli ultimi tre anni. In realtà, approfondendo meglio i dati, la situazione non è poi cambiata più di tanto, visto che il nostro punteggio complessivo è rimasto pressoché invariato: siamo passati dal 68,16 del 2022 al 68,01 del 2025.

Tra l'altro, tra il 2023 e il 2025 abbiamo persino registrato un peggioramento progressivo: se nel 2023 occupavamo la 41esima posizione, nel 2024 siamo scesi alla 46esima, per poi raggiungere il 49esimo posto, quello attuale. Nella pratica, quindi, ci posizioniamo dietro a Paesi come Samoa, Tonga o il Belize.

La traduzione pratica di questi dati è, purtroppo, negativa: siamo il peggior Paese in Europa occidentale per livello di libertà di stampa. E non di poco: il Portogallo, all'ottavo posto, è tra i migliori al mondo insieme alla Svizzera (9°), la Germania occupa l'11°, il Belgio il 18°, mentre Regno Unito, Spagna e Francia si posizionano rispettivamente al 20°, 23° e al 25°.

In realtà, se dovessimo guardare agli episodi avvenuti negli ultimi mesi, il risultato italiano non dovrebbe stupire più di tanto: dai giornalisti spiati attraverso lo spyware israeliano Paragon, fino alle minacce di stampo mafioso rivolte alla giornalista di Fanpage Giorgia Venturini e al recentissimo attentato al giornalista RAI Sigfrido Ranucci, nel nostro Paese la stampa è sempre più nel mirino e questo può portare a forme di auto-censura.

Nella sua valutazione sul nostro Paese, Reporter senza frontiere ha poi fatto riferimento alla cosiddetta “Legge Bavaglio”, che vieta alla stampa di pubblicare ordinanze di custodia cautelare fino alla conclusione delle indagini preliminari: secondo gli oppositori, questa normativa limiterebbe il diritto dei cittadini a essere informati, mentre chi la sostiene sottolinea come l'obiettivo sia quello di tutelare la presunzione d'innocenza di chi è indagato.

La libertà di stampa nel mondo nel 2025

Nel 2025, il primo Paese al mondo per libertà di stampa è nuovamente la Norvegia, con un punteggio complessivo di 92,31, seguita da Estonia (89,46), Paesi Bassi (88,64) e Svezia (88,13). In generale, tutta l'Europa settentrionale gode di un buon livello di libertà di stampa, mentre il resto del continente si posiziona a metà classifica, a eccezione della Turchia (159° posto), della Bielorussia (166°) e della Russia (171°).

America e Africa, invece, presentano una situazione eterogenea: nel primo caso, Paesi come il Canada (21° posto) fanno da contraltare ad altri come il Venezuela (160°), nel secondo Sudafrica (27°) e Namibia (28°) si posizionano persino meglio dell'Italia e si contrappongono a Paesi come Egitto (170°) e Uganda (156°).

Anche per il 2025, l'Eritrea si conferma l'ultimo in classifica per libertà di stampa, con un punteggio complessivo di 11,32 e un peggioramento rispetto all'anno precedente (16,64).

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