
La lotta contro la resistenza agli antibiotici, una delle maggiori minacce per la salute globale, potrebbe avere una nuova alleata. Un gruppo di ricercatori ha infatti scoperto una molecola promettente, chiamata lariocidina e prodotta da un batterio del genere Paenibacillus, che si è dimostrata efficace contro un'ampia gamma di batteri patogeni, inclusi quelli resistenti agli antibiotici attualmente in uso, i cosiddetti superbatteri. La ricerca è stata guidata da Gerry Wright dell'Università McMaster di Hamilton, in Canada, e pubblicata su Nature il 26 marzo 2025. Nonostante l'importanza di questa scoperta, avvenuta quasi 30 anni dopo l'immissione sul mercato dell'ultima classe di antibiotici, lo sviluppo di un nuovo farmaco a base di lariocidina è ancora in una fase iniziale. Tuttavia, i test su un'ampia gamma di batteri resistenti ai farmaci e su modelli animali, come i topi, hanno fornito risultati incoraggianti e promettenti.
La scoperta della lariocidina e i risultati promettenti
Un aspetto molto curioso di questa scoperta è che la lariocidina è prodotta da un batterio del genere Paenibacillus, che è stato isolato da un campione di terreno raccolto dal giardino di un tecnico del laboratorio. A differenza degli antibiotici tradizionali, la lariocidina agisce attraverso un meccanismo innovativo, attaccando simultaneamente il ribosoma – un organello cellulare – e l'RNA di trasporto, elementi cruciali per la sintesi proteica batterica. Questa azione duplice interrompe la corretta lettura del codice genetico, portando alla produzione di proteine "difettose" che risultano letali per il batterio. Questa modalità d'azione, unica nel suo genere, offre un vantaggio significativo, poiché i batteri non hanno ancora sviluppato resistenze a essa.
Dopo aver coltivato i microrganismi presenti nei campioni di terreno, i ricercatori li hanno esposti a Escherichia coli, un batterio comune che può causare gravi infezioni. Uno dei campioni ha dimostrato una potente attività antibatterica, attribuita a un batterio del genere Paenibacillus e, nello specifico, alla lariocidina, un peptide con una struttura a "lazo". Ulteriori studi avrebbero confermato la sicurezza e l'efficacia della molecola. In vitro, la lariocidina non ha mostrato tossicità sulle cellule umane, mentre in modelli animali ha dimostrato di contrastare efficacemente le infezioni. In particolare, topi infettati da Acinetobacter baumannii, un batterio resistente agli antibiotici di ultima linea, sono sopravvissuti dopo il trattamento con lariocidina.
La strada verso un nuovo farmaco antibiotico è ancora lunga
Nonostante questi risultati incoraggianti, il percorso per trasformare la lariocidina in un farmaco commercializzabile è ancora lungo. La resistenza antimicrobica rappresenta una minaccia globale, con proiezioni allarmanti di 10 milioni di decessi annui entro il 2050. La scoperta di nuovi antibiotici con meccanismi innovativi, come la lariocidina, è quindi cruciale.
Tuttavia, il processo di sviluppo e approvazione di un farmaco è complesso e articolato, comprendendo studi preclinici e clinici di fase I, II e III, volti a valutare sicurezza ed efficacia sull'uomo. I ricercatori ora si potranno concentrare sull'ottimizzazione dell'efficacia della lariocidina e sulla comprensione del suo profilo farmacocinetico, ovvero il percorso di un farmaco all'interno dell'organismo. Inoltre, la molecola, di dimensioni considerevoli, richiede ulteriori studi per identificare versioni più piccole e maneggevoli, e dunque potenzialmente più adatte alla somministrazione clinica.
