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22 Agosto 2025
7:00

Come funziona il nuovo “sorpassometro“ SV3, che rileva i sorpassi pericolosi

Il sorpassometro SV3, come quello recentemente installato ad Acquappesa, in Calabria, rileva e sanziona i sorpassi vietati tramite sensori nell’asfalto e telecamere HD che registrano dei video-prova. Installato solo in tratti ad alto rischio con autorizzazione prefettizia.

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Come funziona il nuovo “sorpassometro“ SV3, che rileva i sorpassi pericolosi
soprassometro
Il sorpassometro installato ad Acquappesa, in Calabria.

Ad Acquappesa, in Calabria, è entrato recentemente in funzione lungo la SS18 il sorpassometro SV3, un dispositivo che – a differenza degli autovelox, che misurano la velocità istantanea, e dei tutor che calcolano la velocità media su un determinato tratto – è pensato per documentare e sanzionare chi effettua manovre azzardate in punti della strada dove la normativa vieta espressamente il sorpasso. Si tratta di uno dei primi utilizzi di questo sistema, che è stato approvato per strade con limite massimo di 90 km/h , può essere installato solo in tratti ad alto rischio con autorizzazione prefettizia e può monitorare una corsia per ogni senso di marcia. Le sanzioni per i trasgressori che vengono “acciuffati” variano da 42 euro fino a 1.300 euro nei casi assimilabili alla guida contromano, con sospensione della patente fino a tre mesi.

Il sorpassometro SV3 funziona attraverso una combinazione di sensori nell'asfalto e telecamere ad alta definizione che, in caso di violazione, registrano un breve video di circa 15 secondi per fornire una prova oggettiva e inconfutabile. Le immagini e i dati raccolti vengono poi inviati digitalmente alle autorità competenti, che verificano l'infrazione prima di notificare la sanzione al conducente. Il dispositivo non può essere installato ovunque: serve l'autorizzazione del Prefetto e la collocazione avviene esclusivamente in zone a elevato rischio di incidenti, come curve cieche, rettilinei con scarsa visibilità o tratti già segnati da manovre pericolose.

Come funziona il nuovo sorpassometro SV3

Il funzionamento del sistema si basa su un'infrastruttura tecnologica che combina elementi invisibili agli occhi degli automobilisti con dispositivi di registrazione visibile. I sensori installati direttamente nel manto stradale, chiamati induttivi perché percepiscono la variazione del campo magnetico generata dal passaggio di un veicolo, individuano l'istante preciso in cui avviene l'invasione della corsia opposta. Nel momento in cui i sensori rilevano una manovra non consentita, il sistema attiva immediatamente le telecamere, che registrano un filmato a ciclo breve. Questo video è fondamentale perché documenta non solo il momento del sorpasso ma anche le condizioni precedenti e successive, permettendo a un operatore umano di verificare con accuratezza l'effettiva violazione. In questo modo si evita che la sanzione sia frutto di un automatismo cieco: il dispositivo produce le prove, ma la validazione resta in mano all'autorità.

Dal punto di vista della collocazione, il sorpassometro non può essere utilizzato come strumento di controllo diffuso su tutta la rete stradale. Le linee guida stabiliscono che la sua installazione sia riservata a tratti critici, selezionati dopo un'analisi del tasso di incidentalità e della morfologia del percorso. Pensiamo alle curve cieche, in cui un sorpasso azzardato può tradursi in un impatto frontale, oppure a quei rettilinei apparentemente innocui ma caratterizzati da una visibilità ridotta, come accade in zone costiere o montane. La necessità di autorizzazione prefettizia serve proprio a garantire che il sorpassometro venga usato come deterrente in contesti mirati e non come strumento da usare in modo indiscriminato.

Le sanzioni per i trasgressori e i ricorsi contro le multe

Le sanzioni, come già accennato, dipendono dal contesto e dalla gravità dell'infrazione. Nei centri urbani le cifre variano da 42 a 173 euro con la possibilità di vedersi decurtare 2 punti sulla patente. Su strade extraurbane, dove le velocità sono più elevate e i rischi di impatti mortali è più elevato, le multe possono salire a 345 euro con la decurtazione di 3 punti. Nei casi più gravi, come i sorpassi in curva o in prossimità di un dosso, la legge prevede sanzioni fino a 666 euro, la sospensione della patente da 1 a 3 mesi oltre alla decurtazione di 10 punti. Se poi il sorpasso è tale da configurarsi come guida contromano, l'importo della sanzione può tranquillamente superare quota 1.300 euro. Il ricorso è possibile entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 giorni al Prefetto.

I sorpassometri: sulle strade italiane dal 2004

I sorpassometri non sono una novità assoluta sulla rete stradale italiana. Questi strumenti vengono usati da oltre 20 anni per individuare sorpassi che violano il codice della strada. In Italia i primi apparecchi di questo tipo sono stati infatti introdotti nel 2004 e oggi si contano decine e decine di installazioni sparse su tutto il territorio nazionale. In una nota ufficiale pubblicata nel 2008, la Polizia di Stato descriveva in questi termini lo scopo per cui si decise di introdurne l'uso nel Bel Paese:

Le prime apparecchiature tecnologiche di questo genere sono state installate nel 2004 con l'obiettivo principale di ridurre gli incidenti stradali dovuti alla guida pericolosa. Sul sito la mappa aggiornata dei sorpassometri attivi e il cui funzionamento viene segnalato sulle strade anche da pannelli a messaggio variabile con l'indicazione “Attenzione controllo elettronico del sorpasso”.

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