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20 Giugno 2025
16:44

Un cranio di 150.000 anni fa ritrovato in Cina apparteneva a un uomo di Denisova, un ominide ancora poco conosciuto

Un cranio fossile ritrovato in Cina e risalente a 150.000 anni fa sembrerebbe appartenere a un individuo di Homo denisova, un ominide estinto vissuto in Asia fino a 25.000 anni fa e del quale sappiamo molto poco.

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Un cranio di 150.000 anni fa ritrovato in Cina apparteneva a un uomo di Denisova, un ominide ancora poco conosciuto
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Il cranio di Harbin, risalente a 146.000 anni fa, potrebbe essere il fossile meglio conservato di un Homo denisova noto fino ad oggi. Credit: Qiaomei Fu et al.

Nel 2021, ad Harbin, nella regione cinese della Manciuria, nel nord del paese, venne ritrovato un cranio quasi integro di un ominide risalente a circa 146.000 anni fa. Inizialmente gli studiosi ritennero di trovarsi di fronte a una nuova specie di ominide sconosciuta fino ad allora, battezzata Homo longi, ma due recenti studi pubblicati su Science e Cell sembrano confermare che si tratti invece del cranio di un Homo denisova. Questa specie estinta di Homo visse in Asia contemporaneamente ai Neanderthal in Europa e ai Sapiens in Africa. La scoperta è piuttosto importante, perché ad oggi non sono noti resti così completi del cranio di un Homo denisova.

I Denisoviani erano probabilmente imparentati da vicino coi Neanderthal, ma mentre questi ultimi popolarono l'Europa, il Nordafrica e il Vicino Oriente, Homo denisova si diffuse in Asia, con ritrovamenti attestati che vanno dalla Siberia alla Cina (il nome di questa specie di ominide deriva proprio dalla grotta Denisova, in Siberia). A causa della frammentarietà dei reperti fossili ritrovati, non è chiaro quale fosse l'aspetto di questi nostri antichi cugini. L'attribuzione a Homo denisova del cranio ritrovato ad Harbin dunque è un tassello molto importante per capire come questi ominidi fossero fatti.

Fino ad oggi non era stato possibile estrarre del DNA dal cranio di Harbin, e per questo motivo non era certa l'attribuzione a nessuna specie di ominide. Un gruppo di ricerca cinese guidato da Qiaomei Fu, dell'Accademia delle Scienze di Pechino, tramite una tecnica innovativa, è riuscito invece ad estrarre il DNA dalla placca dentale dell'individuo, ritrovando tratti noti riferibili al patrimonio genetico dei Denisoviani.

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Il punto della placca dentale da cui è stato possibile estrarre il DNA. Credit: Qiaomei Fu et al.

Un altro studio sempre dell'Accademia delle Scienze di Pechino ha confermato l'attribuzione del cranio a Homo denisova tramite un'altra tecnica estremamente innovativa. Invece di concentrarsi sul DNA, i ricercatori cinesi sono riusciti ad estrarre 95 proteine endogene (ovvero prodotte direttamente dall'organismo e quindi non introdotte dall'esterno tramite l'alimentazione). Queste presentavano delle varianti aminoacidiche direttamente riferibili a quelle rilevate in altri esemplari noti di Homo denisova.

denisova grotta
La grotta Denisova, nell’Altai, in Siberia. Credit: Xenochka

I Denisoviani vissero tra i 285.000 e i 25.000 anni fa, per poi estinguersi. La specie non scomparì dall'oggi al domani, ma si ibridò, prima con Homo neanderthalensis e successivamente con Homo sapiens. Difatti, alcuni dei gruppi etnici più antichi dell'Asia e dell'Oceania, come i Negritos delle Filippine, i Melanesiani della Nuova Guinea e gli Aborigeni australiani presentano ancora oggi tracce di Homo denisova nel loro patrimonio genetico.

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