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12 Luglio 2023
9:19

Venere, caratteristiche, storia e curiosità sul “pianeta infernale”

Secondo in ordine di distanza dal Sole, è il pianeta più caldo e il più difficile da esplorare. Ricco di contrasti e contraddizioni, ma anche di fascino.

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Venere, caratteristiche, storia e curiosità sul “pianeta infernale”
venere
Credit: NASA.

Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare dopo Mercurio: il più simile alla Terra per orbita e dimensioni, ma anche il più caldo e quello con l'atmosfera più densa e velenosa. Venere è conosciuto fin dall'antichità, ed è uno dei protagonisti principali della mitologia astronomica di tutti i popoli antichi – anche grazie alla sua luminosità. Un pianeta ricco di contrasti e contraddizioni, che può insegnarci qualcosa sul futuro della Terra.

Le osservazioni più antiche

Venere è il secondo oggetto più luminoso del cielo notturno dopo la Luna, e come tale era conosciuto e riconosciuto fin dalla preistoria. Si trovano tracce delle sue osservazioni nelle tavole cuneiformi dei Sumeri e Babilonesi, nei geroglifici degli antichi Egizi, nelle culture dell'Indo e dell'antica Cina, e tra i popoli delle Americhe.

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La Luna e Venere all’alba. By Ulises Hernandez (CC BY 3.0), via Wikimedia Commons.

La sua orbita, più vicina al Sole rispetto a quella della Terra, fa sì che la sua posizione nel cielo si mantenga sempre vicina al Sole; a seconda del periodo, è quindi possibile osservarlo seguire il Sole al tramonto e nella prima parte della notte verso occidente, oppure precedere il Sole all'alba e nell'ultima parte della notte verso oriente. Per questo, molti popoli associavano due nomi a questo astro: per gli antichi Greci, questi nomi erano Hesperos (stella della sera) e Phosphoros (portatore di luce), che in latino diventavano, con gli stessi significati, Vespero e Lucifero (un nome che non aveva alcuna associazione "diabolica").

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Stele babilonese con simboli astronomici: il Sole, la Luna, e Venere. Via Wikimedia Commons.

Data la sua grande rilevanza, le osservazioni di Venere sono sempre state di enorme importanza per l'astronomia: fu Galileo Galilei, ad esempio a scoprire che Venere presentava all'osservazione del suo cannocchiale, una sequenza di fasi simile a quella della Luna: questo poteva essere spiegato solo ipotizzando che Venere orbitasse più vicino al sole di quanto non facesse la Terra, dando un'ulteriore impulso alla teoria eliocentrica.

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Le fasi di Venere, pastello di Maria Clara Eimmart. Via Wikimedia Commons.

Le caratteristiche di Venere

Dimensioni

Le dimensioni di Venere sono molto simili a quelle della Terra: il suo diametro è solo il 5% più piccolo del diametro terrestre. Anche la sua densità è molto simile: di conseguenza, la gravità sulla superficie di Venere è il 90% di quella terrestre. Un uomo che pesa circa 75 chili sulla Terra peserebbe circa 68 chili su Venere. Ma questo è l'unico aspetto "normale" di tutto il pianeta!

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Immagine di Venere scattata dalla sonda Galileo nel 1990. By NASA/JPL–Caltech/Kevin M. Gill, CC BY 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by/2.0, via Wikimedia Commons

Atmosfera

Temperatura

La caratteristica più notevole di Venere è certamente la sua atmosfera. Pur essendo un pianeta molto simile alla Terra, sia come orbita che come dimensioni, Venere ha una temperatura alla superficie di oltre 450°C! Questa enorme differenza si spiega con la differente composizione dell'atmosfera: mentre quella terrestre è composta principalmente da azoto ed ossigeno, con solo tracce di altri gas come vapore acqueo e anidride carbonica, l'atmosfera venusiana è composta al 97% da anidride carbonica, in parte in condizioni di fluido supercritico. Questa è un potente "gas serra", ossia intrappola l'energia che arriva dal Sole all'interno dell'atmosfera, innalzando la temperatura: Venere è quindi ostaggio di un potentissimo effetto serra, che fa sì che la sua atmosfera raggiunga temperature inimmaginabili sulla Terra.

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Immagine della superficie di Venere ricostruita dai dati radar della sonda Magellan. By JPL/NASA, via Wikimedia Commons.

Densità

L'atmosfera di Venere è inoltre estremamente densa: la pressione dell'atmosfera alla superficie è circa 90 volte quella terrestre, pari a quella che sperimentiamo ad una profondità di circa 900 metri sott'acqua. Per questo, tra temperatura elevata e pressione estrema, la costruzione di sonde che possano raggiungere la superficie di Venere senza danneggiarsi è molto complessa.

Manto nuvoloso

Anche Venere, come la Terra, ha un le nuvole: ovviamente non possono essere costituite di acqua, ma da goccioline di acido solforico e anidride solforosa, che in alcune occasioni si possono condensare in vere e proprie piogge di acido sulla superficie del pianeta. Queste formano un manto nuvoloso costante, spesso diversi chilometri, tale per cui solo il 2% della luce solare riesce a raggiungere la superficie.

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Immagine nell’ultravioletto del manto nuvoloso di Venere scattata dalla sonda Akatsuki. By JAXA/ISAS/DARTS/Kevin M. Gill, via Wikimedia Commons.

Superficie

Considerando le condizioni dell'atmosfera, la superficie Venere è ovviamente una landa rovente e desolata, dominata da rocce caldissime e un cielo torbido di colore giallastro. Le uniche caratteristiche della superficie sono quindi montagne scoscese, altipiani bruciati, e valli infernali. Recentemente, una ricerca ha infine confermato la presenza di attività vulcanica su Venere. Un vero "pianeta infernale"!

Venere Maat Mons
Rendering del Maat Mons, il vulcano più alto del pianeta By NASA.

Interno

A causa della difficoltà di far arrivare sonde sulla superficie del pianeta, l'interno di Venere non è ancora stato studiato in maniera molto approfondita. Si presume che abbia un nucleo ricco di ferro, un mantello roccioso, e una crosta superficiale. Al contrario della Terra, Venere sembra privo di una tettonica a zolle, e di un campo magnetico globale che possa proteggerlo dagli effetti dei fenomeni solari.

Le missioni spaziali

Le osservazioni al telescopio dei secoli successivi hanno dato nuove informazioni riguardo le dimensioni, la rotazione, e l'atmosfera di Venere, ma bisogna aspettare la metà del 20° secolo per arrivare al primo sorvolo di una sonda spaziale del pianeta, con la missione Mariner 2 degli Stati Uniti nel 1962.

Anche l'Unione Sovietica era interessata allo studio del pianeta, battendo la concorrenza americana con il primo oggetto ad arrivare alla superficie del pianeta, la sonda Venera 3 nel 1966 (anche se si trattò più di uno schianto); il primo atterraggio morbido fu ancora sovietico con la sonda Venera 7 nel 1970, e così le prime immagini dalla superficie del pianeta, con Venera 9 e Venera 10 nel 1975.

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Immagine della superficie di Venere scattata dalla sonda sovietica Venera 10. Elaborazione dell’immagine: NASA. Via Wikimedia Commons.

In tempi più recenti, quelle che hanno studiato più approfonditamente il pianeta sono state la sonda Magellan della NASA tra il 1990 e il 1994, e la sonda europea Venus Express nel 2006.

L'orbita di Venere

Venere è il secondo pianeta a partire dal Sole, e la sua orbita si trova tra quella di Mercurio e quella Terra. La sua distanza media dalla nostra stella è di 108 milioni di chilometri (poco meno di tre quarti della della distanza media della Terra dal Sole): per questo Venere riceve una quantità leggermente maggiore di luce dal Sole rispetto al nostro pianeta. Al contrario di Mercurio, la cui orbita è la più ellittica di tutti pianeti, l'orbita di Venere intorno al Sole è quella meno ellittica: in pratica la sua orbita è quella più simile ad un cerchio di quella di tutti i pianeti del Sistema Solare.

Un particolarità dell'orbita di Venere è che, a causa della distanza relativamente bassa dall'orbita della Terra (la più piccola tra tutte le distanze tra le orbite dei pianeti del Sistema Solare), nel corso di più di 4 miliardi e mezzo di anni, l'interazione gravitazionale tra i due pianeti ha influenzato il movimento di entrambi, creando una "risonanza orbitale", che si manifesta in un rapporto regolare tra le posizioni dei due corpi: l'orbita di Venere, dalla prospettiva della Terra, forma quindi un percorso regolare, una sorta di "fiore a cinque petali".

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Schema semplificato della posizione di Venere rispetto alla Terra nel corso del tempo. Via Wikimedia Commons.

La rotazione su se stesso

Come tutti i corpi celesti, Venere ruota su se stesso, ma con una particolarità: la sua rotazione è retrograda, ossia gira su se stesso in senso inverso rispetto alla direzione in cui orbita intorno al Sole, come fanno invece tutti gli altri pianeti del Sistema Solare (con la relativa eccezione di Urano, ma si tratta di un caso diverso). Questo significa che su Venere il Sole sorge a Ovest e tramonta a Est: al contrario di quanto accade sulla Terra. La rotazione è inoltre estremamente lenta: il pianeta impiega poco più di 243 giorni a compiere un giro su se stesso. Combinato con la rivoluzione del pianeta intorno al Sole, questo significa che su Venere tra un'alba e la successiva passano ben 584 giorni terrestri (più di un anno e mezzo sulla Terra)!

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