
Fra tutti i faraoni che regnarono sull'Antico Egitto durante la millenaria storia della civiltà egiziana, uno dei meno conosciuti è stato Akhenaton (1351-1334/1333 a.C.), della XVIII dinastia. Una particolare scelta in materia religiosa attuata negli ultimi anni del suo regno gli è valsa infatti il soprannome di "faraone eretico" e ha provocato, dopo la sua morte, un'operazione di damnatio memoriae: il faraone (in parte anche i suoi eredi) fu sostanzialmente cancellato dalla storia su decisione dei suoi successori attraverso la distruzione o l'occultamento delle statue che lo ritraevano e l'eliminazione del suo nome ovunque fosse stato citato o inscritto. Ma cosa fece Akhenaton di così terribile? Cambiò il suo nome da Amenofi o Amenhotep (un nome legato al dio Amon) proprio ad Akhenaton (legato invece al dio Aton), proclamando il culto del disco solare superiore a quello di tutte le altre divinità egizie. Introdusse quindi un culto enoteistico (in cui un dio predomina sugli altri) invece che politeistico (in cui ogni divinità ha valore pari alle altre).
Chi fu Akhenaton e cosa fece durante il suo regno
Il faraone noto come Akhenaton ascese al trono d'Egitto col nome di Amenofi IV e come esponente della XVIII dinastia. Inaugurò la fase della storia egizia nota come "Nuovo Regno" (seconda metà del II millennio a.C.), un periodo considerato dagli egittologi come il momento di massima fioritura e di maggiore espansione territoriale del Regno d'Egitto. Era figlio secondogenito del faraone Amenofi III, e salì al trono a causa della morte prematura del fratello maggiore Thutmose, regnando per 17 anni.

Fra le sue molte mogli, Amenofi IV ebbe anche la famosa regina Nefertiti, una delle più note figure femminili della storia egiziana, dalla quale ebbe sei figlie. I primi anni di regno lo videro impegnato nella realizzazione di grandiose opere architettoniche religiose a Karnak. Questi templi erano dedicati ad Amon, una delle principali divinità del pantheon egizio. Noto come "Signore di tutte le cose", Amon era considerato la divinità principale, protettrice dell'intero Egitto. All'inizio del suo regno, nulla faceva pensare che Amenofi IV avrebbe cambiato questo ordine di cose. Ma le cose cambiarono.
La riforma religiosa di Akhenaton
La grande riforma religiosa che avrebbe cambiato per sempre il destino di questo faraone avvenne nel quinto anno del suo regno: tra il 1347 e il 1346 a.C. Amenofi IV cambiò ufficialmente il suo nome in Akhenaton, che significa letteralmente "colui che fa la volontà di Aton".

Aton, nell'antica religione egizia, era la divinità legata al disco solare. A differenza della maggior parte delle altre divinità, che erano rappresentate in forma antropomorfa o con teste di animali, Aton era rappresentato semplicemente come un disco solare che con i suoi raggi illuminava il mondo. Questo tipo di iconografia denota come si trattasse di una divinità molto particolare e diversa. Al tempo di Akhenaton, il culto del disco solare era relativamente recente e profondamente radicato nella famiglia del faraone.
Con la sua riforma, Akhenaton stabilì che d'ora in poi Aton sarebbe stata la divinità principale, con tutte le numerose altre del pantheon egizio in una condizione di enorme subalternità. Il disco solare divenne la radice di tutte le cose, e per questo motivo andava venerato a discapito degli altri dei. Per sancire ulteriormente il predominio di Aton, il faraone fondò una nuova città, Akhetaton, che significa "orizzonte di Aton", che divenne la nuova capitale del suo regno, mettendo da parte quella storica, Tebe.

La nuova svolta religiosa di Akhenaton viene spesso considerata un esempio di monoteismo, ma si tratta invece di "enoteismo". L'enoteismo è un sistema religioso in cui non si nega l'esistenza delle varie divinità, ma si propugna l'enorme superiorità di una sola rispetto alle altre. Le conseguenti azioni di Akhenaton in effetti sembrano essere compatibili con questo atteggiamento: le altre divinità, assieme ai templi e ai collegi sacerdotali vennero progressivamente svuotati di significato, fino a giungere perfino alla cancellazione di alcuni nomi di divinità dagli edifici pubblici e sacri. Un caso eclatante, che denota il grande fervore religioso del faraone, fu la cancellazione del nome del padre, Amenofi III, poiché formato a partire dal nome di Amon, la vecchia divinità contro la quale Akhenaton si scagliò più veementemente.
Il faraone cercò di imporre la propria riforma religiosa all'intero popolo egiziano, senza mai riuscirci del tutto. Gli ultimi anni del regno, in cui l'intolleranza del sovrano nei confronti delle divinità tradizionali divenne sempre più marcata, provocarono gravi contrasti sociali interni al paese, legati anche alle resistenze della classe sacerdotale tradizionale. Per cercare appoggio nella diffusione della nuova ideologia religiosa, l'arte del periodo di Akhenaton si differenziò marcatamente rispetto alle correnti più tradizionali. L'arte egizia, fortemente idealizzante, divenne più naturalistica, e ciò si vede bene nella differenza di rappresentazione di Akhenaton e Nefertiti rispetto ad esempio al padre Amenofi III.

La morte di Akhenaton e la damnatio memoriae
La morte di Akhenaton, avvenuta in circostanze sconosciute nel 1334/1333 a.C. segnò anche la fine della rivoluzione religiosa, che gli egittologi chiamano "eresia amarniana" (Amarna è l'attuale nome della città di Akhetaton). Nonostante la corposa documentazione scritta giunta dall'Antico Egitto ci permetta di conoscere abbastanza bene le vicende del Nuovo Regno, per qualche motivo, gli anni successivi alla morte di Akhenaton sono avvolti dal mistero, fino all'ascesa al trono di Tutankhamon, probabilmente figlio di Akhenaton.
Tutankhamon fu probabilmente figlio del faraone eretico e di una sua sorella biologica (di cui purtroppo non è pervenuto il nome, pertanto la sua mummia è nota semplicemente come "The younger lady"), evidenza venuta alla luce in seguito alle analisi del DNA. La giovane moglie-sorella di Akhenaton morì probabilmente di morte violenta, alimentando il mistero attorno alla fine del regno del faraone. Vista la presenza del nome di Amon all'interno della parola "Tutankhamon", evidentemente in quel momento l'eresia amarniana doveva essere già finita (infatti il faraone prima di regnare si chiamava Tutankhaton).

Molto probabilmente, la centralità del culto di Aton terminò quasi subito. Tutankhamon riportò la capitale nella tradizionale Tebe, e la città di Akhetaton cadde rapidamente in rovina per poi essere dimenticata. La rivoluzione religiosa di Akhenaton dovette essere veramente traumatica per una società fortemente condizionata dalla vita religiosa come quella egizia. Infatti, a partire da dopo il regno di Tutankhamon, i successori propugnarono una vera e propria damnatio memoriae nei confronti del faraone eretico. I templi di Aton furono smantellati, statue e iscrizioni del faraone vennero distrutte. La figura di Akhenaton è stata volutamente cancellata e ignorata da tutte le liste di faraoni successive, e la sua esistenza infatti è stata riscoperta dagli studiosi appena nel XIX secolo.