Tutankhamon, vissuto tra il 1343 e il 1323 a.C., fu uno dei faraoni del Nuovo Regno, il periodo della storia egizia corrispondente all’incirca alla seconda metà del secondo millennio a.C. (fece parte della XVIII dinastia). Probabilmente era figlio di Akhenaton, il faraone “eretico”, che aveva tentato di sostituire la religione politeista con il culto monoteista del Sole. Asceso al trono quando aveva solo nove anni, Tutankhamon era sottoposto al controllo del potente visir Ay, che restaurò la religione tradizionale. Morì quando aveva circa 20 anni. La scoperta della sua tomba intatta, avvenuta nel 1922, lo ha reso il faraone più popolare del mondo, ma si è accompagnata alla diffusione di una teoria irrazionale: quella della maledizione di Tutankhamon, secondo la quale chi ha disturbato il sonno del faraone è morto precocemente.
L’Egitto del Nuovo Regno e l’eresia di Akhenaton
Tutankhamon, uno dei faraoni della XVIII dinastia, ascese al trono durante il Nuovo Regno, il periodo dal 1550 al 1050 a.C. che fu l’epoca di massimo splendore della civiltà faraonica. Il faraone, come sappiamo, era un monarca assoluto ed era venerato come una divinità, ma doveva confrontarsi con il “contropotere” rappresentato dai sacerdoti, in particolare quelli del grande tempio del dio Amon, situato a Karnak, presso Tebe (oggi chiamata Luxor), nella parte meridionale dell’Egitto.
Il faraone Amenofi IV, asceso al trono intorno al 1350, cercò di sfidare i sacerdoti modificando radicalmente la religione e istituendo il culto monoteistico di Aton, il disco solare. Perciò cambiò il suo nome in Akhenaton (che significa utile ad Aton), abbandonò il culto degli altri dei e costruì una nuova capitale, Akhetaton (cioè orizzonte di Aton), in una località nota oggi come Amarna. Akhenaton morì nel 1336 (o nel 1334) e al suo posto ascese al trono Tutankhamon, che aveva appena nove anni.
Il regno del faraone Tutankhamon
Tutankhamon, il cui nome significa “immagine vivente di Amon”, nacque intorno al 1343 a. C. Probabilmente era figlio di Akhenaton e alla nascita si chiamava Tutankhaton (immagine vivente di Aton). Ascese al trono 1334, quando era ancora un bambino. Il potere effettivo era detenuto dal consiglio di reggenza e, in particolare, dal visir Ay, una sorta di primo ministro. Ay e il consiglio decisero di mettere fine alla rivoluzione religiosa di Akhenaton e ripristinare le divinità tradizionali. La città di Akhetaton fu abbandonata e la capitale fu riportata a Tebe. Nel tempio di Karnak fu eretta una grande stele per celebrare la restaurazione del culto di Amon e degli altri dei.
Tutankhamon sposò la sorellastra Ankhesenamon, di due anni più grande di lui. Probabilmente la coppia ebbe due figli, entrambi nati morti o deceduti poco dopo la nascita. Di Tutankhamon non si sa molto altro. La sua salute era precaria e forse camminava reggendosi a un bastone. È stato ipotizzando che, crescendo, avesse cercato di rendersi indipendente dal controllo di Ay ed esercitare il potere effettivo sull’Egitto, senza però avere il tempo di riuscirci.
La morte e la successione
Tutankhamon morì nel 1323 circa, intorno ai venti anni di età, e fu sepolto nella valle dei re, come tutti i faraoni della sua epoca. Le cause della morte non sono note: forse morì di malattia, ma non si esclude che sia stato ucciso per ordine di Ay. Il visir, del resto, divenne suo successore alla carica di faraone: pur non essendo nobile, poté ascendere al trono sposando Ankhesenamon. La vicenda fu molto tormentata. La giovane donna, legata alla memoria di Tutankhamon, cercò di opporsi al matrimonio, al punto che scrisse due lettere al re degli ittiti (un popolo anatolico) per convincerlo a mandare in Egitto un suo figlio, che potesse diventare suo sposo e nuovo faraone, ma il giovane principe non giunse mai a destinazione (forse fu ucciso durante il cammino). Ay sposò dunque Ankhesenamon e divenne faraone.
È stato ipotizzato che Ay abbia fatto uccidere Tutankhamon, il principe ittita e la stessa Ankhesenamon, dopo averla costretta a sposarlo, ma non vi sono prove che i fatti si siano svolti in questa maniera. Quel che è certo è che neanche Ay regnò a lungo, perché mori tre anni dopo l’ascesa al trono.
La scoperta della tomba di Tutankhamon e la superstizione sulla maledizione
Tutankhamon fu presto dimenticato: aveva regnato pochi anni, senza detenere il potere effettivo, e non aveva realizzato imprese rilevanti. Fino al 1922 il suo nome era noto solo a pochi specialisti di egittologia. In quell’anno, però, l’archeologo inglese Howard Carter scoprì la tomba del faraone nella valle dei re.
La scoperta rese Tutankhamon famoso in tutto il mondo e fece aumentare l’interesse per la civiltà dell’antico Egitto. La tomba non era particolarmente grande o sfarzosa, se comparata a quelle di faraoni più importanti, ma aveva una caratteristica unica: era intatta. Gli antichi egizi seguivano l’usanza di collocare nelle tombe dei faraoni grandi quantità di oggetti preziosi e, di conseguenza, le sepolture attiravano i ladri, che le “visitavano” regolarmente. Tutte le altre tombe della valle dei re erano state spogliate delle ricchezze contenute al loro interno, ma il sepolcro di Tutankhamon era nascosto particolarmente bene e non era mai stato individuato dai ladri.
Subito dopo il ritrovamento, però, si diffuse anche la superstizione della maledizione di Tutankhamon, secondo la quale la tomba chiunque avesse violato la tomba, disturbando il sonno del faraone, era destinato a morire presto. La maledizione, in realtà, non esiste e chi ha scoperto la tomba, così come chi l’ha visitata successivamente, non ha corso alcun rischio.