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14 Agosto 2024
7:00

Cos’è la “maledizione” di Tutankhamon e davvero uccise tutti gli scopritori della tomba?

La “maledizione di Tutankhamon” avrebbe provocato la morte di tutti coloro che parteciparono alla scoperta della tomba del celebre faraone nel 1922. Si tratta in realtà di una trovata mediatica: a parte Lord Carnarvon, finanziatore della spedizione, tutti i membri del gruppo morirono a distanza di anni per cause diverse.

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Cos’è la “maledizione” di Tutankhamon e davvero uccise tutti gli scopritori della tomba?
maledizione di tutankhamon vero o falso

Secondo la leggenda, sulla tomba del faraone egizio Tutankhamon (1341-1323 a.C.) sarebbe aleggiata una maledizione, che avrebbe portato alla morte di tutti i membri della spedizione archeologica nel giro di pochi mesi, già dall'epoca del primo scavo della tomba diretto dall'archeologo Howard Carter. La diceria sosteneva che chiunque avesse toccato la tomba sarebbe morto: una forma di vendetta del giovane faraone nei confronti di coloro che avevano profanato la sua tomba. All'epoca della scoperta della tomba, tra il 1922 e il 1923, il Times di Londra riportò inquietanti notizie a proposito, che portarono la storia della maledizione a fare il giro del mondo. Ma cosa c'è di vero? Praticamente nulla: in sostanza fu tutta una trovata mediatica. Non c'è infatti nessuna correlazione dimostrabile fra la tomba di Tutankhamon e la morte dei partecipanti alla campagna di scavo negli anni successivi (l'ultima addirittura avvenne nel 1982). La leggenda della maledizione nacque probabilmente come autosuggestione, rincarata dai giornali dell'epoca in cerca di notizie da vendere. Approfondiamo meglio la questione.

Howard Carter e Lord Carnarvon
Howard Carter (a sinistra) e Lord Carnarvon (a destra) di fronte all’entrata della tomba di Tutankhamon. Credit: Harry Burton

La leggenda della maledizione cominciò a circolare a seguito della morte di Lord Carnarvon (1866-1923), avvenuta appena cinque mesi dopo la scoperta della tomba, nell'aprile del 1923. Lord Carnarvon era un nobile britannico che fu il principale finanziatore dello scavo della tomba, diretto dall'archeologo inglese Howard Carter (1874-1939). La causa della morte di Carnarvon, per quanto curiosa, fu del tutto naturale: venne infatti punto sul viso da una zanzara, e radendosi la barba, per errore, si tagliò in prossimità della puntura. Il clima egiziano e la salute cagionevole del nobile fecero il resto: la ferita si infettò, e l'infezione facilitò infine l'emergere di una polmonite, che lo portò alla morte.

Howard Carter
Howard Carter di fronte al sarcofago di Tutankhamon. Credit: Harry Burton

All'epoca, la scoperta della tomba di Tutankhamon ebbe una eco mediatica non indifferente. A guadagnarsi però l'esclusiva a riguardo delle notizie fu solamente il Times di Londra, che aveva preso accordi privati con lo stesso Lord Carnarvon. A seguito della morte del benefattore, gli aggiornamenti del giornale inglese cominciarono ad arricchirsi di particolari riguardanti la presunta morte in successione di tutti coloro che avevano assistito all'apertura della tomba. Molti altri giornali, sia europei che statunitensi, pur non avendo l'esclusiva sullo scavo, cominciarono a pubblicare articoli che potessero suscitare l'interesse delle persone. Si formò quindi una bolla mediatica incontrollata, che portò alla propagazione di leggende metropolitane e fake news. L'interesse che l'opinione pubblica britannica dell'epoca nutriva per l'egittologia, l'esotismo e la ricerca del mistero fecero il resto, consolidando "la maledizione di Tutankhamon" come un vero e proprio luogo comune.

Tutankhamon
Anticamera della tomba di Tutankhamon. Credit: Harry Burton

Se guardiamo con attenzione alle vite di coloro che assistettero alla rottura del sigillo della tomba, noteremmo che nessuno morì prima di 6 anni dall'apertura. A morire nel 1928 fu Arthur Cruttenden Mace, collaboratore di Howard Carter, a causa di alcune complicazioni dovute alla polmonite. Dopo di lui toccò allo stesso Carter, però ben 17 anni dopo l'apertura della tomba. Le altre 22 persone potenzialmente esposte alla maledizione di Tutankhamon ebbero successivamente un'aspettativa di vita media di almeno 20 anni, morendo di cause varie a distanza di molto tempo, tra gli anni '40 e '80. Fra coloro che assistettero alla rottura del sigillo, l'ultimo a morire fu Richard Adamson, un poliziotto responsabile della sicurezza del sito archeologico. Adamson morì a 81 anni nel 1982.

Sigillo Tutankhamon
Il sigillo intatto della tomba, poco prima di essere rotto. Credit: Harry Burton
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