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10 Settembre 2024
17:30

Apple Intelligence: disponibilità e funzioni dell’intelligenza artificiale di Apple

Il sistema di intelligenza artificiale di Apple approderà il prossimo mese sui dispositivi compatibili e sarà disponibile solo in inglese americano. Il supporto ad altre lingue, tra cui francese e spagnolo, è atteso per il 2025. Per quanto riguarda il supporto all'italiano non si sa ancora nulla.

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Apple Intelligence: disponibilità e funzioni dell’intelligenza artificiale di Apple
Apple Intelligence
Apple Intelligence. Credit: Apple.

L'evento Apple “It’s Glow Time”, tenutosi ieri allo Steve Jobs Theater di Cupertino, oltre a svelare le novità dei nuovi iPhone 16 (e di altri prodotti della “mela morsicata”) ha riacceso i riflettori su Apple Intelligence, il sistema di intelligenza artificiale dell'azienda diretta da Tim Cook disponibile su dispositivi compatibili dal prossimo mese. Le novità introdotte con Apple Intelligence sono varie e alcune di queste potrebbero potenzialmente rivoluzionare il modo in cui gli utenti utilizzano lo smartphone. Tra le funzioni più interessanti c'è “Ripulisci” (utile per rimuovere elementi indesiderati nelle foto in pochi tap) e la creazione di riassunti automatizzati al termine delle chiamate, disponibili nell'app Telefono. Cosa ancora più interessante, l'AI di Apple viene applicata all'intero sistema operativo, rendendo particolarmente proattivo e integrato il suo utilizzo. Apple Intelligence sarà disponibile a partire da ottobre 2024, con il lancio di iOS 18.1, iPadOS 18.1 e macOS Sequoia 15.1 sui dispositivi compatibili. Inizialmente sarà disponibile in inglese americano, da dicembre 2024 sarà disponibile in altre varianti della lingua inglese e dal 2025 sarà disponibile anche in altre lingue, tra cui francese, spagnolo, giapponese e cinese. Nel territorio UE Apple Intelligence non sarà in ogni caso disponibile per via delle limitazioni dovute al DMA.

Apple Intelligence: funzioni principali

Apple Intelligence si distingue per la capacità di fondere modelli generativi con il contesto personale degli utenti, creando un'esperienza altamente personalizzata. Al centro di questa innovazione ci sono gli Strumenti di scrittura, che consentono di riscrivere, correggere e riassumere i testi ovunque ci sia un campo di digitazione. Non sarà necessario aprire app specifiche, in quanto non appena si inizierà a scrivere Apple Intelligence suggerirà miglioramenti in tempo reale.

Nell’app Foto, la funzione “Ricordi” permette di creare video basati su semplici descrizioni testuali, mentre la ricerca di foto e video diventa estremamente potente grazie all’uso del linguaggio naturale. Ad esempio, potrete cercare una foto descrivendo la scena, anche se questa è relativa a un momento specifico all’interno di un video anziché di uno scatto. Con la funzione “Ripulisci”, inoltre, non sarà praticamente necessario ricorrere all'utilizzo di app di fotoritocco professionali per rimuovere soggetti indesiderati presenti nello sfondo dei propri scatti, in quanto Apple Intelligence li individuerà in modo automatico consentendone la rimozione.

Funzione "Ripulisci" Apple Intelligence
Funzione “Ripulisci” Apple Intelligence. Credit: Apple.

Altre funzionalità importanti includono la gestione e la sintesi dell’audio nelle app Note e Telefono: Apple Intelligence non solo trascrive automaticamente le conversazioni, ma le riassume, offrendo un quadro chiaro dei punti principali. Per chi è costantemente sommerso dalle notifiche, la funzione “Meno interruzioni” riassume solo quelle davvero urgenti, mentre “Priorità” in Mail evidenzia i messaggi più rilevanti.

Anche l'assistente vocale Siri riceve un importante aggiornamento, diventando più flessibile e capace di comprendere meglio il linguaggio naturale. Non solo: Siri adesso può rispondere a migliaia di domande su come utilizzare i dispositivi Apple e riconoscere il contesto visivo sul display, eseguendo azioni più intelligenti e pertinenti, come l'aggiunta di un indirizzo ricevuto nell'app Messaggi alla scheda di contatto di un familiare o amico.

Siri migliorato con Apple Intelligence
Siri migliorato con Apple Intelligence. Credit: Apple.

Inoltre, funzioni come “Image Playground” e “Bacchetta immagini” ampliano il concetto di creatività digitale, permettendo di trasformare schizzi in immagini dettagliate o generare delle Genmoji espressive partendo da una semplice descrizione (per la cronaca le Genmoji o Generative Emoji sono degli emoji generati con Apple Intelligence).

Grazie a all'integrazione con ChatGPT, inoltre, sarà possibile accedere a una vasta conoscenza direttamente attraverso Siri e altri strumenti, senza mai compromettere la privacy, poiché Apple oscura gli indirizzi IP e garantisce che i dati degli utenti non siano memorizzati nei server di OpenAI (questo avviene, chiaramente, se non si collega il proprio account ChatGPT al dispositivo Apple in proprio possesso, visto che in quest'ultimo caso verrebbe applicata la policy privacy di OpenAI).

Apple Intelligence: disponibilità

Per quanto riguarda la disponibilità di Apple Intelligence, Apple ha dichiarato che il suo sistema di intelligenza artificiale sarà lanciato con un set limitato di funzionalità e sarà reso disponibile in versione beta a partire da ottobre 2024. Per poterne usufruire bisogna soddisfare i seguenti requisiti minimi:

  • Requisiti hardware: iPhone 15 Pro/Pro Max (o modelli successivi), iPad e Mac con chip M1 (o modelli successivi);
  • Requisiti software: iOS 18.1, iPadOS 18.1 e macOS Sequoia 15.1 (o versioni successive).

Apple ha specificato inoltre che inizialmente ci sarà il solo supporto all’inglese americano e, a partire da dicembre 2024, verrà offerto il supporto ad altre varianti di inglese (Australia, Canada, Regno Unito, Nuova Zelanda, Sudafrica). A partire dal 2025 (Apple non ha specificando una finestra temporale più precisa), Apple Intelligence supporterà anche altre lingue, tra cui cinese, francese, giapponese e spagnolo.

Chi risiede all'interno del territorio UE, tuttavia, non potrà disporre delle funzionalità di Apple Intelligence, almeno fino a data da destinarsi, a causa del DMA (Digital Markets Act).

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