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29 Dicembre 2025
16:30

Perché si indossa l’intimo rosso a Capodanno: tutte le tradizioni in Italia e nel mondo

Intimo rosso, lenticchie e cotechino, e altri modi di festeggiare Capodanno dal mondo: vediamo l’origine di queste tradizioni e i loro significati.

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Perché si indossa l’intimo rosso a Capodanno: tutte le tradizioni in Italia e nel mondo
intimo rosso capodanno

La sera del 31 dicembre il copione solitamente prevede le lenticchie sul fuoco, una tavola apparecchiata per salutare l’anno che se ne va, un brindisi a mezzanotte e spesso un indumento di colore rosso. Tutto questo costituisce un rituale sociale per portare fortuna in vista del nuovo anno.

Dietro questa abitudine apparentemente superficiale si nasconde, però, un mondo complesso di simboli, credenze e riti che attraversano epoche e culture diverse legate al colore rosso e ai significati che gli sono stati attribuiti nei secoli.

Simbolismo del colore rosso: origine e significato

Nel corso dei secoli e attraverso le diverse civiltà, il colore rosso ha assunto un forte significato simbolico. Nell’antica Grecia questo pigmento era legato al sangue e al fuoco; mentre gli antichi Egizi – considerati estremamente abili nelle tecniche di tintura – attribuivano al rosso una connotazione duale: da un alto simboleggiava la vita, la forza e l’energia, mentre dall’altro la morte, la violenza e la distruzione.

Per comprendere meglio la tradizione odierna di indossare intimo rosso a Capodanno, però, è necessario conoscere le usanze dell’antica Roma, che sono probabilmente le più vicine a noi. In epoca romana il rosso era considerato un colore apotropaico, cioè capace di allontanare il male e proteggere dalle influenze negative, e le sue diverse tonalità assumevano significati specifici. Era principalmente il colore della vittoria, che colorava i mantelli indossati dai generali trionfanti dopo le campagne militari.

In seguito, vestirsi interamente di porpora (una variante preziosa della tintura rossa) divenne appannaggio esclusivo dell'aristocrazia e dell’imperatore. Amuleti e  tessuti di questo colore venivano utilizzati come forme di protezione simbolica e scaramantica. In questo contesto assume un ruolo centrale la figura del sacerdote, anch'egli vestito di una toga con righe porpora, incaricato di praticare l’augurium, ovvero l’osservazione del volo degli uccelli per interpretare segnali divini e trarre presagi sul futuro. Ancora oggi, infatti, “fare gli auguri” conserva il significato originario di formulare una previsione positiva contro l’incertezza, attraverso un un linguaggio nato come strumento di interpretazione del destino.

Infine, un ulteriore valore attribuito al rosso era quello legato al sangue e alla vita, intesi non come elementi di violenza ma come linfa vitale e continuità familiare, un significato condiviso da molte culture lontane tra loro, dall’Africa all’Asia. Da qui nasce il legame tra il rosso e concetti come fortuna, prosperità e rinascita. Risulta quindi comprensibile la volontà di indossarlo nel momento di passaggio per eccellenza, quello tra un anno e l’altro, come gesto simbolico di protezione contro le sciagure e buon auspicio verso l’ignoto che verrà.

Le superstizioni italiane di Capodanno: dalle lenticchie al cotechino

Accanto all’intimo rosso, il Capodanno italiano è ricco di altri riti alimentari e gesti apotropaici che richiamano l’idea di prosperità fortuita. Le famose lenticchie, consumate allo scoccare della mezzanotte, sono associate al denaro sia per la loro forma simile alle monete sia per una metafora antichissima, che le collega all’abbondanza materiale e al nutrimento. Mentre il cotechino o lo zampone, che spesso le accompagna, sono cibi ricchi e calorici, che comunicano la speranza di prosperità e sazietà per l’anno nuovo. Regionale è, invece, l’usanza di rompere bottiglie o oggetti per buon auspicio, mentre baciarsi a mezzanotte diventa un augurio simbolico di stabilità e continuità affettiva con l’altra persona.

Si tratta di pratiche che, pur avendo in parte perso la loro dimensione apertamente superstiziosa e magica, continuano a funzionare come rituali sociali condivisi. La loro persistenza dimostra quanto questi gesti influenzino ancora il modo in cui il Capodanno viene vissuto, al punto che la loro assenza potrebbe essere percepita come la rottura di un codice condiviso, retto su secoli di significati impliciti.

Alcune tradizioni di Capodanno nel mondo

Ovviamente i rituali per il nuovo anno non riguardano solo l'Italia. In Spagna e in molti paesi dell’America Latina, allo scoccare della mezzanotte si mangiano dodici chicchi d’uva, uno per ogni rintocco dell’orologio, come augurio per ciascun mese dell’anno.

In Brasile, soprattutto nelle zone costiere, è tradizionale saltare sette onde in riva al mare, gesto legato a purificazione e rinnovamento.

In Danimarca si è soliti rompere piatti davanti alla porta di amici e parenti come segno di affetto, portando fortuna a chi riceve i cocci.

Oppure ancora, in Giappone il rituale del joya no kane prevede che i templi buddhisti suonino 108 rintocchi di campana, uno per ogni desiderio negativo da cui liberarsi prima dell’inizio del nuovo anno.

Pur nella loro diversità, queste usanze condividono una stessa funzione: quella di trasformare il passaggio del tempo in un evento simbolico influenzabile attraverso il rito. Indossare l’intimo rosso, mangiare cibi particolari o compiere gesti scaramantici rispondono all’esigenza umana di dare forma e senso all’incertezza del futuro. Il Capodanno, in quanto inizio del nuovo anno, è la festa perfetta per concentrare credenze e riti in un conto alla rovescia rivolto a ciò che verrà.

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