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1 Gennaio 2024
7:29

Capodanno, perché e da quando si festeggia il 31 dicembre nella notte di San Silvestro

"Che fai a Capodanno?”. La terribile domanda che ci sentiamo ripetere a dicembre non è una novità: la consuetudine di celebrare l’inizio dell’anno il 1° gennaio si è infatti affermata da diversi secoli. Ma perché è stata scelta questa data? Dipende dal calendario giuliano.

A cura di Erminio Fonzo
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Capodanno, perché e da quando si festeggia il 31 dicembre nella notte di San Silvestro
capodanno 1 gennaio

Capodanno (da capo d’anno, cioè inizio dell’anno) si celebra il primo gennaio sin dall’età moderna e alcuni precedenti possono essere rintracciati già al tempo di Roma antica. In passato ciascuna civiltà e, spesso, singoli Paesi e singole città celebravano l’inizio dell’anno in giorni diversi, ma oggi la data del primo gennaio è diffusa in quasi tutto il mondo. La scelta è dovuta a varie ragioni: è un giorno vicina al solstizio d’inverno, quando le giornate iniziano ad allungarsi e il Sole riprende il sopravvento sulle tenebre, e coincide con la presunta data della circoncisione di Gesù, una ricorrenza liturgica cristiana. Ripercorriamo la storia di questa festa e in che modo è collegata con il calendario Giuliano.

Perché l'anno comincia il primo di gennaio: il capodanno nelle civiltà antiche

Nel mondo antico, ciascuna civiltà stabiliva l’inizio dell’anno in maniera diversa. A Roma, nei primi secoli di esistenza della città, il capodanno si celebrava il primo marzo, un giorno importante perché entravano in carica i magistrati, compresi i consoli, eletti nel precedente mese di dicembre.

Lucio Giunio Bruto, primo console romano
Lucio Giunio Bruto, console nell’anno 509 a. C.

Lo spostamento al primo gennaio avvenne probabilmente nel II secolo a. C. Secondo alcune fonti, la data fu spostata nel 191 per decisione del pontefice massimo, la più alta autorità religiosa di Roma antica, ma le magistrature continuarono a entrare in carica in marzo. Nel 154, però, un console eletto, Quinto Fulvio Nobiliore, chiese di anticipare la sua entrata in carica al primo gennaio, perché doveva affrontare una ribellione scoppiata nella Penisola iberica. Il Senato acconsentì. Da allora i consoli e gli altri magistrati entrarono sempre in carica il primo gennaio e la data restò “in vigore” anche dopo il 45 a. C., quando Giulio Cesare introdusse un nuovo calendario, noto come calendario giuliano.

Perché Capodanno si festeggia il 1°gennaio?

La caduta dell’impero romano, nel V secolo d. C., comportò cambiamenti nel modo di misurare il tempo. Il calendario giuliano rimase in vigore in tutti gli ex domini di Roma, ma l’inizio dell’anno era fissato in giorni diversi a seconda delle popolazioni. Per esempio, per tutto il Medioevo nelle isole britanniche e in alcune città italiane il capodanno cadeva il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione; in altre località, come la Spagna e il Portogallo, era fissato al giorno di Natale; in altri casi ancora, come nell’impero bizantino, l’anno iniziava il primo settembre. Il primo gennaio, però, era già una data importante del calendario liturgico cristiano, perché era il giorno della circoncisione di Gesù. Per gli ebrei era (ed è) prassi praticare la circoncisione ai bambini otto giorni dopo la nascita e poiché Gesù, secondo una tradizione consolidatasi nel V secolo, è nato il 25 dicembre, la sua circoncisione è stata effettuata il primo gennaio.

La circoncisione di Gesu in un dipinto di Leonardo Mascagni
La circoncisione di Gesu in un dipinto di Leonardo Mascagni

Nel corso del‘500, il primo gennaio si affermò come data dell’inizio dell’anno in molti Paesi europei. Per esempio, in Spagna e Portogallo fu scelto nel 1556, in Francia nel 1564. Pochi anni dopo, nel 1582, papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, presto adottato in tutta l’Europa occidentale, che però non comportò lo spostamento “definitivo” del capodanno al primo gennaio. In alcuni Paesi l’anno iniziava in altre date e, secondo la maggior parte delle fonti, solo nel 1691 papa Innocenzo XII stabilì ufficialmente che il capodanno doveva essere fissato alla festa della circoncisione di Gesù, nella notte di San Silvestro. La data del primo gennaio, del resto, ha il vantaggio di essere vicina al solstizio d’inverno, cioè il giorno più corto dell’anno, dopo il quale le ore di luce iniziano ad aumentare, rappresentando una sorta di “rinascita” della natura.

Dopo la decisione di Innocenzo XII, la data del primo gennaio si affermò in tutto il mondo occidentale e, grazie all’espansione europea e al dominio politico-culturale del mondo cristiano, raggiunse anche molti Paesi a maggioranza non cristiana, che hanno adottato sia il calendario gregoriano, sia la data del primo gennaio come inizio dell’anno.

Altri capodanni

Oggi l’inizio dell’anno è celebrato il primo gennaio pressoché in tutto il mondo. Solo in pochi Paesi il primo gennaio non è un giorno festivo ed è meno importante di altri “capodanni”.

Paesi che non riconscono il primo gennaio come capodanno (credits Jirka.h23) png
Paesi che non riconoscono il primo gennaio come capodanno (credits Jirka.h23) png

In alcuni Paesi islamici, come l’Iran, l’anno inizia nel primo giorno del mese di Muharram e, poiché il calendario islamico è lunare (cioè calcola lo scorrere del tempo in base alle fasi della luna e non coincide con il calendario solare), la data è mobile. Tuttavia, la maggior parte dei Paesi islamici adotta il calendario gregoriano e considera capodanno il primo gennaio. Invece in Cina, nonostante sia in vigore il calendario gregoriano, il capodanno è calcolato in base a un calendario lunisolare e inizia il giorno della seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, cioè tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. Per la religione ebraica il capodanno, detto Rosh haShana, cade tra il 5 settembre e il 5 ottobre e nello Stato di Israele è un giorno festivo.

SImboli del capodanno ebraico (credits N100a)
Simboli del capodanno ebraico (credits N100a)

Un caso particolare è quello dei Paesi a maggioranza cristiana ortodossa: l’autorità civile adotta il calendario gregoriano e il capodanno si celebra il primo gennaio, ma la Chiesa continua a seguire il calendario giuliano e per le questioni liturgiche l’anno inizia il 14 gennaio, perché il calendario giuliano è “in anticipo” su quello gregoriano di 13 giorni.

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