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8 Febbraio 2025
7:00

Chi decide quanto vale un’opera d’arte?

È la legge della domanda e dell'offerta a determinare il valore di un'opera d'arte: il mercato decide quanto vale e i collezionisti determinano questo valore essendo (o non essendo) disposti a pagare una determinata cifra. Ci sono però dei valori più oggettivi su cui si basano le stime rispetto a un'opera: autenticità, condizioni, rarità, soggetto ritratto, stile e origine.

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Chi decide quanto vale un’opera d’arte?
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Qual è il valore di un'opera d'arte? È una domanda che spesso capita di porsi: intanto è bene specificare che esistono più "valori" dell'arte, come quello estetico, quello emotivo o quello simbolico, oppure quello economico. Quest'ultimo è spesso il criterio più attraente, perché quantifica il valore di una determinata opera legandola a un numero.

E quindi chi decide che il Salvator Mundi vale più di un'opera di Pollock? O che quest'ultima vale più di un'opera di Renoir o di van Gogh? In realtà è la semplice legge della domanda e dell'offerta: il mercato dell'arte decide quanto vale un'opera, nelle figure dei critici e dei giornalisti, delle gallerie, dei musei e dei collezionisti. In particolare, i critici e i giornalisti possono promuovere alcuni artisti dando loro visibilità e attenzione, le gallerie possono dare loro spazio fisico per esporre e catturare l'attenzione dei compratori, e infine i collezionisti e i musei determinano questo valore essendo (o non essendo) disposti a pagare una determinata cifra per avere una certa opera.

D'altra parte esistono dei valori più oggettivi su cui si basano queste stime: parliamo di autenticità di un'opera, delle sue condizioni, della sua rarità, del soggetto ritratto, ma anche dello stile e dell'origine dell'opera.

La prima asta a stabilire questi criteri è stata la Goldschmidt Sale del 1958, gestita da Sotheby's, che si esaurì in appena una ventina di minuti registrando alcuni dei primi, grandi record della storia dell'arte. L'evento in questione, dedicato agli impressionisti, divenne anche la prima "evening sale", la prima asta-evento serale che era anche un'occasione di incontro e spettacolo.

E prima del mercato dell'arte? Prima dell'Ottocento, era il potere a determinare attraverso il mecenatismo il valore di determinate correnti artistiche o tipologie di produzioni. Quindi erano gli imperatori, i re, i papi e i governatori a promuovere le arti e indirizzarle.

Oggigiorno i criteri si evolvono continuamente, e il continuo comprare e vendere di opere fa cambiare i focus di interesse: anche l'allargarsi del mercato, e lo spostamento di denaro da una parte all'altra del mondo fanno di conseguenza cambiare ciò a cui si assegna valore. Un fattore interessante, è che si spende sempre di più per l'arte. Cosa che, tra le altre, rende particolarmente difficile per i musei ampliare le proprie collezioni.

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