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13 Novembre 2024
14:13

Clonano i numeri di Carabinieri e banche per truffare: come riconoscere lo spoofing e proteggersi

Le truffe via spoofing aumentano: i truffatori falsificano numeri di enti fidati come Carabinieri, banche e poste per sottrarre fondi. Ecco come difendersi da questi attacchi informatici particolarmente insidiosi.

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Clonano i numeri di Carabinieri e banche per truffare: come riconoscere lo spoofing e proteggersi
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Le truffe telefoniche e online basate sul cosiddetto spoofing sono sempre più frequenti e sempre più sofisticate. Questa particolare tecnica di falsificazione dei dati, che consente ai malintenzionati di mascherare numeri di telefono o e-mail, facendoli apparire come contatti innocui, ha recentemente colpito un 60enne di Genova, che ha perso 39.000 euro. Il truffatore, un 40enne pugliese, ha prima finto di essere un maresciallo dei Carabinieri e poi un operatore anti-frode della sua banca. L'uso della tecnica dello spoofing da parte del criminale informatico è stata determinante per mettere a segno il colpo, dal momento che la vittima ha effettuato i bonifici solo dopo aver avuto l'accortezza di controllare i numeri di telefono da cui ha ricevuto le due telefonate, i quali effettivamente corrispondevano (almeno all'apparenza) a quelli di una caserma dei Carabinieri e del suo istituto bancario.

Difendersi da attacchi informatici così capziosi e ben studiati è sempre più complesso: per riuscirci bisogna mantenere sempre i nervi saldi, non fidandosi troppo delle comunicazioni “in entrata”, anche se sembrano provenire da contatti all'apparenza legittimi. Meglio stoppare l'interlocutore e mettersi in contatto con la propria banca in autonomia per verificare come stanno realmente le cose.

Come funziona il meccanismo dello spoofing

Il meccanismo di questi raggiri sfrutta un mix di ingegneria sociale e manipolazione dei dati. Il malvivente crea un senso di urgenza, insinuando nella vittima il timore di una possibile frode in corso sul proprio conto, e quindi la spinge a seguire istruzioni che apparentemente servono a mettere al sicuro i propri risparmi. È quello che è accaduto all'uomo di 60 anni a cui abbiamo fatto riferimento nell'introduzione dell'articolo, che si è visto sfilare da sotto il naso ben 39.000 euro. Com'è potuto accadere? Un falso maresciallo dei Carabinieri lo ha contattato, informandolo di un presunto tentativo di frode sul conto bancario. Poco dopo l'uomo ha ricevuto una seconda chiamata, questa volta proveniente da un “operatore” del suo istituto bancario, che ha confermato la necessità di un rapido trasferimento di fondi.

La vittima, perplessa dalla ricezione delle due telefonate, ha controllato la provenienza dei numeri telefonici con cui è stata contattata e, persuasa dalla coincidenza di questi con i contatti ufficiali dei Carabinieri e della sua banca , ha seguito le istruzioni effettuando il bonifico a favore del truffatore (ignorando di quanto stava accadendo). Com'è stato possibile tutto ciò? Grazie alla tecnica dello spoofing, una forma di truffa informatica molto insidiosa proprio perché permette di manipolare l'identità visiva del mittente della comunicazione. “Spoofing” deriva dall'inglese “to spoof”, che significa appunto ingannare. Questo avviene facendo credere alla vittima di essere in contatto con una persona di fiducia (magari un familiare o un amico a cui è stata clonata la voce con l'intelligenza artificiale) o un'istituzione (tipicamente la banca o un'azienda nota), manipolando le informazioni visibili sul display dello smartphone, che fanno pensare alla vittima che si tratta di una telefonata proveniente da una fonte autentica.

Come difendersi dallo spoofing

Per proteggersi dagli attacchi di spoofing, una delle regole fondamentali è quella di non condividere mai informazioni sensibili, come codici di accesso o dettagli bancari, per telefono o tramite link sospetti. È consigliabile interrompere immediatamente la comunicazione e contattare direttamente l'ente in questione utilizzando i numeri ufficiali disponibili sui canali di comunicazione pubblici.

Se si è vittima di un attacco di spoofing bisogna chiamare tempestivamente le autorità per poter tracciare e bloccare questi truffatori ed eventualmente denunciare la truffa alla Polizia Postale o ai Carabinieri. Alcune indagini, anche in tempi recenti, hanno infatti portato al recupero parziale delle somme di denaro perdute a seguito di queste truffe e all'identificazione dei responsabili che hanno perpetrato gli attacchi.

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