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Chissà quante volte vi sarete ritrovati a combattere quotidianamente con telefonate da numeri sconosciuti o apparentemente affidabili che si rivelano poi tentativi di telemarketing aggressivo o, peggio ancora, di vere e proprie truffe telefoniche. Qualcosa, a quanto pare, sta cambiando. L'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) sta infatti lavorando a un filtro anti-spoofing per ridurre le chiamate spam provenienti dai call center illegali. Come anticipato dal commissario Massimiliano Capitanio, questo strumento sarà obbligatorio per tutti gli operatori telefonici e potrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi, rivoluzionando il modo in cui il nostro telefono gestisce le chiamate in arrivo. Il filtro punta a contrastare in particolare il cosiddetto spoofing, una tecnica che permette di camuffare il vero numero del chiamante, ingannando il destinatario e inducendolo a rispondere. Grazie a questo intervento normativo e tecnologico, l'obiettivo è ripristinare condizioni di trasparenza nel settore delle comunicazioni telefoniche e proteggere milioni di utenti da pratiche scorrette e pericolose.
Le misure anti-spoofing pensate dall'AGCOM
Negli ultimi anni, il telemarketing aggressivo ha raggiunto livelli tali da compromettere la qualità della nostra vita quotidiana. Non si tratta solo di fastidiose chiamate commerciali: spesso dietro ai numeri apparentemente familiari si celano vere e proprie truffe telefoniche. Proprio per questo motivo il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato un Tavolo tecnico dedicato al tema, al quale AGCOM ha partecipato presentando i primi risultati delle proprie attività. Come ha spiegato Massimiliano Capitanio, l'Autorità ha recentemente concluso una fase di confronto con gli operatori telefonici, al termine della quale è stata definita una serie di misure tecniche pensate per colpire alla radice il problema. Capitanio ha infatti riferito:
L'iniziativa del Ministro Urso di convocare […] un Tavolo tecnico sul telemarketing aggressivo è quantomai opportuna. Le continue chiamate spam stanno rendendo impossibile la vita di milioni di utenti ed è per questo che AGCOM sta intervenendo alla radice del problema. Proprio nei giorni scorsi l’Autorità ha portato a termine i lavori di un Tavolo insieme agli operatori telefonici con l’obiettivo di definire le misure tecniche, un vero e proprio filtro tecnologico, per impedire il clispoofing. Questa pratica infatti rende possibile il camuffamento del numero chiamante, permettendo a centinaia di operatori che operano nell’illegalità e prevalentemente dall’estero di agire indisturbati e fuori dalle regole che invece gravano sui call center legali. Nelle prossime settimane AGCOM sarà pronta a rendere pubblici gli esiti di queste interlocuzioni. Una volta approvata la delibera, gli operatori avranno massimo 6 mesi per bloccare le telefonate spam secondo gli standard tecnologici indicati da AGCOM.
Ma cos'è esattamente lo spoofing? Questo termine indica una manipolazione dei dati dell'identificativo del chiamante — il cosiddetto Caller ID — che permette di visualizzare sul display del destinatario un numero diverso da quello reale. In questo modo, i truffatori riescono a fingersi enti pubblici, banche o numeri locali affidabili, aumentando la probabilità che la vittima risponda. In molti casi, i numeri usati per lo spoofing non sono neppure richiamabili, rendendo ancora più difficile tracciare l'origine della chiamata e denunciare l’abuso.
Secondo le prime indiscrezioni riportate dal sito d'informazione Key4biz, AGCOM dovrebbe approvare la delibera relativa al filtro anti-spoofing entro il 30 aprile. Sebbene i dettagli tecnici non siano ancora stati ufficialmente resi noti, si presume che il filtro sarà basato su un algoritmo specifico capace di riconoscere e bloccare automaticamente le chiamate provenienti da numeri camuffati o non autentici. Una volta approvata la delibera, gli operatori avranno un termine massimo di sei mesi per implementare il sistema e adeguarsi agli standard stabiliti.
La collaborazione tra AGCOM e altre entità
Un elemento centrale di questo progetto è la collaborazione tra AGCOM e i principali stakeholder del settore, tra cui anche associazioni di consumatori come Altroconsumo. Quest'ultima ha contribuito attivamente alla consultazione pubblica avviata lo scorso novembre, proponendo interventi specifici per rafforzare l’efficacia del nuovo strumento. Tra le proposte avanzate spiccano l'obbligo per gli operatori di verificare l’autenticità dei numeri in transito sulle proprie reti, il blocco preventivo delle chiamate sospette e l'introduzione di protocolli di sicurezza dedicati soprattutto al traffico telefonico internazionale, da dove proviene una parte significativa delle chiamate fraudolente (molte truffe telefoniche vengono perpetrate con prefissi esteri).
Il percorso per arrivare a questa soluzione non è stato breve: AGCOM ha aperto una consultazione pubblica durata sei mesi per raccogliere osservazioni, suggerimenti e proposte migliorative. Questo approccio metodico e scientifico testimonia l'intenzione di costruire un sistema robusto, capace di rispondere sia alle esigenze tecniche delle reti di telecomunicazioni sia ai diritti degli utenti finali. Anche se il filtro anti-spoofing non eliminerà tutte le telefonate indesiderate, dovrebbe rappresentare sicuramente un importante passo avanti nella protezione della nostra privacy telefonica.