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17 Dicembre 2023
17:35

Cosa fa tutto il giorno un astronomo? Una giornata tipo

Fare l'astronomo é tra i mestieri piú intellettualmente affascinanti che esistano, ma cosa fa concretamente un astronomo tutto il giorno? Scopriamolo insieme.

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Cosa fa tutto il giorno un astronomo? Una giornata tipo
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Il lavoro di astronomo, come tutti quelli che hanno a che fare con la ricerca scientifica, è tra i più intellettualmente stimolanti che vi siano. Il chiedersi come si sia formato il nostro Universo e gli oggetti che lo popolano, quali pianeti, stelle e galassie, sono domande che tutti almeno una volta nella vita si sono posti. Ma vi siete mai chiesti in cosa consiste una giornata tipo per un astronomo?

Per rispondere a questa domanda bisogna tenere in considerazione il fatto che esistono diverse tipologie di astronomi, quelli più osservativi, cioè che analizzano i dati provenienti dai telescopi sparsi per il mondo, e quelli più teorici, impegnati nella creazione di modelli matematici e simulazioni numeriche in grado di spiegare le osservazioni. Oltre a questi abbiamo anche gli astronomi che lavorano sulla strumentazione scientifica, dal momento che nella maggior parte dei casi i telescopi e i rilevatori usati dagli astronomi sono tecnologia all'avanguardia, unica nel suo genere che non viene prodotta su scala industriale, e quelli che si collocano nel mezzo tra osservativi e teorici. Indipendentemente dalla tipologia, ogni astronomo è prima di tutto un fisico. La conoscenza di matematica, fisica e, negli ultimi decenni, programmazione al computer sono requisiti fondamentali per lo svolgimento di questo lavoro.

La giornata tipo di un astronomo

La giornata tipo di un astronomo, a differenza di quanto si possa pensare, non si discosta molto da quella di ad esempio un programmatore informatico. La maggior parte del tempo è spesa ideando e scrivendo codici sorgente di un programma scritto in un linguaggio di programmazione, generalmente Python, necessari per l'analisi dati o per la creazione di simulazioni numeriche, con molta caffeina ad intervallare questi momenti. Quello che rende speciale il lavoro sono però i problemi per i quali questi codici sono scritti, ad esempio capire quali e quante stelle contiene una galassia, quanto velocemente si sta espandendo l'Universo o a che distanza si trova un esopianeta dalla sua stella madre.

I risultati dell'analisi dei dati e delle simulazioni vengono poi riportati in un articolo scientifico che viene sottoposto allo scrutinio sia dei collaboratori piú prossimi che oggetto di una valutazione paritaria ad opera di esperti del settore di cui tratta la pubblicazione stessa. Se approvata, la ricerca scientifica viene poi pubblicata su giornali scientifici e presentata agli altri colleghi a conferenze in giro per il mondo.

Tutto questo però cambia nel momento in cui un astronomo ha l'opportunità di andare ad osservare al telescopio. Per poterlo fare, peró, gli astronomi devono elaborare una proposta di ricerca da sottomettere all'ente scientifico che gestisce i telescopi. Se la proposta contiene le giuste motivazioni per cui l'utilizzo di quel telescopio é cruciale per la buona riuscita della ricerca scientifica, allora la proposta viene accettata e l'astronomo puó volare verso il sito osservativo.

Come cambia la giornata tipo al telescopio

I telescopi professionali vengono costruiti in luoghi della Terra che devono avere precise caratteristiche: bassa umidità tutto l'anno, scarsità di precipitazioni, una atmosfera al di sopra del telescopio che sia il più stabile possibile (cosa ottenibile in alta montagna) e lontananza dall'inquinamento luminoso prodotto dagli abitati umani. Non é un caso quindi che gli osservatori astronomici che producono le migliori immagini al mondo si trovino sulle Ande Cilene o in cima a vulcani spenti come il Mauna Kea alle Hawaii o Roque de los Muchachos sull'isola di La Palma, Canarie.

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Immagine dei telescopi VLT all’osservatorio del Cerro Paranal sulle Ande Cilene. Credits: ESO/G.Hüdepohl

Il più grande cambiamento che un astronomo deve effettuare una volta giunto al sito di osservazione é quello di adattarsi ad una vita semi-notturna. La giornata inizia generalmente intorno ad ora di pranzo o giù di lì a seconda della stagione: in inverno la giornata osservativa é molto lunga e c'é poco tempo per riposare, mentre il viceversa accade d'estate. A causa degli orari peculiari, generalmente gli osservatori astronomici hanno delle dispense con cibo e bevande disponibili 24 ore su 24, dove gli astronomi si riforniscono per affrontare le lunghe notti osservative. Vengono però serviti regolarmente anche pranzo e cena, dove si ha l'occasione di incontrare altri astronomi provenienti da tutte le parti del mondo.

Una volta rifocillatisi, si raggiunge la control room del telescopio dove generalmente é presente un altro astronomo o un ingegnere che hanno il compito di controllare che meccanicamente il telescopio sia in condizioni ottimali. Inizia così la cosiddetta fase di calibrazione dove gli astronomi acquisiscono immagini fotometriche o spettroscopiche in specifiche condizioni, ad esempio a telescopio chiuso, che poi permetteranno di "pulire" i dati da artefatti dovuti al processo di acquisizione stesso. La fase di calibrazione si conclude al crepuscolo e possono così iniziare le osservazioni vere e proprie.

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Control room del VLT all’osservatorio del Cerro Paranal da cui gli astronomi impartiscono i comandi ai telescopi per osservare gli oggetti celesti. Credits: ESO

Gli astronomi hanno a disposizione una lista di oggetti da osservare durante la notte, la cui priorità dipende dall'assenza o dalla presenza della Luna e dall'orario. La prima poiché gli oggetti piú deboli, come le galassie, hanno bisogno di un cielo che sia il più buio possibile per poter essere osservate accuratamente. La seconda poiché la luce proveniente dagli oggetti celesti subisce meno gli effetti deleteri del passaggio attraverso l'atmosfera terrestre quando essi sono al di sopra di 30 gradi circa dall'orizzonte.

L'osservazione di un singolo oggetto celeste può richiedere anche più di un'ora, per cui gli astronomi, tra un oggetto e l'altro, hanno a disposizione un certo tempo "morto". Oltre a controllare sistematicamente che tutto procede per il meglio, essi possono sfruttarlo per dare una occhiata alle immagini precedentemente acquisite per una prima analisi oppure, se é presente un altro astronomo, possono decidere di uscire dalla control room. Abituatisi gli occhi alle condizioni di oscurità, uno spettacolo straordinario, la cui bellezza é sconosciuta alla gran parte delle persone, si manifesta dinanzi all'astronomo: uno sconfinato tappeto di stelle, talmente tante da rendere le costellazioni irriconoscibili, la Via Lattea in tutta la sua maestosità e addirittura la vista ad occhio nudo di galassie vicine come Andromeda o le nubi di Magellano (se ci si trova nell'emisfero australe).

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