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15 Settembre 2022
15:27

Dimenticatevi Indiana Jones: ecco un giorno reale nella vita di un archeologo

Cosa significa fare l’archeologo? E quando un archeologo è impegnato sullo scavo come si svolge una sua giornata tipo?

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Dimenticatevi Indiana Jones: ecco un giorno reale nella vita di un archeologo
scavo archeologico

Tutti noi, come prima immagine dell'archeologo, abbiamo in mente Indiana Jones, un esploratore che viaggia per il mondo alla ricerca di città e reperti perduti. Ecco, sfatiamo questo mito: nella realtà l'archeologia è una scienza molto più metodica e precisa, fatta di lavoro quotidiano e puntuale, che si occupa dello studio delle civiltà e delle culture del passato. Come ogni disciplina scientifica, anche l’archeologia richiede una specializzazione: in genere lo studioso di archeologia si focalizza su una precisa area geografica e su uno specifico periodo storico, abbinando da subito teoria e pratica. Una volta acquisita una sufficiente esperienza si può diventare membri di una spedizione scientifica internazionale, dove l’archeologo non solo deve essere in grado di scavare in prima persona, ma anche di dirigere lo scavo.
In questo articolo descriveremo la giornata tipo di una missione archeologica in Giordania, in un sito del III millennio a.C.

Giornata tipo archeologo

I momenti della giornata di un archeologo

La sveglia suona presto per un archeologo in Oriente, generalmente un’ora prima del sorgere del Sole. Dopo una rapida colazione, si indossano i vestiti da scavo: pantaloni comodi, camicia leggera a maniche lunghe per evitare le scottature, scarpe antinfortunistiche e l’immancabile kefiah, il turbante di tradizione araba fondamentale per proteggere il capo dalle insolazioni.

Una volta pronti si parte per raggiungere il tell. Con questo termine arabo, che significa “collina”, ci si riferisce ad uno specifico sito archeologico, caratteristico del Vicino e Medio Oriente, che è il risultato di processi antropici (generati cioè dall’azione umana) e naturali in lunghi periodi di tempo. Quello che distingue un tell da una semplice collina è proprio il fattore umano, perché quello che lo genera è la sovrapposizione nel corso di secoli o millenni di differenti insediamenti.

archeologi al lavoro

Mentre si attende il sorgere del sole, gli archeologi impostano il lavoro delle squadre di operai locali, che vengono suddivisi nei vari cantieri di scavo. Non appena i raggi di sole illuminano lo scavo, si iniziano a dare le prime picconate sul tell. Si procede spediti dalle 6 alle 9:30, approfittando delle ore più fresche; dalle 9:30 alle 10 si fa una pausa per ricaricare le energie, per poi proseguire fino alle 13:30. A questo punto gli archeologi rientrano a casa per dare inizio alla seconda parte della giornata di lavoro.

Dopo un pranzo leggero e un breve riposo, si inizia a lavorare sui materiali, i reperti rinvenuti nel corso della giornata di scavo che vengono portati nella “Casa Missione” per essere processati. Questa parte del lavoro dell’archeologo, la documentazione, è altrettanto importante dello scavo e viene svolta da ciascun membro del team a seconda della propria specializzazione (ceramologo, restauratore, paleobotanico, fotografo, disegnatore). Il lavoro di documentazione prosegue fino all’ora di cena (20:00), a seguito della quale ci si rilassa per crollare definitivamente dopo neanche mezz’ora!

giordania notte

Gli attrezzi del mestiere

È giunta l’ora di sfatare un altro mito legato al lavoro dell’archeologo, quello cioè secondo il quale l’attrezzo più utilizzato è il pennello. Se pure un set di pennelli non può mancare, prima di arrivare al pennello è necessario passare attraverso l’uso di attrezzi molto meno delicati! Compagni immancabili dell’archeologo sono il piccone, la pala e la carriola, attrezzi senza i quali la rimozione della terra e dunque rinvenire una qualsiasi cosa sarebbe impossibile.

Ogni archeologo è in grado di impugnare e utilizzare al meglio questi attrezzi, senza strapparsi muscoli e soprattutto senza arrecare danni a strutture o reperti. Una volta tolto il grosso della terra è il turno di attrezzi più leggeri per lavorare di fino ed esporre eventuali strutture e reperti: si tratta della piccozza, della cazzuola e della trowel, una piccola cazzuola dalla sagoma romboidale.

strumenti archeologo

Quando si rinviene un reperto particolarmente significativo (ben conservato, raro, oppure utile per stabilire la datazione di quello che si sta scavando), allora è il momento di sfoderare il pennello per ripulire il reperto della terra e fotografarlo in situ, per documentare la sua precisa posizione all’interno dello scavo. Quando questo avviene, il duro lavoro e la pazienza di sopportare il caldo, la polvere e la fatica vengono ripagati, perché ti rendi conto di avere letteralmente il passato tra le mani e lo scavo ti dà la carica per iniziare una nuova giornata scandita del ritmo delle picconate.

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