0 risultati
video suggerito
video suggerito
28 Luglio 2025
17:00

Cosa succede se prendo il sole dopo la depilazione laser o la luce pulsata?

Esporsi al sole prima o dopo il trattamento interferisce con il trattamento e aumenta il rischio di effetti collaterali come irritazioni o macchie. Serve evitare i raggi UV per circa 10 giorni e usare SPF 50+.

Ti piace questo contenuto?
Cosa succede se prendo il sole dopo la depilazione laser o la luce pulsata?
fotoepilazione e sole

Chi ha effettuato trattamenti di fotoepilazione, come laser e luce pulsata, lo sa bene: niente sole diversi giorni prima e dopo il trattamento, come consigliato anche dalla Società Italiana di Dermatologia e Malattia Sessualmente Trasmissibili (SIDeMaST) e dall’American Academy of of Dermatology Association (AAD). Ma perché? La risposta veloce è che l’esposizione ai raggi UV del Sole o delle lampade abbronzanti può interferire con il trattamento e aumentare il rischio di effetti collaterali come bruciature, macchie scure o più chiare sulla pelle. Si dovrebbero aspettare circa 10 giorni dopo un trattamento per poterci di nuovo esporre al Sole e in ogni caso usare protezioni solari con SPF alto (50+). La buona riuscita del trattamento dipende da strumentazione, fototipo e tipo di pelo (fototipo chiaro e pelo scuro sono i candidati migliori), mentre il rischio di effetti collaterali è legato maggiormente alla professionalità dell'operatore e alla nostra capacità di seguire le indicazioni di sicurezza che ci vengono date.

I dispositivi per la fotoepilazione bersagliano la melanina

“Fotoepilazione” significa letteralmente “depilare con la luce” e si riferisce infatti a trattamenti di epilazione che usano luce a diverse lunghezze d’onda per danneggiare il bulbo pilifero e rallentare la crescita del pelo. Gli strumenti più utilizzati sono laser e luce pulsata (Intense Pulse Light, IPL), che utilizzano lunghezze d’onda della luce rossa e del vicino infrarosso, tipicamente tra i 500 nm e i 1200 nm, in base allo strumento (laser o IPL), alla tipologia di laser (a diodo o ad alessandrite), al fototipo e al tipo di pelo. Sono tecniche di epilazione progressive, cioè richiedono più sedute e molto durature, ma non definitive.

Nonostante la variabilità di strumentazioni, tutti i dispositivi per la fotoepilazione hanno in comune una caratteristica: riconoscono e usano come bersaglio la melanina presente nel bulbo, inducendo una reazione fototermica che lo danneggia. In tutti i casi bisogna prima depilarsi, per evitare che lo strumento colpisca la melanina del fusto del pelo, ma solo quella del bulbo.

follicolo pilifero
Rappresentazione schematica della composizione di un bulbo pilifero.

Esposizione ai raggi UV prima del trattamento: rischi e cosa fare

Quando ci esponiamo alle radiazioni UV (Sole o lampade abbronzanti), le nostre cellule producono melanina e ci abbronziamo. Laser e IPL però attaccano proprio la melanina contenuta nel bulbo pilifero: se anche le cellule della pelle contengono la melanina dall’abbronzatura, lo strumento non saprà distinguere bene il bulbo e potrà colpire cellule “innocenti” andando a irritare o schiarire le zone circostanti il pelo, causando eritemi e chiazze di pelle più chiara. In genere, la situazione si risolve quando l’abbronzatura scompare e torniamo del nostro colorito naturale. Per evitarlo, la SIDeMaST consiglia proprio di aspettare che l’abbronzatura svanisca prima di effettuare un trattamento.

I raggi UV dopo il trattamento aumentano il rischio di effetti collaterali

Per quanto sicuri, la funzione principale di questi trattamenti è danneggiare alcune cellule in maniera mirata. Ovviamente, non sono infallibili e in ogni caso la pelle dopo fotoepilazione è più sensibile e vulnerabile a eventuali altre irritazioni, come appunto quella causata dai raggi UV. Esporsi al sole o fare una lampada abbronzante dopo un trattamento di fotoepilazione aumenta il rischio di effetti collaterali, in particolare irritazioni cutanee e iperpigmentazione, cioè la formazione di macchie scure. Sebbene in letteratura non ci siano studi randomizzati o con gran numero di partecipanti, le associazioni di dermatologi come la SIDeMaST e l’AAD consigliano di aspettare circa 10 giorni prima di esporci nuovamente alle radiazioni UV e di proteggere le zone trattate con solari ad alto SPF (50+).

iperpigmentazione laser

Quali sono gli effetti collaterali della fotoepilazione e per chi è più adatta

Ormai si tratta di tecnologie e trattamenti ampiamente conosciuti e utilizzati già dalla seconda metà degli anni '90 e sono generalmente considerati sicuri. Se effettuati da personale formato ed esperto, che segue metodi precisi e standardizzati e se si seguono le indicazioni che ci vengono date, si hanno bassi rischi di effetti collaterali. Quelli più comuni e temporanei ricordano una scottatura solare: eritema, rossore, bruciore e dolore nella zona in cui è stato effettuato il trattamento.

In alcuni casi, si può correre il rischio di iperpigmentazione post-infiammatoria: il trattamento causa un’infiammazione e danneggia i melanociti che in risposta producono più melanina, creando chiazze di pelle di colorazione più scura. Più rara l’ipopigmentazione, quando cioè il trattamento schiarisce la pelle perché oltre al bulbo colpisce altre cellule in cui c’è melanina (per esempio nei fototipi V e VI, più scuri o quando siamo abbronzati). Molto raramente, si può osservare un effetto paradosso di stimolazione della crescita del pelo. Impostazioni sbagliate o troppo forti, possono causare ustioni e vesciche e se non mettiamo gli occhiali protettivi, il laser potrebbe colpire direttamente la retina causando danni oculari. Motivo ulteriore per affidarsi a personale qualificato e seguire le istruzioni di sicurezza alla lettera!

In genere, fototipi chiari con peli molto scuri sono considerati i soggetti su cui la fotoepilazione funziona meglio, perché lo strumento vede chiaramente la melanina del bulbo senza interferenze. Al contrario, peli molto chiari sono più difficili da individuare. I fototipi scuri (dal V in su) possono invece avere maggiore rischio di effetti collaterali perché la melanina presente nella pelle interferisce con la rilevazione del pelo.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views