
Chissà quante volte nella vita ci sarà capitato di esprimerci con un "Wow!" per esprimere sorpresa e meraviglia. Ma da dove arriva questa curiosa interiezione onomatopeica di tre lettere che si trova anche nei fumetti e nei film? Dal gaelico scozzese bhòbh del lontano Cinquecento, e già allora l'espressione indicava stupore e incredulità.
La prima volta che "wow" è comparsa su carta, però, risale a una traduzione dell'Eneide di Virgilio del 1513 in cui il suo traduttore scozzese in uno dei versi scrisse:
Out on thir wanderand spiritis, wow! […]
Quel primo “wow!” sarebbe stata la versione abbreviata di I vow (bhòbh), espressione gaelico-scozzese di stupore. La parola si è poi diffusa anche tra gli inglesi, ed è diventata famosa grazie allo slang americano degli anni '20. All'epoca era inteso come sostantivo: per esempio si poteva dire “Questo piatto è un wow!” per intendere che era davvero delizioso. Ma con la celebre serie televisiva Happy Days torna a essere una esclamazione come alle origini, e diventa popolare negli USA e in Europa grazie al personaggio di Arthur Fonzarelli che usava molto spesso questa esclamazione. Il suo leggendario «Wow!» – italianizzato con “uau” – ha contribuito a rendere indimenticabile il personaggio di Fonzie.
Con il passare del tempo questa parola è diventata parte del vocabolario di molte lingue, sempre mantenendo il suo significato di sorpresa o meraviglia. Se però non vi piace molto, potete sempre usare “pazzesco!” o simili. Del resto anche in altre culture non sempre si dice “wow”, ma espressioni di stupore come Oh my God (inglese), o Bon sang (francese), e Caramba (spagnolo), giusto per citarne alcune famose.
Perché "wow": una semplice questione di natura
Il modo in cui l'essere umano articola la "w" è molto facile, per questo è tra le prime lettere prodotte quando è ancora piccolo. Si può dunque affermare che la parolina "wow" sia una esclamazione naturale per la nostra specie, ma che ha anche a che fare con la nostra mimica facciale e il modo in cui curviamo le labbra quando siamo stupiti. In quei momenti è spontaneo far assumere alla nostra bocca la forma di una "o", e pronunciare un "woooo" o un "wow".
Anche se i linguisti attribuiscono la sua origine allo scozzese, l'onomatopea che usa questa lettera per esprimere meraviglia è molto simile in tante altre lingue, proprio per questo si riconferma la naturalezza di questo suono. Giusto per fare qualche esempio, in spagnolo si dice "guau!" (in alcune zone soppiantato dall'espressione "Vaya!" o, come detto in precedenza "Caramba!"), in russo "Bay!" (pronunciato "vau") e in coreano "와우" (pronunciato "wau").
Il "Segnale Wow!"
Non tutti sanno che esiste il "Segnale Wow!", una sorta di richiamo captato nell'agosto del 1977 dall'osservatorio della Ohio State University, che all'epoca sembrò che attestasse prove di intelligenza extraterrestre. Questo perché la modulazione di quella frequenza era tale da fare pensare all'esistenza di una vita intelligente.
Il segnale radio (della durata di 72 secondi) a banda stretta venne chiamato così perché l’astronomo Jerry R. Ehman che lo rilevò tramite radiotelescopio fu talmente incredulo e meravigliato dalla sua intensità che lo cerchiò il codice alfanumerico corrispondente sul tabulato stampato con il pennarello rosso, e ci scrisse di fianco un "Wow!" di stupore.
Ehman e i suoi collaboratori cercarono in seguito di ottenere altri segnali, ma senza successo. Sono state fatte molte ipotesi a riguardo, ma finora non è stata scoperta l'origine di questo segnale.
