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28 Marzo 2024
12:30

Da dove proviene l’acqua del rubinetto e quanta ne preleviamo? I dati in Italia

L’acqua del rubinetto viene prelevata, in diverse percentuali, dalle falde acquifere, da sorgenti, da bacini idrici superficiali. L’Italia è il secondo Paese europeo per prelievo giornaliero pro capite.

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Da dove proviene l’acqua del rubinetto e quanta ne preleviamo? I dati in Italia
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L’acqua che sgorga dai rubinetti di casa è qualcosa che diamo per scontato. Ma da dove viene tutta questa acqua, sempre disponibile e accessibile?
Le risorse idriche vengono prelevate dall’ambiente attraverso diverse fonti. Questa fase di approvvigionamento si chiama captazione e rappresenta il primo step del ciclo integrato dell’acqua, durante il quale le risorse idriche affrontano una serie di processi per raggiungere i rubinetti delle nostre case e tornare poi all’ambiente.
Ma quali sono le fonti da cui raccogliamo l’acqua, nel nostro Paese?

Le fonti di approvvigionamento delle risorse idriche in Italia

Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, riferiti all’anno 2020, l’acqua viene prelevata dalle seguenti fonti:

48,9% dalle falde acquifere
35,8% dalle sorgenti d’acqua
9,6% da bacini e laghi artificiali
5,0% viene da un corso d’acqua superficiale
0,5% da un lago naturale
0,1% da acque marine o salmastre.

Le falde acquifere sono dei serbatoi naturali di acqua che si trovano nel sottosuolo, limitati da uno o più strati impermeabili. Il prelievo dell’acqua di falda avviene tramite delle pompe che ci permettono di portarla in superficie e utilizzarla.

Per quanto riguarda le sorgenti, questi sono invece i punti in cui l’acqua di falda fuoriesce dal sottosuolo naturalmente.

Un altro dato interessante ci dice che il 26,4 percento del totale annuo del prelievo, quindi più di un quarto, avviene nei tre mesi estivi, da luglio a settembre.

Quanta acqua preleviamo ogni giorno in Italia?

Abbiamo visto quindi da dove viene l’acqua del nostro rubinetto.
Ma quant’è la quantità d’acqua che preleviamo dall’ambiente nel nostro Paese? Quello che emerge dal report Istat è che nel 2020 abbiamo prelevato 9,19 miliardi di metri cubi d’acqua, destinata a usi domestici, agricoli o industriali. Sono 422 litri al giorno, per abitante. 

Questa cifra è tanto, è poco?
Pensate che in termini pro capite, siamo al secondo posto in Europa per quantità d’acqua prelevata, con 155 metri cubi per abitante. Al primo posto si trova la Grecia, con 158 metri cubi per abitante, seguita da Bulgaria con 118 metri cubi per abitante e Croazia, 113 metri cubi per abitante.

Ma questo dato ci dice che consumiamo una quantità d’acqua eccessiva?
Anche. Bisogna tenere conto che il 36% dell’acqua viene persa in fase di distribuzione a causa di perdite lungo la rete idrica.
Ma rimane fondamentale fare un uso oculato dell’acqua, in particolare durante le stagioni più calde ed educare tutti a tenere da conto un bene sempre più prezioso.
Un’attività di sensibilizzazione è portata avanti dal VIS ( Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), una ONG che ha lanciato presso le scuole il progetto TESTiamoCI…,cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato in partenariato con le ONG CBM Italia, Cefa, Cies, No one Out, Osvic, Vides. Il progetto si pone l’obiettivo di promuovere comportamenti e forme di partecipazione volti alla tutela dell’ambiente e alla lotta dei cambiamenti climatici, rivolti alle giovani generazioni.

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