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23 Agosto 2025
18:30

È vero che “L’attacco vince le partite, la difesa i campionati”? L’analisi statistica della Serie A

Analizziamo 30 stagioni di Serie A (dal 1995 al 2025) mettendo a confronto i dati di miglior attacco e miglior difesa con la squadra vincitrice, vedremo se la difesa è il miglior attacco come si dice spesso.

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È vero che “L’attacco vince le partite, la difesa i campionati”? L’analisi statistica della Serie A
attacco vs difesa

"L'attacco vince le partite, la difesa i campionati" è una frase attribuita allo storico allenatore Sir. Alex Ferguson, in carica al Manchester United dal 1986 al 2013. Il mister più vincente della storia del calcio con i suoi 49 titoli vinti era convinto che difendere la propria porta dagli attacchi avversari fosse più importante del segnare un gol. Curioso per l'allenatore di alcuni fuoriclasse come Cristiano Ronaldo, Wayne Rooney ed Eric Cantona. Ma questa ideologia è solo un luogo comune o ha un fondamento statistico solido? Proviamo a rispondere a questa domanda analizzando i numeri degli ultimi 30 campionati di Serie A, dalla stagione 1994-1995 (la prima dell'era dei 3 punti) alla stagione 2024-25 vinta dal Napoli di Antonio Conte. Iniziamo col dire che, sebbene non si tratti di una formula esatta, i dati dimostrano che avere una difesa solida rappresenta un vantaggio concreto e determinante per la vittoria finale. In un'epoca dominata da statistiche avanzate (e da rilevazioni in campo con dispositivi GPS)  come Expected Goals (xG) e heatmaps, per poter condurre un'analisi storica coerente ci baseremo sui dati più tradizionali, mettendo in relazione la vittoria del campionato con il miglior attacco (più gol segnati) e la miglior difesa (meno gol subiti) – dati da FBref, sito specializzato in statistiche sul calcio.

Cosa ci dicono le ultime 30 stagioni di Serie A

Per condurre la nostra analisi sul ruolo della difesa e dell'attacco nel calcio prendiamo, come detto, in considerazione le ultime 30 stagioni della Serie A. Il punto di partenza è la prima stagione della storia del massimo campionato italiano in cui una vittoria ha iniziato a valere 3 punti in classifica, il campionato 1994/95 vinto dalla Juventus con 73 punti davanti a Lazio e Parma, entrambe ferme a 63 punti. In questi anni hanno alzato il trofeo solo 6 squadre differenti: Juventus (15), Inter (7), Milan (5) , Napoli (2), Roma (1) e Lazio (1). Questi anni sono stati caratterizzati da due "domini" importanti, il primo in ordine cronologico è quello dell'Inter, vincitrice per 5 anni consecutivi dal 2005/2006 al 2009/2010 e il secondo sono i 9 successi in fila della Juventus dal 2012 al 2020. Per una scelta metodologica, e senza entrare nel merito dei procedimenti, la stagione 2005/06 è stata esclusa dall'analisi, poiché la classifica finale fu soggetta a successive modifiche ufficiali.

L'analisi dei dati: il peso della difesa e il ruolo dell'attacco

Veniamo al sodo, è vero che "L'attacco vince le partite, la difesa i campionati"? Secondo le statistiche possiamo dire che Sir. Alex Ferguson ha ragione, avere una difesa solida e impenetrabile aumenta la probabilità di successo. Nei 3o campionati analizzati, 13 volte la squadra campione d'Italia aveva la miglior difesa del campionato (43%), in 3 occasioni (Juventus 1997/1998, Roma 2000/2001, Inter 2006/2007)  ha trionfato la squadra con il miglior attacco (10%), in 9 stagioni la vittoria è stata il frutto di un dominio assoluto, con la squadra campione che primeggiava sia in difesa che in attacco (30%) e nelle restanti 5 edizioni a laurearsi campione d'Italia è stata una squadra che non aveva né la difesa più solida né l'attacco più prolifico  (17%).

Guardando il quadro più generale, 22 volte (pari circa al 73%) la squadra che ha sollevato il trofeo era anche quella con la difesa meno battuta. E in altre 5 volte, aveva la seconda miglior difesa. La miglior difesa ha vinto il campionato per 12 stagioni consecutive, dal 2007/08 al 2018/19, striscia interrotta dalla Juventus allenata da Maurizio Sarri che nel 2020 ha alzato la coppa senza avere né il miglior reparto offensivo né il miglior reparto difensivo. Il trend delle difese vincenti è ripreso dalla stagione successiva, infatti, nelle ultime 5 edizioni sono tornate sul gradino più alto del podio le squadre che subiscono meno gol.

Alla luce dei dati, il legame tra il titolo e il miglior attacco risulta meno solido in quanto solamente in 3 annate ha trionfato la squadra che aveva solo l'attacco migliore.

Gli esempi sul campo da calcio: le stagioni simbolo

Abbiamo visto dai dati che avere un buon reparto difensivo può aiutare nel successo di una stagione. Un caso emblematico della difesa che vince i campionati è l'ultima stagione disputata (24/25) vinta dal Napoli di Antonio Conte. Gli azzurri hanno portato nel capoluogo campano il 4° scudetto della loro storia con un solo punto in classifica più (82) dei rivali dell'Inter guidati da Simone Inzaghi. I dati interessanti riguardano proprio quelli sui gol subiti e i gol fatti. Il Napoli, infatti, ha segnato 59 gol chiudendo la classifica degli attacchi più prolifici al 6° posto. E la difesa? La squadra di Conte ha subito solo 27 reti dagli avversari in 38 partite, un dato che gli ha permesso di guadagnarsi anche il titolo di miglior difesa del campionato davanti alla Roma (35 gol subiti).

Sebbene i dati mostrino che una grande difesa sia spesso un prerequisito per la vittoria, non si tratta di un'equazione esatta. I fattori in campo sono molteplici: calendario, infortuni, momenti di forma e anche la sorte possono ribaltare i pronostici. La stagione 2000/01 è l'esempio perfetto di uno Scudetto vinto grazie a un attacco formidabile. La Roma di Fabio Capello trionfò pur non avendo la miglior difesa (33 gol subiti, 3° del campionato), ma potendo contare sul miglior attacco con 68 reti grazie a un tridente iconico formato da Gabriel Batistuta (20 gol), Francesco Totti (13 gol) e Vincenzo Montella (14 gol).

Ci sono anche state stagioni in cui la squadra campione ha trionfato senza avere né la miglior difesa né il miglior attacco, ma dimostrando forse il miglior equilibrio tra i reparti. Per esempio, nel 1999/2000, fu la Lazio a laurearsi Campione d'Italia con 72 punti; il suo attacco (64 gol) fu superato da quello del Milan (65) e la sua difesa (33 gol subiti) fu nettamente battuta da quella, quasi impenetrabile, della Juventus (20).

Questi casi dimostrano che, al di là delle singole statistiche, la vittoria di un campionato è spesso frutto o della capacità di massimizzare il proprio potenziale o della giusta alchimia tra i reparti.

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