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18 Giugno 2025
8:00

Ecco le nuove funzioni Apple per iPhone, iPad e Mac che non arriveranno in Europa: il motivo

Apple ritarderà l'arrivo in Europa di alcune funzioni dei nuovi iOS 26, come Live Activities su Mac, a causa del Digital Markets Act. Altre funzioni, come la traduzione simultanea delle chiamate o il filtro Screening Call, non arriveranno perché non supportano la lingua italiana.

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Ecco le nuove funzioni Apple per iPhone, iPad e Mac che non arriveranno in Europa: il motivo
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Credit: Apple.

Se vi stavate chiedendo perché alcune delle novità più interessanti annunciate da Apple per i sistemi operativi iOS 26 non arriveranno in Europa, la risposta è piuttosto articolata e ha a che fare con il delicato equilibrio tra innovazione tecnologica, protezione della privacy e regolamentazione europea. Funzionalità come Live Activities sui Mac – che permetterebbe di tenere d'occhio aggiornamenti in tempo reale direttamente dalla schermata principale – oppure l'iPhone Mirroring, cioè la possibilità di vedere e controllare il vostro iPhone dal Mac (quest'ultima presentata lo scorso anno), sono state trattenute da Apple per il mercato europeo. Il motivo risiede principalmente nell'applicazione del DMA (Digital Markets Act), la normativa dell'Unione Europea pensata per rendere più equa la competizione digitale tra grandi aziende e operatori più piccoli. Il punto critico? L'interoperabilità: secondo l'UE, certe funzioni dovrebbero essere accessibili anche da dispositivi “non Apple”.

Il colosso di Cupertino, però, teme che questo possa compromettere la privacy e la sicurezza dell'utente. E mentre si attende l'esito di un ricorso che si discuterà in autunno, Apple preferisce sospendere in Europa alcune delle novità presentate nel keynote dello scorso 9 giugno, almeno fino a quando non si chiariranno i margini di applicazione della normativa. A tutto questo si aggiungono anche ostacoli di tipo linguistico, come per la traduzione in tempo reale delle telefonate o la nuova funzione di Screening Call. Insomma, tra requisiti tecnici, battaglie legali e barriere linguistiche, iOS 26, iPadOS 26, macOS 26 e gli altri sistemi operativi di Apple arriveranno in Europa con qualche funzionalità in meno.

Le nuove funzioni Apple che non arriveranno a causa del DMA

Sono diverse le nuove funzioni Apple che non arriveranno a causa del DMA. Iniziamo da Live Activities, la funzione che consente di monitorare in tempo reale, ad esempio, lo stato di una consegna o l'arrivo del vostro Uber direttamente dal desktop del computer. Dopo essere sbarcata su iPhone, Apple ha annunciato l'espansione di questa funzione anche ai Mac. Ma non alle nostre latitudini. Così come non è mai arrivata la possibilità di duplicare lo schermo dell'iPhone sul computer – funzione disponibile negli Stati Uniti da un anno – anche Live Activities è destinata a restare fuori dal mercato europeo. La motivazione è chiara: entrambe sono costruite per funzionare perfettamente dentro l'ecosistema Apple, mentre l'Unione Europea chiede che simili tecnologie siano utilizzabili anche da produttori terzi. Il principio è quello dell'interoperabilità, cioè la possibilità che dispositivi diversi, di aziende concorrenti, possano funzionare tra loro senza restrizioni. Ma per Apple, che ha fatto della chiusura del proprio ecosistema il suo «marchio di fabbrica» per garantire la sicurezza e la protezione dei dati (oltre che per fidelizzare i propri utenti), questa apertura forzata rappresenta un rischio serio.

La questione della privacy è infatti uno degli argomenti principali portati avanti da Apple nel difendere le sue scelte. Cupertino sostiene che il DMA impone di condividere con altre aziende dati che oggi nemmeno Apple stessa può consultare. Un esempio? La cronologia delle reti Wi-Fi a cui l'iPhone si è connesso. Queste informazioni, se condivise automaticamente con dispositivi di terze parti (come gli occhiali smart di Meta), potrebbero rivelare abitudini, spostamenti o persino frequentazioni sensibili. Ad oggi, questi dati sono protetti dalla crittografia end-to-end e non accessibili neppure all'azienda stessa. Per Apple, permettere ad altri di accedervi significa forzare una delle protezioni più avanzate del suo sistema.

La stessa logica vale per le notifiche: se dovessero essere condivise con dispositivi non Apple, significherebbe che soggetti esterni potrebbero accedere a contenuti come messaggi privati o dati sanitari. Apple aveva proposto una soluzione alternativa: un avviso pop-up che chiedesse all'utente se acconsente alla condivisione. Ma la proposta è stata rigettata dall'UE, che non vuole ostacoli o deterrenti nel processo di interoperabilità. E qui nasce il conflitto di fondo: da una parte c'è l'intenzione europea di rendere più equa la concorrenza nel mondo digitale; dall'altra la volontà di Apple di non compromettere la sicurezza del proprio ecosistema.

A complicare il quadro ci sono anche alcuni ostacoli tecnici. Apple accusa le istituzioni europee di non comprendere appieno le difficoltà ingegneristiche nel rendere alcune funzioni compatibili con dispositivi esterni. Un caso emblematico è quello di AirDrop, il sistema di condivisione rapida dei file tra dispositivi Apple. Aprirlo ai telefoni Android o ai PC Windows non è impossibile, ma richiede un ripensamento strutturale della tecnologia. Comunque sia, Apple ha chiarito che non intende ritirare funzioni già esistenti per i clienti europei. AirDrop, per ora, resterà com'è. Ma in futuro alcune funzioni potrebbero essere lanciate con limitazioni o ritardi, come dimostrano le novità annunciate durante lo scorso keynote dal team diretto da Tim Cook, che per il momento non vedranno la luce nel Vecchio Continente.

Le difficoltà linguistiche che ritarderanno l'arrivo di nuove funzioni Apple

Oltre ai vincoli imposti dal DMA, ci sono poi le difficoltà linguistiche che rallentano l'introduzione di certe innovazioni anche in Italia. È il caso della traduzione simultanea delle chiamate, che funziona già in inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese brasiliano. Il nostro idioma, però, non è ancora supportato dal modello speech-to-text necessario a trascrivere e tradurre le conversazioni vocali in tempo reale. Stessa sorte per il Screening Call, una funzione che filtra le chiamate indesiderate: quando arriva una telefonata da un numero sconosciuto, l'iPhone risponde automaticamente e chiede chi è e perché sta chiamando. Le informazioni vengono mostrate a schermo, e solo a quel punto l'utente decide se rispondere o meno. Anche in questo caso, il problema è la mancanza di un modello linguistico aggiornato per l'italiano.

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