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Le Forty Elephants – le Quaranta Elefantesse, note anche come le Forty Thieves – erano una banda criminale di sole donne specializzate nel taccheggio formatasi a Londra intorno al 1870. La loro base è nella zona di Elephant and Castle, a sud del Tamigi, da cui prendono il nome. Ladre, truffatrici, borseggiatrici di alto livello, le Forty Elephants sono in gran parte mogli, fidanzate o sorelle di membri di un’altra organizzazione di banditi londinesi, la famigerata Elephant and Castle Mob. Le due gang, insieme a molte altre che in quegli anni fiorivano a Londra, tenevano in pugno la città con furti magistrali e colpi di lusso, che lasciavano spesso a bocca aperta l’alta società e i cittadini. La banda, capitanata da una leader, aveva un codice interno di regole e comportamenti che ha garantito la sopravvivenza dell’organizzazione fino al 1950. La serie TV "A Thousand Blows", creata da Steven Knight (il creatore di "Peaky Blinders") e uscita a febbraio 2025, vede come protagoniste proprio la famigerata banda criminale femminile londinese.
Come agivano le ladre della banda Forty Elephants
Tutte donne tra i 14 e i 60 anni, ben vestite, indossavano sempre ampi scialli e mantelli per occultare il bottino. Tra i loro modus operandi c’era quello di entrare nei negozi negli orari di maggior affluenza: alcune chiedevano informazioni al negoziante, le altre saccheggiavano nascondendo la merce sotto i vestiti. Altra strategia era quella di farsi assumere da famiglie abbienti come domestiche e collaboratrici, e derubare i loro padroni.
Facendo leva sulla loro femminilità, avevano anche un altro metodo: attiravano uomini anziani e rispettosi in vicoli bui, e poi accusavano a gran voce di essere state aggredite. Per non far trapelare la vicenda, il malcapitato consegnava oggetti preziosi e denaro, e le Forty Elephant la facevano franca. All’epoca, le donne erano considerate di condotta morale più elevata, ed era quindi più difficile sospettare di loro, motivo per cui riuscivano a confondersi e farla franca più facilmente.
Forty Elephants: il codice di comportamento all’interno della gang femminile
Come ogni gruppo del crimine organizzato che si rispetti, anche le Forty avevano il loro codice d’onore e di comportamento, condiviso nel cosiddetto Hoister’s Code, il codice del taccheggio. Tra le principali regole stabilite troviamo la puntualità, fondamentale per la buona riuscita di un colpo, e la sobrietà: le Forty Elephants non bevevano mai prima di lavorare, dovevano essere lucide e pronte a ogni evenienza.
I ricavi dovevano essere divisi e non si doveva mai e poi mai derubare una "collega" o un suo parente o compagno. Qualora una di loro fosse stata arrestata, altre Forty avrebbero fornito un alibi. Inoltre, non indossavano né sfoggiavano mai ciò che rubavano, ma lo rivendevano, per poi acquistare gioielli e abiti di lusso e condurre una vita che consentisse loro di infiltrarsi nell’alta società, dove potevano sia fare la bella vita che studiare da vicino le loro vittime.

Alice Diamond e altri membri della banda: chi erano le Quaranta Elefantesse
Una delle più famose "regine" delle Forty Elephants è stata senza dubbio Alice Diamond, succeduta alla precedente leader Mary Carr che aveva fondato il Codice Hoister. Alice per i tempi era una donna altissima- oltre 1 metro e 70 – ed era molto appariscente. Nata in una famiglia di ladri, Alice si dedica da sempre ai furti casalinghi come aiutante degli uomini impegnati nel colpo. Negli anni di attività con le Forty, la Diamond troverà utilissime le numerose tecniche apprese durante l'infanzia.
La numero due di Alice fu Maggie Hughes, nota per il suo viso innocente che le valse il nomignolo di "Baby-Face", e insieme a loro opera anche Ada McDonald, esperta contrabbandiera che custodiva la refurtiva in casa sua, che divenne famosa come "La Grotta di Ali Baba e i Quaranta Ladroni". Marie Britten fu invece una ladra della banda che si innamorò e poi sposò un uomo "comune", non appartenente alla criminalità organizzata: questo, secondo il codice in vigore sotto il controllo di Alice Diamond, era vietato. Pare che, proprio a causa di questo scandalo, Alice si infuriò, e inviò una delegazione ad eliminare il marito di Marie Britten: scoppiò una violenta rissa, oggi nota come "la rivolta di Lambeth", che valse la rovina di Alice Diamond, che venne arrestata e condannata a diversi anni di reclusione.
La nuova "regina" delle Forty Elephants fu Lilian Rose Kendall, conosciuta come "la bandita dai capelli a caschetto", per la sua caratteristica acconciatura anni '20. Secondo gli archivi di Scotland Yard, la banda criminale rimane in attività fino al 1950, e sono noti almeno una settantina di nomi che ne hanno fatto parte. Oggi rimane il mito della banda criminale che ha tenuto in pugno Londra per oltre settant'anni, ma non solo! Due italiani hanno aperto un locale per celebrare la storia delle Quaranta Elefantesse: il 40 Elephants Pub è un locale che sorge proprio nella vecchia sede di Scotland Yard, nelle stesse sale dove le Forty venivano interrogate.
Le Forty Elephants sono protagoniste anche della serie tv “A Thousand Blows”, uscita a febbraio 2025, e le ritroviamo anche nel romanzo "Morte di un giovane di belle speranze" di Jessica Fellowes.