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5 Luglio 2025
8:00

Il Castello Scaligero di Sirmione: storia, ingegneria e leggende di un simbolo del Lago di Garda

Uno dei rari esempi di fortificazione lacustre, il Castello Scagliero di Sirmione è uno dei castelli meglio conservati in Italia.

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Il Castello Scaligero di Sirmione: storia, ingegneria e leggende di un simbolo del Lago di Garda
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Il Castello Scaligero di Sirmione è, ad oggi, uno dei castelli meglio conservati in Italia, e una delle maggiori espressioni ingegneristiche ed architettoniche di quella che viene definita fortificazione lacustre. A renderlo affascinante, oltre alle soluzioni ingegneristiche adottate dai progettisti, è presente anche la leggenda del fantasma di Ebengardo che, si dice, vaghi senza pace nelle notti di tempesta, alla ricerca della sua amata Arice.

Analisi del progetto del castello Scagliero

Il Castello si trova su una penisola nel Lago di Garda, ed è un raro esempo di fortificazione lacustre nel territorio italiano.  Altro esempio interessante è la Rocca di Riva. Questa posizione strategica conferiva alla struttura una ottimale posizione strategica in occasione di eventuali assedi da parte dei nemici.

Un altro aspetto interessante è quello della darsena interna, che presenta una protezione con mura merlate, oltre la quale trovavano protezione la flotta scaligera e successivamente quella veneziana.  Questo  porto fortificato rappresenta, senza dubbio, un progetto ambizioso per l'epoca.

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Porto fortificato del Castello Scagliero.

Il castello Scaligero rappresenta, in sè stesso, un vero e proprio controllo degli accessi all'interno della cittadina  di Sirmione. Infatti l'unico accesso al centro storico di Sirmione avviene tuttora attraverso un arco del castello. Nel contesto in cui il castello è stato costruito, questo offriva una interessante possibilità di controllo degli accessi.

Il nucleo principale del castello è rappresentato da un quadrilatero centrale, che ne definisce la pianta interna. Ai lati vi sono tre torri angolari, con un imponente mastio. Si ha poi una seconda cerchiatura di torri,  più bassa, che circonda un secondo cortile e la darsena, che abbiamo detto essere il porto fortificato. Un elemento architettonico ed ingegneristico di notevole interesse è il mastio centrale del castello Scaligero. Con una altezza totale di 37 metri, era stato inizialmente concepito come dormitorio per il Signore del castello e, all'interno dello stesso, erano apposti i dormitori per i soldati e per le guardie. La sua altezza, certamente notevole se equiparata alle strutture circostanti l'area,  consentiva un'ampia visuale sul lago e sui dintorni, fondamentale per l'avvistamento dei nemici.

Un secondo elemento di notevole interesse architettonico sono le torri scudate. Le cosiddette torri scudate sono un elemento architettonico ed ingegneristico tipico delle costruzioni del periodo medioevale, quelle all'interno del castello Scaligero sono a pianta quadrata, costruite a più piani e vennero costruite appositamente  per la  difesa delle mura ed avevano il duplice scopo di rendere più semplice e veloce lo spostamento  delle munizioni e di tutto ciò che costituiva l'arsenale disponibile in battaglia, ai vari piani

. I piani e le ringhiere anticaduta erano in genere costruiti in materiale ligneo, mentre le mura e le torri sono coronate da merli "a coda di rondine".

Una ulteriore barriera difensiva è costituita dal fossato, che si riempie con l'acqua del lago di Garda.  All'inizio della sua storia,  l'accesso al castello avveniva tramite due ponti levatoi (oggi sostituiti da ponti in muratura).

Materiali e tecniche costruttive

Le fonti a cui gli storici hanno attinto, ci dicono che il castello è stato realizzato mediante  l'uso di roccia e ciottoli e un "doppio corso di cotto fra il pietrame della muratura ad intervalli di due metri l'uno dall'altro", con una "finitura a dente di sega agli angoli delle torri". Possiamo quindi affermare, senza dubbio, che il castello è stato realizzato con una commistione di più tecniche, una modalità di costruzione certamente comune nell'edilizia medievale, che combinava la robustezza della pietra con la regolarità e la resistenza del cotto.

Le analisi murarie, eseguite da tecnici ed ingegneri,  hanno identificato tre fasi costruttive principali: la prima risalente all'epoca di Mastino I della Scala (XIII secolo), la seconda ai primi anni del XIV secolo e la terza a metà del XIV secolo, quando la darsena fu fortificata.

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Castello di Sirmione by night
Fonte: visitsirmione.com
Comune di Sirmione

Storia del progetto

Il castello fu costruito nella seconda metà del Trecento, grazie alla figura  di Cansignorio e Antonio II Della Scala. La sua funzione primaria, lo abbiamo appena detto nel paragrafo precedente, era quella di fortificazione difensiva per il territorio della città di Verona ed i territori circostanti.

Durante il periodo della dominazione veneziana,  e cioè dall'inizio del XV secolo,al castello vennero applicate delle notevoli migliorie a livello strutturale.  Proprio in questo periodo viene eseguita la costruzione della darsena fortificata, Questa darsena è l'unico esempio superstite di porto fortificato del XIV secolo. Un fattore che può saltare all'occhio è la irregolarità della sua forma. Tale caratteristica peculiare stata talvolta attribuita alla volontà di proteggere le acque interne dal "pelèr", il vento del nord.

CCon il tempo il castello ha perduto la sua funzione primaria, per la quale era stato eseguito e costruito. Fu utilizzato come deposito, e successivamente anche come aserma militare (sotto i francesi e poi gli austriaci) e persino come uffici municipali, ufficio postale, alloggio dei Carabinieri e piccola prigione.

La leggenda di Ebengardo e Arice

Quella di Ebengardo ed Arice è una delle tante storie di fantasmi che rendono affascinanti i castelli e i luoghi antichi, alimentando il mistero ed il grande fascino di cui questi luoghi in genere godono. Da una parte abbiamo Ebengardo, giovane e prode cavaliere, intrepido in battaglia e dall'animo nobile. Dall'altra abbiamo Arice, giovane fanciulla dalle umili origini, di cui Ebengardo si innamora perdutamente, data la di lei bellezza e smisurata dolcezza.

La leggenda narra che Ebengardo e Arice si innamorarono follemente l'uno dell'altra. Il loro amore, però, era ostacolato dalle differenze sociali: Ebengardo era un nobile cavaliere, mentre Arice proveniva da una famiglia di umilissime origini. Nonostante gli ostacoli, per lo più dettati ed imposti dalla famiglia di lui, i due giovani innamorati riuscivano sempre ad incontrarsi.  La loro relazione, clandestina, venne ben presto scoperta. Quando la famiglia di Ebengardo o vennero a conoscenza di questa relazione si opposero fermamente. Le conseguenze furono drammatiche. Ad Ebengardo venne imposto un matrimonio di convenienza politica e sociale, con altra donna di equale lignaggio ed estrazione sociale.

Arice invece venne allontanata dal castello e, in alcune versioni della leggenda addirittura uccisa. Si dice quindi che, ad oggi, durante le notti di tempesta sul Lago di Garda, sia possibile scorgere nel castello Scaligero, lo spirito tormentato di Ebengardo, ancora alla ricerca della sua amata Arice.

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