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3 Novembre 2022
7:30

Il Colosseo: storia, architettura e curiosità di uno dei simboli di Roma e dell’Italia

L'Anfiteatro Flavio è l’icona della Roma imperiale ed è ancora un simbolo per i romani e gli italiani dopo quasi duemila anni dalla sua costruzione. Vediamo la storia, l'architettura e le curiosità di questo incredibile monumento.

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Il Colosseo: storia, architettura e curiosità di uno dei simboli di Roma e dell’Italia
Colosseo
“Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma”
Beda il Venerabile

Queste le parole di Beda il venerabile, filosofo e teologo irlandese. E in effetti l'Anfiteatro Flavio, costruito a partire dal 72 d.C. per volere dell'imperatore romano Vespasiano e completato nell'80 d.C. da suo figlio Tito, è ancora in piedi, così come la "città eterna". Fu realizzato per ospitare giochi gladiatori e di altro tipo. In questo articolo ripercorriamo la storia del monumento e ne scopriamo architettura e curiosità, dando uno sguardo anche alla figura dei gladiatori.

A proposito di curiosità: sapete perché l'Anfiteatro Flavio viene chiamato Colosseo? È semplice: perché fu costruito a poca distanza da una enorme statua bronzea di Nerone, chiamata il “Colosso”, della quale al giorno d'oggi si è conservato solo il monumentale basamento.

Una storia lunga due millenni

Come abbiamo appena chiarito, il vero nome del Colosseo è Anfiteatro Flavio: fu chiamato così in onore degli imperatori che ne vollero e sostennero la costruzione, appartenenti appunto alla Dinastia Flavia (69-96 d.C.). Vediamo in sintesi la storia dell'opera.

La costruzione

La costruzione del Colosseo iniziò nel 72 d.C. per volere di Vespasiano e fu completata dal figlio Tito, che inaugurò il monumento nell’80 d.C. intitolandolo proprio al padre, Flavio Vespasiano. La grandiosità dell’opera fu subito sottolineata dall’altrettanto grandiosa inaugurazione, per la quale Tito proclamò 100 giorni di giochi durante i quali furono uccisi circa 5.000 animali selvaggi.
I Flavi vollero costruire l’anfiteatro nel sito dove si trovava la residenza imperiale di Nerone, la Domus Aurea; questa ed altre opere rientravano in un preciso programma politico che voleva resistite al popolo, e quindi all’uso pubblico, ampie aree di Roma fino ad allora riservate ad uso esclusivo dell’imperatore.

costruzione colosseo

Dall'inaugurazione a oggi

Dall’anno della sua costruzione, l'80 d.C., ad oggi il Colosseo ha vissuto un'alternanza di periodi di gloria e periodi di decadenza. Dopo essere stato il fiore all’occhiello dell’Impero Romano per oltre due secoli, con l’avvento del Cristianesimo iniziò il progressivo abbandono dell'anfiteatro, legato al lento declino dei giochi gladiatori.
Nel corso del Medioevo il Colosseo fu variamente usato come rifugio, fortezza, cava per materiali edilizi. Quest’ultimo uso ha particolarmente danneggiato il monumento, che è stato quasi interamente spogliato dei marmi in travertino che lo rivestivano: si è calcolato che sono stati depredati oltre 100.000 m3 di travertino e 500 tonnellate di ferro utilizzato per le grappe che fissavano le lastre di marmo.

La distruzione del Colosseo si arrestò solo alla metà del XVI secolo, quando fu costruita un’edicola sacra poi trasformata nella Chiesa di Santa Maria della Pietà al Colosseo. Nel 1750 papa Benedetto XIV fu il primo pontefice ad inserire il Colosseo come cuore simbolico della Via Crucis del Venerdì Santo, ruolo che mantiene ancora oggi.

colosseo abbandono rovine

Inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità patrocinati dall'Unesco nel 1980 (insieme all’intero centro storico di Roma), il Colosseo è il simbolo indiscusso della capitale d’Italia. A prescindere da quanto si conosca della sua storia, infatti, la mole del monumento resta impressa nell’immaginario di chiunque si trovi a passeggiare per le vie della città eterna.

Le caratteristiche del Colosseo

Il Colosseo fu costruito al posto del grande stagno artificiale della Domus Aurea che, una volta svuotato, facilitò la posa delle fondamenta della struttura. Vediamo architettura e curiosità dell'opera.

L'architettura

Come tipico di tutti gli anfiteatri, il Colosseo è un edificio a pianta ovale, costituito da ordini sovrapposti di gradinate disposte attorno ad un’arena centrale di forma ellittica. L’intero ovale misura 189 m di lunghezza, 156 m di larghezza e 46 m di altezza.

dimensioni colosseo

L’anello esterno, che si è conservato solo per 2/5, ha quattro piani sovrapposti, i primi tre con arcate inquadrate da semicolonne e il quarto decorato con lesene ma senza aperture. Sui cornicioni in cima all’anello esterno sono presenti 240 fori che servivano a sostenere il pesante velario, un complesso sistema di 80 vele triangolari per proteggere gli spettatori dal Sole; queste erano fermate da 320 funi manovrate dagli argani fissati a grossi cippi in travertino disposti all’esterno all’edificio. Le manovre per l’apertura del velario erano effettuate da una squadra di marinai fatti venire appositamente per questo incarico dal porto militare di Mileto.

Dalle 80 arcate che si aprivano al pianterreno si accedeva ai vari settori della cavea dove le gradinate erano organizzate secondo un ordine preciso. Gli ingressi su ogni arcata presentano ancora un numero progressivo che doveva corrispondere al numero del biglietto (tessera); in realtà, l’ingresso era gratuito, i biglietti non erano individuali, ma servivano solo ad indicare la categoria sociale di appartenenza.

architettura colosseo

I posti all’interno del Colosseo, infatti, erano distribuiti secondo un ordine gerarchico che ricalcava l’ordine gerarchico della società romana. L’ingresso principale sul lato nord era riservato all’imperatore; i tre ingressi a sud, est ed ovest dovevano essere riservati a spettatori importanti come Vestali, magistrati, ospiti d’onore. I gradini immediatamente davanti l’arena erano riservati ai senatori; nelle quattro file successive sedevano i cavalieri; seguivano le gradinate per il popolo e, infine, nei posti più in lato (considerati i peggiori) sedevano le donne.

La distinzione era evidente anche per i materiali usati: le gradinate senatorie erano le uniche in marmo; nel resto della cavea le gradinate erano in mattoni, con l’unica eccezione di una lastra marmorea su cui erano incisi i nomi delle categorie di spettatori a cui era riservato quello specifico settore, come ad esempio i cavalieri (equitibus romanis), i maestri elementari (paedagogis puerorum), e altri; gli ultimi posti, quelli riservati alle donne, erano in legno. Gli unici nomi che si trovano incisi sono quelli dei senatori, che avevano posti individuali riservati: le iscrizioni sono state più volte cancellate e sostituite ogni volta che un senatore moriva o cambiava carica. I nomi che possiamo leggere ancora oggi sono quelli degli ultimi occupanti prima della chiusura e abbandono dell’anfiteatro.

gradinate colosseo

Non meno spettacolare del resto dell’edificio era l’arena, originariamente pavimentata con un tavolato ligneo ricoperto con sabbia. Il tavolato è stato rimosso negli scavi degli anni Trenta per consentire la visione del labirinto di corridoi sotterranei dove erano alloggiati i gladiatori, gli animali e gli inservienti. Nei sotterranei al centro dell’arena era poi collocato un sistema rotante mosso da contrappesi che serviva a far emergere ogni sorta di scenari (colline foreste, ambienti marini).

Vita e morte nel Colosseo: chi erano i gladiatori?

Nel Colosseo si svolgevano giochi gladiatori (munera), cacce (venationes), battaglie navali (naumachie), rievocazioni di battaglie famose ed esecuzioni pubbliche. I veri protagonisti del Colosseo furono per molti secoli i gladiatori, il cui nome deriva dalla loro arma più usata, una spada corta chiamata gladius. Intorno ai gladiatori si muoveva un complesso giro di affari, non a caso l’anfiteatro era direttamente collegato alla più grande caserma gladiatoria, il Ludus Magnus.

gladiatori colosseo

I gladiatori erano prigionieri di guerra, schiavi, condannati a morte, ma anche liberti o uomini liberi caduti in disgrazia. Nella maggior parte dei casi avevano vite brevi, ma talvolta le capacità di combattimento di alcuni gladiatori li resero veri e propri eroi. Oltre a molteplici onori, come poter partecipare a banchetti di aristocratici, vedere il proprio nome riportato su graffiti o mosaici e il proprio volto riprodotto su statuette e ornamenti vari, i più abili combattenti potevano sperare di accumulare grandi somme di denaro e riconquistare così la propria libertà.

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