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Il Lago di Garda è in secca. I livelli di acqua del più grande lago d'Italia non sono mai stati così bassi in inverno. Si tratta di un triste record che, in questi giorni, ha fatto riaffiorare l'istmo che collega l'Isola dei Conigli a Manerba del Garda. Ora l'isolotto è raggiungibile a piedi dalla terra ferma percorrendo questa passerella emersa.
Questo è il segno che ci aspetta un'altra estate di emergenza siccità?
Per capirlo analizziamo, dati alla mano, i livelli delle acque del Lago di Garda negli ultimi anni.
I dati sul livello delle acqua del Garda
Dal sito Comunità del Garda possiamo farci un'idea più precisa del livello di salute del lago, prendendo in considerazione due parametri : il livello delle acque sopra lo zero idrometrico e la quantità dello scarico dall'edificio regolatore di Salionze. Secondo i piani di gestione idrica, l'acqua del Garda viene infatti defluita tra tre corsi d'acqua: nel fiume Mincio, nel Canale Virgilio e nel Seriola.
Possiamo notare che nel mese di febbraio di quest'anno, le acque del Garda hanno un livello medio di 44 centimetri sopra lo zero idrometrico e un livello di scarico di 14 metri cubi al secondo.
A febbraio 2022, esattamente un anno fa, il livello medio era più del doppio, di 106 centimetri. Sempre facendo un confronto con lo scorso anno, si può notare che il livello attuale delle acque era stato raggiunto in piena estate. L'attuale livello delle acque sarebbe dunque di 50-60 centimetri inferiore rispetto alla media stagionale degli ultimi quindici anni. Interessante è anche ripescare dati relativi agli scorsi decenni: nel febbraio 2013 il livello era di 122 centimetri, mentre nel febbraio 2003, 129 centimetri.
La situazione è insomma preoccupante, tanto che anche l'Arpa Lombardia ha stimato un calo delle riserve idriche per la regione del 44%. Anche l'Agenzia interregionale per il fiume Po ha deliberato che dal 14 febbraio il deflusso minimo in uscita dalla diga di Salionze sarà di 9 metri cubi al secondo, e non più di 14 mc/s.
Emergenza siccità?
Il Lago di Garda viene alimentato in gran parte da un emissario, il fiume Sarca, la cui portata è diminuita a causa della scarsità di nevicate registrate negli ultimi due anni.
La caduta di neve sull'arco alpino nei mesi invernali comporta infatti il lento rilascio di acqua conseguente al disgelo, fondamentale per alimentare il fiume Sarca. Sarà quindi cruciale monitorare il livello delle precipitazioni dei prossimi mesi.
Sicuramente, i dati di partenza relativi alla capienza del lago, inferiori rispetto a quelli dello scorso anno, fanno presagire una situazione critica a livello di gestione idrica.
Tutti i bacini d'acqua del nord sono interessati da una situazione di emergenza idrica. Abbiamo già fatto riferimento alla situazione critica del Po, che già dallo scorso anno aveva registrato un abbassamento di 30 cm del livello idrometrico.