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Durante un Gran Premio di Formula 1, il corpo dei piloti è costantemente sottoposto a stress fisico e mentale. Le temperature all’interno dell’abitacolo delle monoposto possono superare facilmente i 50 °C, e la perdita di liquidi è una realtà in ogni gara, con i piloti che rischiano di perdere tra i 3 e i 5 kg di peso in sudore. Questi fattori esterni, combinati con il bisogno di massima concentrazione, pongono una sfida enorme per la resistenza fisica dei piloti. Per evitare il pericolo della disidratazione, che potrebbe compromettere le loro prestazioni e mettere a rischio la loro sicurezza, i piloti devono essere in grado di idratarsi senza distogliere l’attenzione dalla pista. Ecco quindi che entra in gioco il Drinking System, un dispositivo essenziale che consente ai piloti di bere durante una gara senza fare una pausa o perdere il focus, semplicemente premendo un pulsante sul volante.
Come funziona il sistema che permette ai piloti di bere durante una gara
Ogni monoposto di Formula 1 è equipaggiata con una sacca di liquidi (di solito 1,5 litri di acqua arricchita con sali minerali) posizionata in una parte dell'abitacolo, generalmente dietro il sedile. Da questa sacca parte un tubo che arriva al casco del pilota. Quando ha bisogno di bere, il pilota preme un pulsante sul volante con su scritto "Drink" che attiva una pompa che spinge il liquido fino alla bocca, senza che il pilota debba distogliere lo sguardo dalla pista.
Non tutti i team però usano lo stesso sistema. Per esempio, Red Bull impiega una pompa per spingere il liquido, mentre Mercedes preferisce una versione più semplice, con una cannuccia che estrae il liquido dalla sacca senza il bisogno di una pompa. La scelta dipende anche dal fatto che la pompa aggiunge peso e potrebbe guastarsi durante la gara, come successo a molti piloti nel corso degli anni, in cui il sistema di bevande ha smesso di funzionare, lasciandoli disidratati.
Non riuscire ad usufruire di questo sistema può comportare elevati rischi di disidratazione. Quando un pilota non beve abbastanza durante una gara, il rischio è che i suoi tempi di reazione rallentino, mettendo a rischio la sua sicurezza, in un contesto già di per sé pericoloso. Inoltre, la perdita di liquidi può causare affaticamento muscolare, difficoltà di concentrazione e cali di performance. In passato, alcuni piloti hanno dovuto affrontare gravi difficoltà: nel 2021, Sergio Perez, pilota della Red Bull, ha ammesso di essere arrivato a un punto tale di disidratazione da non riuscire più a mantenere salda la presa sul volante e a vedere chiaramente. La gestione dell'idratazione diventa quindi un fattore cruciale, che i team monitorano attentamente attraverso sensori direttamente dal muretto dei box in tempo reale.