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13 Dicembre 2025
10:55

Il peso delle parole e il rispetto delle istituzioni, una valutazione sull’intervento della Ministra Bernini ad Atreju

La contestazione alla Ministra Bernini ad Atreju da parte di alcuni giovani studenti di medicina lascia spazio a valutazioni sul ruolo delle Istituzioni. La replica «poveri comunisti» svaluta il ruolo pubblico, che impone sempre rispetto ed equilibrio.

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Il peso delle parole e il rispetto delle istituzioni, una valutazione sull’intervento della Ministra Bernini ad Atreju
Editoriale a cura di Andrea Moccia
Direttore Editoriale di Geopop
ministra bernini
La Ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Credit: Reuters

Durante la manifestazione politica ad Atreju, la Ministra dell'Università Anna Maria Bernini è stata contestata da un gruppo di studenti di medicina contrari alla recente riforma del "semestre filtro". I giovani hanno messo in discussione il nuovo sistema di accesso alle facoltà di medicina, odontoiatria e veterinaria che vincola l'immatricolazione al superamento di tre esami specifici (chimica, fisica e biologia) dopo tre mesi di lezioni, sostenendo che aumenti il rischio di perdere un anno accademico. La Ministra ha inizialmente replicato citando una frase di Silvio Berlusconi «Siete sempre dei poveri comunisti», seguita da «Imparate ad ascoltare prima di contestare» e «Siete inutili», per poi scendere dal palco e aprire un confronto diretto con gli studenti. Ed è proprio su quelle parole, prima ancora che sui contenuti, che occorre soffermarsi.

C’è un punto che non può essere ignorato: un ministro non può permettersi di parlare a un singolo cittadino in quel modo.
Non per una questione di forma, ma di sostanza.

Chi ricopre una carica istituzionale di questo livello non parla mai solo “a titolo personale”. Ogni parola porta con sé il peso dell’istituzione che rappresenta. Ed è proprio qui che emerge un problema più profondo: la sensazione che non ci sia piena consapevolezza dello spessore del concetto stesso di ministro.

Un ministro non è semplicemente una figura politica. È un modello, un riferimento, un esempio di equilibrio, responsabilità e misura. È qualcuno che, anche nel dissenso, dovrebbe incarnare il rispetto delle persone e del ruolo che occupa. Quando questo non accade, non si svaluta il singolo interlocutore: si svaluta la carica stessa.

Ed è un fatto grave.
Perché siamo davanti alla progressiva svalutazione di una delle funzioni più importanti del Paese: quella di guidare il sapere, la formazione, la crescita culturale delle nuove generazioni.

Il problema non è la critica, né il confronto acceso. Il problema è l’atteggiamento. È l’idea, sbagliata, che da una posizione di potere si possa rinunciare alla responsabilità di essere esempio. Che si possa parlare “come chiunque altro”, dimenticando che quel ruolo esiste proprio per essere qualcosa di diverso.

Per questo, più che una polemica, questa è una valutazione, e come ogni valutazione, ha un esito. Ministra, lei può fare molto meglio; torni a "settembre".

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Andrea Moccia
Direttore editoriale
Sono nato nell'Agosto del 1985, a Napoli. Mi sono pagato gli studi universitari vendendo pop-corn e gelati nelle sale di un Cinema. Ho lavorato per dieci anni in giro per il mondo, di cui sette all'Istituto nazionale francese dell'energia, in qualità di geologo e team manager. Nel 2018 a Parigi, per gioco, è nata Geopop, diventata nel 2021 una azienda del gruppo Ciaopeople. Sono dell'idea che la cultura sia la più grande ricchezza per un Paese e ho deciso di dedicare la mia vita per offrire un contributo e far appassionare le persone alla conoscenza. Col sorriso :)
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