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30 Dicembre 2025
10:20

Il progetto Prime Air di Amazon per consegnare pacchi con i droni è stato sospeso in Italia: i motivi

Amazon ha sospeso il progetto Prime Air in Italia «per motivi di policy aziendale e come conseguenza delle recenti vicende finanziarie che hanno coinvolto il Gruppo». Così l'Enac ha commentato la vicenda confermando al contempo l'operatività dello U-Space a San Salvo, in Abruzzo.

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Il progetto Prime Air di Amazon per consegnare pacchi con i droni è stato sospeso in Italia: i motivi
Amazon Prime Air
Credit: Amazon.

Se eravate tra quelli che non vedevano l'ora di farsi consegnare l'ultimo ordine su Amazon con un drone, abbiamo una brutta notizia da darvi: il progetto Amazon Prime Air in Italia ha subito una brusca e inaspettata battuta d’arresto. L'Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha infatti ricevuto una comunicazione ufficiale dai vertici di Amazon che sancisce la sospensione immediata del programma di drone delivery che avrebbe dovuto fare base a San Salvo, in Abruzzo. La decisione, arrivata come un fulmine a ciel sereno, comporta l'interruzione del processo per ottenere la certificazione LUC (Light UAS Operator Certificate), un documento fondamentale che autorizza un operatore a gestire voli con droni senza dover richiedere permessi specifici per ogni singola operazione.

Sebbene l'azienda di Seattle abbia motivato la scelta citando una generica «revisione strategica» e sostenendo che l'attuale contesto italiano non offra le condizioni ideali per i loro obiettivi a lungo termine, le ragioni sembrano affondare le radici in questioni ben più pragmatiche e finanziarie. Al centro della vicenda vi sono le recenti turbolenze fiscali che hanno portato il colosso dell'e-commerce a versare 511 milioni di euro all'Erario italiano per chiudere un contenzioso su presunte irregolarità riguardanti il versamento dell'IVA. Nonostante l'addio di Amazon, l'infrastruttura normativa e tecnica non andrà perduta: dal 1° gennaio 2026 sarà comunque attivo lo “U-Space San Salvo” che, stando a quanto affermato dall'Enac è «il primo in Europa». Si tratta di una «porzione di spazio aereo in cui si realizza l’integrazione tra voli con equipaggio e voli con pilota remoto, elemento essenziale per garantire la piena e sicura operatività dei mezzi unmanned, consentendo attività sperimentali e operazioni in emergenza».

Il motivo più probabile per cui il progetto non è decollato

Analizzando nel dettaglio quanto accaduto, anche grazie a una ricostruzione fatta dal Corriere della Sera a seguito del contatto diretto con alcune fonti informate, pare che il tutto sia iniziato il 10 dicembre scorso, con una comunicazione da parte di David J. Carbon, vicepresidente di Amazon Prime Air, inviata al presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma, tramite la quale il colosso americano ha messo fine al progetto. C'era un certo orgoglio nel sapere che l'Italia era l'unico Paese dell'Unione Europea scelto per questo progetto pilota, che avrebbe dovuto affiancare le sperimentazioni già attive negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Il progetto si è scontrato con logiche di policy aziendale strettamente connesse alle vicende giudiziarie milanesi degli ultimi tempi. La Procura di Milano aveva infatti contestato una frode fiscale di vaste proporzioni, circa 1,2 miliardi di euro, legata all'evasione dell'IVA da parte di venditori terzi che utilizzano il marketplace di Amazon; la risoluzione di tale controversia, con il pagamento da parte di Amazon della maxi-somma concordata di 511 milioni di euro, ha verosimilmente raffreddato i rapporti e modificato la valutazione del rischio e dell'opportunità di investire in modo importante, in questo momento, nel nostro territorio per un servizio così sperimentale.

Anche l'Enac conferma l'ipotesi in questione. Nel comunicato ufficiale con cui ha diramato la notizia della sospensione del progetto, infatti, si legge:

L'Ente ha preso atto della inattesa notizia di Amazon che, pur confermando un indiscusso apprezzamento del proficuo lavoro svolto insieme ad Enac, per motivi di policy aziendale e come conseguenza delle recenti vicende finanziarie che hanno coinvolto il Gruppo, ha ritenuto di avviare il lancio delle operazioni commerciali e la richiesta di certificazione come operatore in un altro Stato membro dell'Unione Europea.

Il possibile coinvolgimento del Governo

Le fonti consultate dal Corriere della Sera suggeriscono che ci sarebbero in essere «confronti attivi» con esponenti del Governo italiano e che hanno come obiettivo quello di rasserenare gli animi tra le parti. Nonostante questo, è utopistico pensare che il progetto possa seguire la tabella di marcia che era stata prevista in origine e che vedeva il 2026 come l'anno del debutto in Italia delle consegne Amazon con i droni.

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