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20 Maggio 2025
7:00

Il rondone è un uccello che riesce a dormire in volo: perché e come fa

Il Rondone resta in volo anche per 10 mesi consecutivi e riesce persino a dormire mentre vola grazie a un particolare adattamento fisiologico del cervello. E' in grado di far riposare un solo emisfero cerebrale, mentre l'altro resta sveglio e mantiene il controllo dell'ambiente circostante.

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Il rondone è un uccello che riesce a dormire in volo: perché e come fa
rondone comune
Rondone comune (Apus apus).

Tutte le specie di rondoni – come il rondone comune (Apus apus), il rondone pallido (Apus pallidus) o il rondone indiano (Apus affinis) – sono uccelli migratori e volatori perenni: riescono a compiere tutte le principali attività vitali in volo, persino dormire ad alta quota utilizzando solo un emisfero del cervello. Si posano molto raramente, principalmente per nidificare.

Il sonno in volo del rondone comune

Il rondone, come altri uccelli migratori, riesce a dormine in volo mantenendo un certo controllo dell'ambiente circostante, grazie ad un particolare tipo di sonno detto "Sonno uniemisferico". In questa modalità, un emisfero cerebrale resta attivo e uno riposa, contemporaneamente si chiude l'occhio opposto all'emisfero dormiente, mentre l'altro occhio rimane aperto. E' proprio il caso di dire che il rondone  "dorme con un occhio solo". Sembra che il tipo di sonno compatibile con il volo sia il il sonno a onde lente (SWS) perché può ottenersi su uno o entrambi gli emisferi cerebrali, mentre il così detto sonno REM si verifica solo a livello biemisferico. Il riposo notturno in volo è in genere in alta quota ed è caratterizzato da lunghi intervalli in planata. E' preceduto da una salita verticale durante il crepuscolo ad altitudine fino a 2,5 km di quota dove il rischio di predatori o di collisioni è ridotto.

rondone
Rondone comune.

Il rondone comune vola anche per 10 mesi consecutivi

Il rondone comune (Apus apus) è una delle 113 specie della famiglia Apodidi, uccelli migratori  con un' elevata specializzazione anatomica, fisiologica e comportamentale al volo. Tutto è calibrato per mantenersi costantemente in aria, ma con il minimo sforzo muscolare. I rondoni restano in volo anche per 10 mesi durante il loro periodo non riproduttivo e durante la loro migrazione da e verso l'Africa sub – Sahariana. Questa attitudine era già stata ipotizzata dall'Abate Lazzaro Spallanzani alla fine del ‘700 del secolo scorso ed è stata confermata sperimentalmente grazie ad uno studio condotto fra il 2014 e il 2015 da un team di zoologi dell'Università di Lund in Svezia. I ricercatori hanno munito un campione di rondoni di un micro-equipaggiamento (un micro-datalogger e un  accelerometro) per registrare il tempo e l'attività di volo. In alcuni individui è stato rilevato qualche atterraggio, ma la durata delle soste è stata breve e mai più lunga di 2 ore. I rondoni, quindi, riposano, si accoppiano,  si alimentano di insetti sempre volando. Una particolare tecnica viene adottata anche per bere: scendono verso uno specchio d'acqua con un meccanismo di  planata fino a toccare la superficie dell'acqua in velocità per poi risalire immediatamente, limitando al massimo lo sforzo muscolare.

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